Spondiloartrite assiale: ixekizumab efficace per le recidive


La maggior parte dei pazienti affetti da spondiloartrite assiale che interrompe l’assunzione di ixekizumab risponde di nuovo al trattamento riprendendo la cura

Spondiloartrite assiale: l'indice BASMI consente di ottenere una stima moderatamente accurata dell'attività di malattia e della risposta alla terapia

La maggior parte dei pazienti affetti da spondiloartrite assiale (axSpA) che interrompe l’assunzione di ixekizumab risponde di nuovo al trattamento con …., una volta reintrodotto a seguito di una recidiva di malattia.
Queste le conclusioni di un’analisi post-hoc dello studio registrativo COAST-Y, pubblicata su ARD.

I risultati di questa analisi potrebbero essere rilevanti per la gestione di questi pazienti che potrebbero necessitare di un’interruzione temporanea della malattia a causa dello stato di gravidanza, della presenza di malattie concomitanti rilevanti o della necessità di ricorrere alla chirurgia.

Razionale e disegno dello studio
“Precedenti studi clinici randomizzati sulla sospensione del trattamento con farmaci anti-TNF – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio – suggeriscono l’importanza del trattamento ininterrotto per mantenere la risposta clinica nei pazienti con axSpA, pena la perdita di efficacia della terapia una volta ripresa la somministrazione del farmaco in questione”.

“Le linee guida EULAR – continuano – e le attuali raccomandazioni “treat-to-target” suggeriscono che, una volta che un paziente raggiunge lo stato di remissione o di bassa attività di malattia (LDA), i medici possono ridurre, ma non interrompere, il trattamento. Tuttavia accade spesso che i pazienti debbano sospendere il trattamento attivo a causa di un intervento chirurgico  o in caso di infezione”.

Nel corso di un periodo di follow-up compreso da 36 a 52 settimane (mediana di 52 settimane), è stato osservato che una proporzione, compresa tra il 76% e il 100%, di pazienti con axSpA sperimenta una riacutizzazione di malattia dopo interruzione o sospensione non graduale (tapering) di un farmaco anti-TNF. Di qui l’importanza, sia per i medici che per i pazienti, di sapere se la ripresa della risposta al trattamento sia possibile dopo una pausa, inattesa o meno, della terapia.

COAST-Y è il primo studio che ha valutato l’effetto della continuazione o della sospensione di un antagonista dell’interleuchina (IL)-17A, ixekizumab (IXE), sul mantenimento del controllo della malattia in pazienti con axSpA radiografica (r) e non radiografica (nr) fino a 104 settimane.

L’obiettivo della presente analisi post-hoc è stato quello di valutare il ripristino della risposta a seguito della ripresa del trattamento, in aperto (OL), con ixekizumab alla settimana 104 in pazienti con axSpA che avevano sperimentato una ricaduta di malattia dopo  sospensione della terapia con I’antagonista di IL-17A.

Risultati principali
Nello studio di fase 3 in aperto COAST-Y, 741 pazienti con axSpA erano stati trattati con ixekizumab 80 mg ogni 2 o 4 settimane per 24 settimane, al termine delle quali 155 hanno raggiunto la remissione (punteggio ASDAS <1,3 indicativo di malattia inattiva almeno una volta alla 16a o 20a settimana e <2,1 indicativo di bassa attività di malattia [LDA] in entrambe le visite) e randomizzati a continuare il trattamento con l’inibitore di interleuchina-17A o a passare al placebo per altre 40 settimane.

Durante questo periodo, i pazienti che avevano continuato il trattamento sono rimasti significativamente più liberi da recidiva di malattia (condizione definita dal riscontro di un punteggio ASDAS pari almeno a 2,1 nel corso di due visite consecutive o inferiore a 2,1 in entrambe le visite), rispetto a quelli che avevano interrotto il trattamento (83,3% vs. 54,7%).

La nuova analisi post-hoc pubblicata ha esaminato i dati relativi a 138 di questi pazienti per altre 40 settimane aggiuntive (80 settimane dall’interruzione del trattamento), osservando che, tra i 53 pazienti che avevano interrotto il trattamento con ixekizumab, il 53% di questi era andato incontro a recidiva di malattia.

Tuttavia, la maggior parte (96%) di questi pazienti è riuscita a riconquistare la LDA in base al punteggio ASDAS una volta ripreso il trattamento con ixekizumab, in aperto, al regime posologico di somministrazione originario.
Ciò si è verificato nel 14% dei pazienti prima della ripresa di ixekizumab e nell’82% entro 16 settimane dalla ripresa del trattamento.

Lo stato di malattia inattiva ASDAS è stato raggiunto dal 71% dei pazienti: prima del ritrattamento nel 4%, entro 16 settimane di trattamento nel 50% e dopo 16 settimane nel 18% dei pazienti dello studio.
Tra i 102 pazienti che hanno continuato il trattamento con ixekizumab, 13 hanno avuto una riacutizzazione di malattia. Di questi, il 92% ha riacquistato la LDA – il 54% prima del ri-trattamento, il 15% entro 16 settimane dal ri-trattamento e il 23% dopo 16 settimane. La malattia inattiva è stata riscontrata nel 38% dei casi, per lo più entro 16 settimane dal trattamento.

I ricercatori hanno esaminato, da ultimo, i possibili fattori predittivi della riacutizzazione e hanno osservato che “i pazienti con un’attività di malattia più elevata nel tempo avevano maggiori probabilità di manifestare una riacutizzazione di malattia rispetto a quelli con un’attività di malattia costantemente bassa”, così come quelli che avevano interrotto il trattamento.

Hanno anche notato, inoltre, che una maggiore durata dei sintomi – pari almeno a 5 anni – era associata ad una riacutizzazione della malattia nei pazienti che avevano interrotto l’assunzione di ixekizumab, “mentre questa associazione non è stata osservata nei pazienti che avevano continuato il trattamento [con ixekizumab]”.

Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno sottolineato come questa analisi dello studio COAST-Y rappresenti il primo studio randomizzato di sospensione e ritrattamento con un antagonista di IL-17A condotto in pazienti con axSpA.

L’analisi post-hoc ha dimostrato che la maggior parte dei pazienti nuovamente randomizzati a placebo (sospensione del trattamento con ixekizumab) e che era andata incontro a recidiva di malattia è stata in grado di recuperare almeno lo stato di LDA in base al punteggio ASDAS grazie alla ripresa del trattamento con ixekizumab a 104 settimane.

Tali risultati, concludono i ricercatori, potrebbero fornire importanti informazioni utili nel processo decisionale terapeutico, qualora sia necessaria o sia richiesta dal paziente un’interruzione della terapia per il trattamento della axSpA.

Bibliografia
Landewé RBM et al. Recapture and retreatment rates with ixekizumab after withdrawal of therapy in patients with axial spondyloarthritis: results at week 104 from a randomised placebo-controlled withdrawal study. Annals of the Rheumatic Diseases Published Online First: 13 September 2022. doi: 10.1136/ard-2022-222731
Leggi