Gualtieri annuncia il termovalorizzatore a Roma: “Pronto per il 2026”


Gualtieri annuncia la realizzazione del termovalorizzatore a Roma: sarà pronto per il 2026. L’impianto sorgerà nell’area industriale di Santa Palomba

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Il termovalorizzatore di Roma sarà realizzato nell’area industriale di Santa Palomba e nella Capitale non saranno realizzate nuove discariche. Lo ha annunciato il sindaco di Roma e commissario di Governo, Roberto Gualtieri, illustrando il Campidoglio le due ordinanze con cui ha chiuso la Vas (valutazione ambientale strategica) sul piano rifiuti di Roma, ha dato l’ok al piano stesso, stabilito la realizzazione di un termovalorizzatore e ha indetto una manifestazione di interesse per la progettazione dell’impianto, progetto da mettere successivamente a gara.

“La seconda ordinanza verte sul termovalorizzatore, stabilisce l’apertura della manifestazione di interesse, dispone la realizzazione del termovalorizzatore e impone il vincolo di destinazione in un’area di 10 ettari nella zona industriale di Santa Palomba”, ha detto Gualtieri che poi ha spiegato che siccome gli scarti del termotrattamento saranno molto bassi “non realizzeremo nessuna discarica Roma legata al termovalorizzatore e smetteremo già nel periodo transitorio di usare le discariche della provincia di Roma e delle altre province del Lazio. Usciamo così dal sistema discariche strutturalmente”. Nel dettaglio, gli scarti prodotti dal termovalorizzatore saranno “10mila tonnellate saranno smaltite in discariche per inerti ma non a Roma e avverrà a cura di chi gestirà l’impianto- ha aggiunto Gualtieri- Il poco più del 4% di ceneri leggere prodotte saranno rifiuti speciali che verranno trattati fuori da Roma Capitale“.

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GUALTIERI: NO SOLDI PUBBLICI PER TERMOVALORIZZATORE

Il termovalorizzatore di Roma “sarà interamente finanziato da chi vincerà la gara e quindi non prevede l’utilizzo di soldi pubblici”, ha detto il sindaco Roberto Gualtieri, spiegando che l’opera verrà assegnata con gara attraverso il sistema del “project financing“, mentre Ama darà in affitto “a titolo oneroso” il terreno che ha acquistato nella zona industriale di Santa Palomba, dove sorgerà l’impianto. Quanto ai tempi per la costruzione del termovalorizzatore, Gualtieri conta al più tardi di vederlo in funzione per ottobre 2026. La road map prevede 3 mesi a partire da oggi per la manifestazione di interessi, quindi verrà individuato il progetto di fattibilità “vincente” che verrà messo a gara non più tardi dell’1 agosto. La competizione durerà tre mesi, poi ci sarà la valutazione delle offerte, la stipula del contratto, le autorizzazioni che verranno rilasciate dal commissario e consentiranno all’aggiudicatario della gara di fare la progettazione esecutiva e quindi di realizzare l’impianto al massimo in 28 mesi. Il contratto sarà stipulato tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 mentre i lavori veri e propri dovrebbero iniziare nella primavera del 2024.

GUALTIERI: PIANO TRANSITORIO FINO A INCENERITORE

Il termovalorizzatore di Roma nella peggiore delle ipotesi sarà pronto per ottobre 2026, forse anche prima ma molto difficilmente per il periodo del Giubileo. Tuttavia, questo non preoccupa Roberto Gualtieri. Il sindaco di Roma e commissario di Governo è certo che, impianto pronto o meno, la Capitale non si ritroverà in difficoltà nel 2025, l’anno santo. Questo grazie a un “piano di transizione” di invio oltrecittà dei rifiuti indifferenziati prodotti da Roma e su cui sta lavorando anche l’Ama. Infatti, non sarà più il “vincitore” del termovalorizzatore, come lo stesso Gualtieri disse la scorsa estate presentando il piano rifiuti di Roma, a doversi accollare l’immondizia della Capitale fino all’entrata in esercizio dell’impianto. “Il piano di transizione è a ottimo punto, daremo così sbocchi stabili e questo metterà Ama nella condizione di non rivedere ogni mese la logistica perché cambiano i fornitori- ha spiegato Gualtieri- È una procedura distinta rispetto a quella del termovalorizzatore che metterà in sicurezza la città, seppure a un costo maggiore, fino a quando non avremo gli impianti. Stiamo finalizzando questo pacchetto di transizione che ci traghetterà da gennaio fino al 2026 e cioè fino all’operatività degli impianti”.

Anche la fase transitoria “non prevedrà l’uso delle discariche. Quindi non ci sarà un’ulteriore proroga dell’invaso di Albano, mentre si utilizzeranno prevalentemente termovalorizzatori”. Tornando al Giubileo senza termovalorizzatore, Gualtieri ha precisato che “il termine massimo (per l’entrata in funzione, ndr) è l’estate del 2026 ma non escludiamo si possa fare prima. Comunque, la certezza della prospettiva (di realizzazione di questo impianto, ndr) è uno dei fattori che ci stanno aiutando a stabilizzare la fase transitoria. Siamo in grado di farlo, anche sostenendone i costi (superiori, ndr), perché abbiamo la prospettiva di un termovalorizzatore che abbatte i costi: senza questo non saremmo in grado di avere sbocchi certi nel 2025″. Quindi “sul Giubileo non graverà la spada di Damocle della fragilità e incertezza sugli sbocchi- ha concluso Gualtieri- Sarebbe una situazione inaccettabile il rischio di una crisi dei rifiuti in quel periodo”. Il piano transitorio, come detto, prevedrà un iniziale dimezzamento dell’uso delle discariche del Paese, “passeremo da 500mila tonnellate l’anno a 244mila fino ad azzerare”, mentre sulla raccolta differenziata si salirà al 50% nel 2024, che diventerà 52% nel 2025 e 55% nel 2026.