Dermatologia: svolta digitale per diagnosi e terapie


La pandemia ha accelerato l’innovazione tecnologica all’interno della dermatologia, portando a una maggiore collaborazione tra medici e pazienti e a nuovi modelli di cura

La pandemia ha accelerato l'innovazione tecnologica all'interno della dermatologia, portando a una maggiore collaborazione tra medici e pazienti e a nuovi modelli di cura

Come in molte aree dell’assistenza sanitaria, le sfide poste dalla pandemia di Covid degli ultimi due anni hanno accelerato l’innovazione tecnologica all’interno della dermatologia, portando a una maggiore collaborazione digitale tra medici e pazienti e alla ricerca di nuovi modelli di cura per le malattie della pelle.

I dermatologi hanno rapidamente adattato il loro approccio per supportare i pazienti durante la pandemia e lo sviluppo tecnologico, accelerato dalla necessità, ha posto le basi per cambiare il futuro della dermatologia.

Una sondaggio del 2020 dell’American Academy of Dermatology tra i suoi membri ha mostrato una forte crescita dell’uso della teledermatologia, ora utilizzata dal 96,9% dei dermatologi a fronte del solo 14,1% prima del Covid. Una tendenza destinata a continuare, dato che il 58% dei dermatologi afferma che continuerebbe a utilizzare la teledermatologia anche dopo la pandemia.

Il cambiamento forzato dell’approccio medico-paziente ha dato un forte impulso al ruolo della tecnologia all’interno della dermatologia, che viene adattata alle nuove esigenze di collaborazione remota dei dermatologi e in una specializzazione in cui il monitoraggio ravvicinato degli aspetti visivi di una condizione è così importante.

La tecnologica a supporto dei pazienti 
Le malattie della pelle sono numerose e molto diffuse a livello globale. Secondo la British Skin Foundation, due persone su tre hanno sofferto di patologie cutanee nel corso della loro vita. Nel solo Regno Unito, ogni anno vengono segnalati più di 100mila nuovi casi di cancro della pelle, un bambino su cinque soffre di eczema e un milione di persone convive con la psoriasi.

La disponibilità e l’efficienza delle soluzioni tecnologiche è cresciuta, grazie anche all’introduzione dell’apprendimento automatico, della visione artificiale e della realtà aumentata. Molti pazienti dermatologici adulti sono ormai attrezzati per poter acquisire e condividere istantaneamente i cambiamenti delle loro condizioni cutanee, e le versioni consumer della mappatura dei nei, del rilevamento del viso e dell’imaging di tutto il corpo compatibili con gli smartphone stanno semplificando il processo.

Innovazioni in ambito dermatologico
Anche la mentalità all’interno dei team clinici è cambiata in modo rilevante. Gli operatori sanitari hanno fatto largo uso di consultazioni video per garantire una continuità assistenziale ai loro pazienti e i molti servizi di videoconferenza dal vivo hanno supportato il lavoro di molti dermatologi durante la pandemia.

Ma la tecnologia è andata oltre le videochiamata; un’importante area di crescita digitale in ambito dermatologico è la tecnologia asincrona, che consente lo scambio di foto dei pazienti ad alta definizione e altre informazioni strutturate riportate dai pazienti tramite la comunicazione store-and-forward (SAF).

La tecnica SAF prevede che ogni pacchetto di dati, nel suo percorso tra i singoli nodi della rete, debba essere totalmente ricevuto prima di poter essere ritrasmesso nel collegamento in uscita. In pratica il pacchetto viene ricevuto e verificato, e solo allora viene inoltrato al nodo successivo, consentendo di raggiungere un’elevata utilizzazione delle risorse di rete, traendo massimo vantaggio dalla multiplazione statistica dei dati e riducendo il rischio di perdita di dati in caso di interruzione temporanea del server o della comunicazione.

La tecnologia asincrona supporta l’accesso remoto alla cura e alla documentazione visiva di una condizione cutanea. Può aiutare a stabilire le priorità delle cure, promuovere l’efficienza all’interno delle cliniche dermatologiche, fornire comunicazioni per coinvolgere il paziente e rappresentare un ponte tra il consumatore e la tecnologia clinica.

App per pazienti e piattaforma digitale per l’uso accademico
Basata sull’intelligenza artificiale, l’app Miiskin realizzata dalla compagnia danese Miiskin è progettata per aiutare gli utenti a documentare e tenere traccia di nei, lesioni e altre condizioni croniche della pelle nel tempo, registrare foto e confrontare immagini su uno schermo.

L’applicazione conta 700mila utenti e dispone di funzionalità come il rilevamento del volto, il dimensionamento dei nei in realtà aumentata, l’imaging automatico della pelle di tutto il corpo e la tecnologia di mappatura della pelle ad ampia area.

L’azienda ha recentemente sviluppato una piattaforma di teledermatologia digitale, nota come Miiskin PRO, che è stata resa di libero accesso ai ricercatori accademici, per supportare la collaborazione digitale nell’ambito della ricerca dermatologica nel Regno Unito e negli Stati Uniti.

Disponibile gratuitamente per la ricerca scientifica sul cancro della pelle, la cura delle ferite e condizioni come rosacea, acne, psoriasi ed eczema, consentirà all’app Miiskin di essere utilizzata dai soggetti coinvolti nelle ricerche sulla cura della pelle e di connettersi ai ricercatori tramite un portale web sicuro.

La piattaforma di teledermatologia asincrona può facilitare la condivisione sicura delle informazioni riportate dai pazienti e le immagini dello smartphone ad alta risoluzione delle condizioni della pelle, il rilevamento della posizione della mappa del corpo digitale e i questionari clinici per i soggetti coinvolti nelle ricerche. Tramite l’app possono anche essere forniti ai pazienti interventi digitali, come messaggi di sensibilizzazione sulla salute e promemoria clinici, in modo da supportare il cambiamento comportamentale.

Il futuro della cura delle malattie della pelle sta cambiando. Con l’aumentare della prevalenza di molte patologie cutanee cresce anche la portata della tecnologia a supporto della dermatologia, che favorisce l’evoluzione dell’approccio clinico, la collaborazione digitale tra medici e pazienti e la continua ricerca di nuovi modelli clinici.