Dentista21 aiuta gli studi odontoiatrici a digitalizzarsi


Dentista21 nasce con l’obiettivo di assistere gli studi odontoiatrici nel processo di digitalizzazione per affrontare la crisi

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Sono oltre 60mila i professionisti attivi in campo odontoiatrico, uno dei settori più colpiti dalla pandemia e dalle sue conseguenze.

Dal 2020 a oggi, infatti, sono stati registrati il 50% di accessi in meno negli studi e un nuovo calo di fatturato che si somma al -26% già toccato due anni fa.

È questo il bilancio critico del comparto dentale evidenziato dall’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI), mentre dai dati dell’Albo degli odontoiatri emerge come il 43% degli iscritti abbia più di 60.

Tra crisi ed età media tra le più alte d’Europa, anche la scarsa propensione nell’integrare novità tecnologiche gioca un ruolo non secondario.

Ma la tecnologia è nulla senza la mentalità digitale.

È questa la convinzione del team di Dentista21, società di consulenza specializzata nella digitalizzazione degli studi odontoiatrici fondata da Michele Rossini e Paolo Torregrossa.

Docente del Master di 2° livello in Odontoiatria Digitale presso l’Università di Brescia e socio fondatore della società scientifica S.I.P.R.O., Rossini spiega che “la crisi del settore è indiscutibile, così come le criticità future.

Ciò non toglie che la forte reticenza da parte di molti professionisti nel digitalizzare i processi gestionali abbia notevolmente peggiorato la situazione e le prospettive.

Per sfruttare al meglio tutte le potenzialità della tecnologia occorre innanzitutto sviluppare un mindset differente.

Investire in tecnologia e rivedere i processi in quest’ottica, infatti, è una condizione necessaria ma non sufficiente per compiere una vera trasformazione digitale.

Affinché questa possa realizzarsi in modo efficace, è necessario adottare un modo di lavorare nuovo e orientato verso un pieno impiego dei vantaggi del digitale

Senza un mindset adeguato, l’intero processo rischia quindi di rivelarsi inutile”.

Attraverso una partnership con la multinazionale fiorentina Giunti Psychometrics, che fornisce un test chiamato M4DAQ, gli esperti del progetto Dentista21 spiegano a dentisti e studi odontoiatrici cos’è una mentalità digital oriented, che caratteristiche ha e come svilupparla.

“La missione che ci ha spinti a creare Dentista21 – prosegue Rossini – è quella di supportare il talento delle persone all’interno degli studi odontoiatrici affinché possano garantire a sempre più pazienti maggiore salute e sicurezza, migliorando la qualità della vita delle persone in studio.

Ciò avviene anche attraverso un sistema integrato di consulenza e formazione; soltanto dalla conoscenza approfondita delle proprie risorse e dall’analisi dei propri bisogni e obiettivi, può derivare una scelta consapevole e utile per il nostro lavoro.

Imparare a gestire lo studio, le persone e l’evoluzione degli strumenti tecnologici sono aspetti che rivestono un’importanza primaria, soprattutto in questo periodo complesso anche sotto il profilo economico.

Le tre chiavi di volta che secondo la nostra esperienza possono fare la differenza sono rivedere i processi in ottica digital, lavorare sulla mentalità e scegliere la giusta tecnologica per i processi e i dipendenti o collaboratori che si hanno.

Il digitale negli studi odontoiatrici, infatti, deve intervenire in una componente fondamentale: quella dell’efficienza.

L’obiettivo di chi lavora negli studi, ed è ciò che promuoviamo con la nostra realtà, è puntare all’ottimizzazione dei sistemi gestionali”.

Un salto di qualità sempre più urgente, considerando come il problema delle scarse risorse finanziare destinate alla sanità colpisca in modo particolare proprio la cura dei denti.

“Un tema importante è quello legato alla responsabilità in carico ai professionisti del settore.

I dentisti devono essere consapevoli di lavorare in un ambito di monopolio, e a questa presa di coscienza deve seguire un forte senso di responsabilità.

Con l’operato del proprio studio, infatti, possono e devono influire positivamente sull’aspetto sociale del territorio in cui si trovano.

Volenti o nolenti, spetta al dentista la capacità di dover prendere in mano l’intero carico gestionale della sanità in ambito odontoiatrico.

Uno degli aspetti emersi durante il lockdown e con gli ospedali sotto pressione, ad esempio, è che i dentisti hanno continuato a garantire la gestione delle urgenze svolgendo un enorme lavoro a favore dell’intera collettività.

Si tratta di un aspetto estremamente importante, e che dimostra come il dentista sia tuttora uno dei pochi professionisti della salute con cui il paziente interagisce regolarmente nell’arco della propria vita.

Recentemente, in qualità di membro fondatore di una delle nuove società scientifiche apparse nel panorama nazionale (SIPRO), ho contribuito a istituire una commissione per pazienti con diverse fragilità.

Tra questi sono stati inseriti – conclude Rossini – anche coloro che hanno difficoltà nell’accesso alle cure, così da sensibilizzare i dentisti che operano in ambito privato sull’onere di influenzare la salute in campo odontoiatrico partendo proprio dal territorio”.