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Il campo magnetico più forte mai registrato nello spazio è di una pulsar

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Il telescopio cinese per le alte energie Hxmt ha misurato attorno a J0243, una sorgente ultraluminosa di raggi X, il campo magnetico più forte mai registrato a oggi nel cosmo

Situato ad una distanza di 23mila anni luce, verso la costellazione di Cassiopea, Swift J0243+6124 è identificato come una pulsar a raggi X ultraluminosa (Ulx) ed è l’unico rappresentante di questo tipo di oggetti finora osservato nella nostra galassia. La sua scoperta risale a cinque anni fa, nell’ottobre 2017, quando una pulsazione di raggi X nella banda 0.2-10 keV di circa 9.86 secondi è stata rilevata in uno dei caratteristici flash delle pulsar dal satellite Neil Gehrels Swift Observatory della Nasa. Ma solo attraverso le osservazioni compiute da un team congiunto sino-europeo con il telescopio Hxmt – acronimo di Hard X-ray Modulation Telescope, lanciato nel 2017 per compiere osservazioni nello spettro X duro e delle alte energie – è stato ora possibile misurare direttamente l’intensità del campo magnetico di questa pulsar Ulx. Ed è un campo magnetico senza rivali.

La particolarità di sistemi Ulx come Swift J0243 è di emettere un flusso di energia dell’ordine di 1039 erg, cioè circa un milione di volte l’energia che emette il Sole in tutte le sue lunghezze d’onda. Sono gli oggetti stellari la cui emissione è la più potente rilevata finora, surclassati solo dalla luminosità dei nuclei galattici attivi, buchi neri supermassivi al centro delle galassie che emettono potenti flussi di radiazione X a causa della materia che precipita nel disco di accrescimento. L’uso di Hxmt per osservare un sistema Ulx è stato fondamentale per ottenere dati da queste sorgenti così intense. Nel team di ricerca che ha condotto lo studio c’è anche Andrea Santangelo, scienziato a capo del gruppo sperimentale di astrofisica delle alte energie all’Istituto di astronomia e astrofisica dell’Università di Tubinga, in Germania.

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