Diabete di tipo 1: casi raddoppieranno entro il 2040


Secondo i risultati di uno studio di modellizzazione i casi di diabete di tipo 1 nel mondo sono destinati a raddoppiare entro il 2040

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Secondo i risultati di uno studio di modellizzazione presentato al congresso della European Association for the Study of Diabetes (EASD) 2022, si prevede che il numero di persone che convivono con il diabete di tipo 1 in tutto il mondo raddoppierà entro il 2040 e che la gran parte dei nuovi casi riguarderà gli adulti che vivono in paesi a basso e medio reddito.

La previsione, sviluppata sulla base dei dati disponibili raccolti nel nuovo open-source Type 1 Diabetes Index, fornisce stime per la prevalenza del diabete di tipo 1, l’incidenza, la mortalità associata e l’aspettativa di vita per 201 paesi relativamente all’anno 2021. Il modello proietta anche stime per la prevalenza dei casi nel 2040. È il primo set di dati sul diabete di tipo 1 a tenere conto dei dati di prevalenza finora non considerati a causa della mortalità prematura, in particolare nei paesi a basso e medio reddito.

«La prevalenza mondiale del diabete di tipo 1 è sostanziale e in crescita. Perché l’assistenza e i risultati possano migliorare, è essenziale una migliore sorveglianza in particolare negli adulti, che costituiscono la maggior parte della popolazione che convive con la malattia» ha affermato Chantal Mathieu, vicepresidente senior dell’EASD ed endocrinologo presso la Katholieke Universiteit Leuven, in Belgio. «Nei prossimi decenni abbiamo l’opportunità di salvare milioni di persone elevando lo standard di cura, compresa una garanzia di accesso universale all’insulina e ad altre forniture essenziali, e aumentando la consapevolezza sui segni e i sintomi del diabete di tipo 1 in modo da consentire un tasso di diagnosi del 100% in tutti i paesi».

Un decesso su cinque per diabete di tipo 1 negli under 25
I risultati dello studio sono stati anche pubblicati sulla rivista Lancet Diabetes & Endocrinology da Gabriel Gregory del programma Life for a Child, New South Wales, Australia, e colleghi.

Secondo il modello, nel 2021 circa 8,4 milioni di persone vivevano con il diabete di tipo 1, un quinto dei quali proveniva da paesi a basso e medio reddito. Altri 3,7 milioni sono deceduti, con una stima che un decesso su cinque di tutti i decessi causati dalla malattia nel 2021 si sia verificato in persone di età inferiore ai 25 anni a causa della mancata diagnosi.

«È inaccettabile che nel 2022 circa 35mila persone in tutto il mondo muoiano senza avere ricevuto una diagnosi entro un anno dalla comparsa dei sintomi. Continua inoltre a esserci un’enorme disparità nell’aspettativa di vita per le persone con diabete di tipo 1, che colpisce più duramente quelle che vivono nei paesi più poveri» ha osservato Mathieu.

Raddoppio dei casi entro il 2040
Il modello prevede che, entro il 2040, tra 13,5 e 17,4 milioni di persone vivranno con questa condizione, con il maggior aumento relativo dal 2021 nei paesi a basso e medio-basso reddito. La gran parte dei casi incidenti e prevalenti di diabete di tipo 1 riguardano gli adulti, con una stima del 62% di 510mila nuove diagnosi in tutto il mondo nel 2021 che si verificano in persone di età pari o superiore a 20 anni.

Mathieu ha anche osservato che i dati contestano la visione di lunga data del diabete di tipo 1 come condizione prevalentemente pediatrica. Infatti, a livello mondiale, l’età media di una persona affetta da diabete di tipo 1 è di 37 anni.

«Anche se il diabete di tipo 1 viene spesso indicato come una patologia a esordio infantile, questo importante studio mostra che solo un quinto delle persone affette da diabete di tipo 1 ha un’età inferiore a 20 anni, in due terzi è compresa tra 20 e 64 anni e un ulteriore uno su cinque ha più di 65 anni» ha commentato. «Questa condizione non si ferma all’età di 18 anni: i bambini diventano adulti e gli adulti diventano anziani. Tutti i paesi devono valutare e rafforzare la loro capacità di diagnosi e i percorsi di cura per le persone di tutte le età che convivono con il diabete di tipo 1».

Nel frattempo occorre migliorare l’accessibilità all’insulina
In un editoriale di accompagnamento, Serena Jingchuan Guo e Hui Shao del Center for Drug Evaluation and Safety, Department of Pharmaceutical Evaluation and Policy, University of Florida College of Pharmacy, Gainesville, hanno sottolineato che la maggior parte degli studi che stimano il carico del diabete si sono concentrati sul diabete di tipo 2 e che quello di tipo 1 deve affrontare le sfide rappresentate dagli errori diagnosti, dalla sottodiagnosi e del rischio elevato di complicanze e mortalità prematura.

«L’accessibilità economica dell’insulina è una questione chiave» hanno rimarcato. «I paesi devono rafforzare la regolamentazione dei prezzi e le politica di rimborso, creando al contempo dei programmi di sussidio per garantire l’accesso all’insulina e per far fronte alla crescente domanda del farmaco. Nel frattempo si può migliorare la situazione attuale ottimizzando la catena di approvvigionamento tra produttori e pazienti e cercando opzioni terapeutiche alternative (es. biosimilari)».

Referenze

Gregory GA et al.  Global incidence, prevalence, and mortality of type 1 diabetes in 2021 with projection to 2040: a modelling study. Lancet Diabetes Endocrinol. 2022;S2213-8587(22)00218-2. 

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