Alessia Piperno racconta su Instagram l’incubo del carcere in Iran


Dopo essere stata rilasciata il 10 novembre scorso, Alessia Piperno racconta la prigionia su Instagram: “In carcere in Iran ho visto cose che non dimenticherò mai”

alessia piperno

Oggi è lunedì, oggi in prigione si fa la doccia. Domani è martedì, ci sono i cinque minuti d’aria“. Ricordi dei “giorni più duri della mia vita” che la blogger Alessia Piperno (rilasciata il 10 novembre dopo essere stata prigioniera in Iran più di un mese) condivide su Instagram per la prima volta dopo essere tornata dall’Iran, dove è stata rinchiusa in carcere 45 giorni.

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“HO VISTO COSE CHE NON DIMENTICHERÒ MAI”

La sua è una consapevolezza nuova: “Ho visto, subito e sentito cose, che non dimenticherò mai e che un giorno mi daranno la forza per lottare accanto al popolo iraniano”. Piperno, protagonista di un profilo social che documenta i suoi viaggi intorno al mondo che ha oltre 67mila follower, scrive per la prima volta della sua esperienza nella prigione di Evin, dove è stata rinchiusa nel contesto di un’ondata di proteste alle quali però, specifica lei, “non avevo partecipato” perché “ci era stato sconsigliato” e perchè “il rumore degli spari mi metteva paura”.

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“IN QUELL’INFERNO CI SONO ANCORA LE MIE COMPAGNE DI CELLA”

“Adesso è diverso”, scrive la blogger, che si trova nella sua Roma, “tra la mia famiglia e gli amici, libera si”, ma solo fisicamente”, perchè è la mente “a non esserlo, perché in quell’angolo di inferno sono ancora rinchiuse le mie compagne di cella, migliaia di iraniani, e il mio amico Louis”.

Piperno ribadisce lo spaesamento di queste prime settimane a Roma: “La mia mente ora vive un po’ così, tra sorrisi, in un letto soffice, un piatto di pasta e tra delle mura bianche dove le urla, non cessano mai e dove l’aria si respira per cinque minuti, due volte a settimana”.

L’ARRESTO AI PRIMI DI OTTOBRE

Della blogger, che si trovava in Iran nell’ambito di un giro del mondo iniziato sei anni prima, si erano perse le tracce a inizio ottobre, nel pieno delle manifestazioni organizzate dopo la morte in custodia della polizia morale di una ragazza di 22 anni, Mahsa Amini. Piperno aveva comunicato alla famiglia di essere stata arrestata e trasferita nel carcere per dissidenti politici di Evin intorno al 3 ottobre. E’ stata rilasciata dopo “un intenso lavoro diplomatico” del governo italiano il 10 novembre.