Con il Covid boom di danni cognitivi negli anziani


Negli anziani la pandemia da Covid ha creato una vera e propria epidemia di problemi cognitivi legati alla scarsa socialità

Salute digitale aspettativa di vita Medico e paziente anziano guardano tablet dedalus remissione scuola veneta di medicina generale

Allarme salute psicofisica degli anziani. “La pandemia ha creato una vera e propria epidemia di problemi cognitivi legati alla scarsa socialità indotta dalle necessità di proteggersi dai contagi. E ora, quando la bella stagione avrebbe potuto aiutare a ricostruire un poco di vita sociale, il troppo caldo lo impedisce ancora una volta, e il problema peggiora”.

E’ quanto ha recentemente dichiarato da Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). “Dopo due anni di pandemia – precisa Scotti – stiamo vedendo particolarmente compromessi gli aspetti cognitivi dei nostri pazienti anziani. E’ un fenomeno molto allargato. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che, responsabilmente, hanno ridotto la loro socialità per evitare il contagio. Continuando a farlo, sempre di più nel tempo, per la paura del Covid. Gli stimoli, così, si sono affievoliti. Riscontriamo un decadimento generale in tanti anziani che non è tanto organico quanto intellettivo. Si tratta di una situazione su cui medici di famiglia hanno posto la massima attenzione e stanno cercando di dare risposte”. A ‘remare contro’ la situazione meteorologica. “Con giornate di caldo così estremo si affievoliscono anche le possibilità di ripresa dei contatti”.