Gli esuberi alla Electrolux interessano 6 stabilimenti


Lavoro: da Forlì a Cerreto sono 6 gli stabilimenti nei quali la Electrolux annuncia esuberi, ecco la posizione della Fiom CGIL

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Annunciati esuberi alla Electrolux. La Fiom Cgil comunica “i numeri di eccedenze derivanti dal piano di contenimento dei costi e dal calo dei volumi tra la fine del 2022 e il previsionale del 2023” nei vari stabilimenti italiani della multinazionale svedese.

Ecco gli esuberi alla Electrolux stabilimento per stabilimento: A Forlì riguardano 19 impiegati/quadri e 77 operai; a Porcia – 40 impiegati/ quadri e 36 operai; a Solaro – 10 impiegati/ quadri; a Susegana – 25 impiegati/quadri; a Cerreto – 5 impiegati/ quadri e 8 operai; ad Assago – 2 impiegati/quadri.
A questi numeri – spiega la Fiom Cgil – “vanno aggiunti i contratti a termine in scadenza che, sommando tutti gli stabilimenti, sono più di 300, alcuni dei quali scadranno entro fine anno”.
Per il sindacato “non esiste alternativa” nella gestione degli esuberi “all’uso degli ammortizzatori conservativi, con eventuale previsione di uscite volontarie anche e soprattutto per favorire l’uscita di chi è prossimo (nel biennio) alla pensione”.

Oggi si sono incontrate la Direzione nazionale di Electrolux, le Segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm e il Coordinamento nazionale dei delegati e delegate. Dopo la comunicazione sugli esuberi, nella seconda parte della giornata si è approfondito il capitolo sugli investimenti su Solaro. “Gli investimenti- spiega Fiom- saranno subordinati a un accordo sindacale sul numero di pezzi/ora e ammontano a 102,6 milioni di euro, tra nuovo prodotto e processo. Gli approfondimenti di carattere tecnico saranno fatti in apposite sedute nello stabilimento con i delegati e delegate”.

Il sindacato, spiega la Dire (www.dire.it), conclude: “Per quanto ci riguarda, abbiamo manifestato due questioni in particolare: perplessità sulle previsioni ottimistiche rispetto alla crescita di mercato. Eccessiva crescita del gettito produttivo che non ha nessuna relazione con quelle concordate nel passato. L’obiettivo è garantire l’investimento, senza alcun peggioramento delle condizioni di fatica delle lavoratrici e lavoratori di linea. Per fare ciò, è necessario un processo di coinvolgimento delle delegate, delegati di fabbrica, con i lavoratori delle linee che possano seguire passo l’evoluzione della discussione. A gennaio si riprenderà la discussione su entrambi i temi”.