Lavoratori Ansaldo Energia bloccano l’autostrada a Genova


Ansaldo energia, a Genova 2.000 lavoratori in piazza: bloccate autostrada e sopraelevata. Protesta a oltranza finché non arriverà un impegno formale di Cassa depositi e prestiti a una ricapitalizzazione

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Duemila lavoratori di Ansaldo energia sono scesi in piazza stamattina a Genova, bloccando il casello autostradale di Genova Ovest e tutti gli accessi e le uscite della sopraelevata a Ponente. L’intenzione dei manifestanti è di tenere il blocco fino a sera o fino all’arrivo di un impegno formale da Cdp nella direzione auspicata. La protesta era già stata programma per ieri, poi posticipata di 24 ore in attesa di un incontro avvenuto ieri mattina in Prefettura e risultato infruttuoso.

CORTEO PARTITO DA CAMPI VERSO IL CENTRO POCO PRIMA DELLE NOVE

Partito poco prima delle nove il corteo di Ansaldo energia diretto dalla fabbrica di Campi al centro di Genova, dopo la fumata nera arrivata dall’incontro in Prefettura, ieri mattina. Una breve assemblea nel piazzale della portineria alle 8.15, poi tutti dietro lo striscione “Non vi faremo chiudere Ansaldo energia”, tra bandiere di Fiom, Fim e Uilm che sventolano e cori contro la proprietà e in difesa del posto di lavoro. L’obiettivo della protesta è chiedere che Cassa depositi e prestiti, detentrice della maggioranza dell’azienda, formalizzi la propria disponibilità a un aumento di capitale ulteriore rispetto ai 36 milioni annunciati ieri, ma che riguardano un piano del 2019 e sono necessari a far fronte alla crisi di liquidità dell’azienda. I lavoratori attendono anche un nuovo piano industriale realistico, in grado di superare la perdita delle ore di lavoro al momento prevista dopo il primo trimestre del 2023 a causa della mancanza di commesse e dello stop ai progetti di riconversione e transizione energetica.

L’azienda è una delle più storiche del capoluogo ligure e dà lavoro direttamente a circa mille operai, 1.400 impiegati e 400 esterni. “Questa deve essere la lotta di tutta la città come lo è stata quella per il cantiere navale di Sestri ponente. Anche in quel caso avevamo ragione noi, ma servono decisioni immediate. Parliamo della vita delle persone che vi lavorano oggi, ma anche di posti di lavoro qualificati per i nostri giovani domani”, afferma il segretario generale della Camera del lavoro metropolitana di Genova, Igor Magni.

I MANIFESTANTI OCCUPANO LA BARRIERA AUTOSTRADALE DI GENOVA OVEST

Al grido di “se non cambierà, noi blocchiamo la città”, il corteo di Ansaldo energia è arrivato al casello autostradale di Genova Ovest, bloccando le carreggiate sia in entrata che in uscita.

BLOCCATA ANCHE LA SOPRAELEVATA

Non solo il casello autostradale di Genova Ovest, i lavoratori di Ansaldo hanno bloccato anche tutti gli accessi e le uscite a ponente della Sopraelevata. Circa duemila le persone che stamattina si sono mosse in corteo dallo stabilimento di Campi verso il centro città. I lavoratori, in sciopero otto ore per tutti e tre i turni, avvertono che non si muoveranno finché non arriverà un impegno formale di Cassa depositi e prestiti a una ricapitalizzazione ulteriore rispetto a quella da 36 milioni annunciata ieri. Lo sciopero era già stato convocato ieri e poi sospeso per un incontro in Prefettura che si è rilevato infruttuoso e ha portato i sindacati a spostare l’agitazione solo di 24 ore”.

“Stiamo bloccando l’autostrada e la sopraelevata, aspettiamo un segnale- spiega alla Dire (www.dire.it) Stefano Bonazzi, segretario generale Fiom Genova- vogliamo una lettera scritta di Cdp con l’impegno a ricapitalizzare Ansaldo. Chiediamo un futuro per i lavoratori, per l’azienda più importante della città. I lavoratori sono determinati a non mollare”. Il segretario della Fim Cisl Liguria, Christian Venzano, ricorda che “oggi siamo qui perché l’incontro di ieri con il prefetto non è andato assolutamente bene, non ci ha detto l’unica cosa che ci aspettavamo ovvero che Cdp si impegnasse in una nuova ricapitalizzazione perché Ansaldo energia è strategica per il Paese. Anzi, abbiamo avuto una cattiva notizia: che l’ultima tranche della vecchia ricapitalizzazione del 2019 che doveva essere di 50 milioni, sarà solo di 36 milioni per tenere il minimo di liquidità sufficiente per far andare avanti l’azienda. Questo non è il segnale che vogliamo da Cdp”.