Galapagos punta su farmaci per tumori e malattie del sistema immunitario


Galapagos accelera lo sviluppo di farmaci per il cancro e le malattie legate al sistema immunitario e interrompe le attività rivolte alla fibrosi e alle malattie renali

La biotech Galapagos arriva anche in Italia

La società belga di biotecnologie Galapagos ha annunciato una  “nuova direzione strategica” per la propria ricerca. Paul Stoffels, ex direttore scientifico di Johnson & Johnson e recentemente nominato amministratore delegato di Galapagos, ha dichiarato che il nuovo obiettivo dell’azienda sarà quello di accelerare lo sviluppo di farmaci per il cancro e le malattie legate al sistema immunitario. Al contrario, interromperà le attività rivolte alla fibrosi e alle malattie renali.

Stoffels ha elaborato uno slogan che riassume il suo sforzo di inversione di tendenza: avanti, più veloce.”Questa strategia fornisce un percorso chiaro per il futuro”, ha dichiarato Stoffels in un comunicato. E’ anche prevista una riduzione del personale di circa 200 unità. Al 30 giugno, l’azienda ha dichiarato di avere 1.344 dipendenti.

Galapagos ha annunciato la riorganizzazione in concomitanza con l’ultima relazione sugli utili, in cui l’azienda ha dichiarato che il fatturato netto tra gennaio e settembre è aumentato di quasi il 30%, raggiungendo i 410 milioni di euro (406 milioni di dollari), rispetto allo stesso periodo di nove mesi dell’anno precedente.

Circa 60 milioni di dollari di questo totale provengono dalle vendite dell’unico farmaco in commercio di Galapagos, il filgotinib, approvato in Europa e in Giappone con il marchio Jyseleca come trattamento per l’artrite reumatoide e la colite ulcerosa. Galapagos ha dichiarato di aver riscontrato una “forte adozione” del farmaco in Europa, con rimborsi assicurati in 15 Paesi per l’indicazione dell’artrite reumatoide e in 10 per quella della colite ulcerosa.

L’azienda ha inoltre sottolineato come, alla fine di settembre, disponesse di 4,4 miliardi di dollari in contanti, equivalenti e investimenti finanziari correnti – un importo che, secondo il direttore finanziario Bart Filius, fornisce i “mezzi necessari per investire in immunologia e oncologia”.

Galapagos ha subito battute di arresto in alcuni progetti chiave della pipeline, tra cui il candidato per la fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ziritaxestat, due inibitori SIK per la psoriasi e la colite ulcerosa e l’inibitore dell’AdamTS-5 GLPG1972 per l’osteoartrite, frutto della collaborazione con Servier.

La sua pipeline, dopo filgotinib, comprende l’inibitore di TYK2 GLPG3667, per il quale è previsto l’avvio di uno studio di fase 2 sulla dermatomiosite nel corso dell’anno, e terapie CAR-T mirate al CD19 in fase di sperimentazione intermedia per il linfoma non-Hodgkin (NHL) e la leucemia linfocitica cronica (CLL), acquisite nell’ambito dell’acquisizione di CellPoint.

Stoffels ha aggiunto che l’azienda prevede di aumentare gli sforzi di sviluppo commerciale e di ridurre il rischio delle attività di ricerca e lo sviluppo perseguendo diversi tipi di farmaci, tra cui le terapie cellulari a base di CAR-T. All’inizio di quest’anno, Galapagos ha acquistato due società focalizzate sui farmaci CAR-T, AboundBio e CellPoint, con un’operazione che ha colto di sorpresa alcuni analisti di Wall Street.

Le acquisizioni sono avvenute poco dopo che Stoffels aveva assunto il ruolo di CEO in aprile. È succeduto al cofondatore e CEO di lunga data di Galapagos, Onno van de Stolpe, che ha supervisionato la trasformazione dell’azienda da biotech preclinica a sviluppatore di farmaci. Ha inoltre contribuito a stringere un patto di ricerca strumentale tra Galapagos e Gilead Sciences nel 2019.