Crisi di Governo: Draghi vede Letta e Mattarella, vertice di centrodestra


Crisi di Governo: il premier Draghi ha visto il segretario dem Letta e poi è salito al Colle per un colloquio con Mattarella. Pranzo a Villa Grande per i vertici del centrodestra

mario draghi catasto

Il presidente del Consiglio Mario Draghi stamattina si è recato al Quirinale. Il colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si inserisce nell’ambito dei “contatti interlocutori” che, dopo l’apertura della crisi di Governo, si stanno susseguendo a livello politico e istituzionale anche perché è stato lo stesso capo dello Stato, la scorsa settimana, a chiedere al premier un passaggio alle Camere dopo aver respinto le sue dimissioni arrivate in seguito allo strappo M5S sul dl Aiuti.

Nel colloquio, viene fatto notare da fonti qualificate, sicuramente il presidente del Consiglio avrà informato Mattarella del suo viaggio in Algeria, da dove è rientrato ieri. Il tema energia è una delle questioni più urgenti in queste ore anche nell’agenda politica e istituzionale italiana. Draghi avrà riferito al capo dello Stato delle intese siglate ieri ad Algeri.

LEGGI ANCHE: Mercoledì si vota la fiducia a Draghi. Accordo Fico-Casellati: “Prima al Senato”

DRAGHI VEDE LETTA, AL CENTRODESTRA NON VA GIU’

Il premier stamane ha incontrato anche il segretario Pd Enrico Letta. Una decisione non accolta favorevolmente dal centrodestra di governo. All’inizio del vertice nella residenza romana di Silvio Berlusconi è stato espresso “sconcerto” perché “il presidente Mario Draghi ha ricevuto il segretario del Pd e non i leader degli altri partiti della maggioranza, dopo che, peraltro, era stata chiesta una verifica politica“. È quanto si apprende mentre è in corso il vertice da fonti di Forza Italia, Lega e centristi.

SALVINI RIUNISCE I GOVERNATORI LEGHISTI

In mattinata si è tenuta anche una riunione, in videocollegamento, tra Matteo Salvini e tutti i governatori della Lega. Accanto al leader è presente anche il ministro e vicesegretario Giancarlo Giorgetti.

LEGA: “PRONTI AD APPROVARE LEGGE DI BILANCIO ANCHE CON VOTO ANTICIPATO”

A prescindere dagli esiti della crisi di governo ed anche in caso di elezioni anticipate, la Lega “vuole tutelare la tenuta economica e sociale del Paese garantendo l’approvazione in tempi brevissimi di una legge di bilancio anche tabellare che dia certezze e stabilità“. È quanto emerso durante la riunione di Matteo Salvini con i ministri e i sottosegretari del partito. “L’obiettivo è evitare un mercanteggiamento preelettorale in sede di bilancio – proseguono le fonti del Carroccio – garantendo al contempo con responsabilità la messa in sicurezza dei conti dello Stato”.

MOLINARI (LEGA): “CON IL M5S NON SI VA AVANTI”

“La Lega conferma che non è disponibile ad andare avanti in questa esperienza di Governo con i 5 Stelle perché, come detto anche dal premier Draghi, hanno mancato di responsabilità con il loro atteggiamento e hanno rotto quel vincolo che ha creato il Governo di unità nazionale“. Lo dice Riccardo Molinari, presidente del gruppo della Lega alla Camera dei deputati. “Al Paese servono risposte celeri sui temi economici e sociali. Non vogliamo neanche le provocazioni del Pd o politiche fallimentari come quelle dei ministri Lamorgese e Speranza“, conclude l’esponente del Carroccio come riferisce la Dire (www.dire.it).

SERRACCHIANI (PD): “LEGA NON ALIMENTI POLEMICHE”

“Il Pd si sta impegnando in questo giorni a trovare una soluzione che eviti al Paese una crisi incomprensibile che danneggerebbe soprattutto le fasce più deboli. Davvero non si capisce perché la Lega, invece di lavorare per lo stesso obiettivo, preferisca ogni giorno alimentare polemiche pretestuose arrivando persino a decidere degli appuntamenti del presidente Draghi“. Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.

DI MAIO: “CONTE HA GIÀ DECISO, IL SUO PARTITO NON VOTA LA FIDUCIA”

“Dalle dimissioni di Draghi ad oggi sono successi due fatti politici clamorosi: le manifestazioni e gli attestati di supporto al governo Draghi affinché possa restare in carica: oltre 1600 sindacila società civile, gli imprenditori, la comunità finanziaria e quella internazionale. E poi che il direttivo della Camera del gruppo M5S, oggi partito di Conte, ha espresso la volontà di votare la fiducia al governo Draghi, al di là della volontà dei vertici”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervenendo in assemblea congiunta di Insieme per il futuro.

“Diciamo la verità, il partito di Conte ha già deciso di non votare la fiducia al governo Draghi. Conte sta scommettendo sul voto anticipato, ma sarebbe un ulteriore crollo nei sondaggi“.

DI MAIO: “CONTE RESPONSABILE DELLA CRISI”

Draghi ha dato delle garanzie – sottolinea il titolare della Farnesina – Al Mef è stato aperto un tavolo sul superbonus; sono state date garanzie sul salario minimo iniziando un percorso con le parti sociali; sono state garanzie anche sul cuneo fiscale. Credo dunque che il partito di Conte stia cercando solo delle scuse agitando bandierine“. Per Di Maio, non ci sono dubbi: “Siamo in una situazione surreale, dovevamo occuparci di problemi reali del Paese, pensando a famiglie e imprese, ma siamo invece in mezzo a una crisi di governo. La maggioranza dei cittadini sa chi è il responsabile di questa crisi, ha un nome e cognome: è Giuseppe Conte“, spiega all’assemblea congiunta di Ipf.

BRUNETTA: “MOMENTO DI PASSAGGIO, PREVALGA BUON SENSO NEI PARTITI”

“Le riforme, compresa quella della Pubblica amministrazione, sono un’onda figlia della congiuntura astrale che ha visto in Mario Draghi e nel suo Governo il catalizzatore della nuova Italia” . Lo ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, intervenendo alla cerimonia di avvio al servizio di ruolo del personale dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli che si è svolta a Roma in mattinata al Convention Center La Nuvola.

Siamo in un momento di passaggio per il Paese, non vorrei dire di crisi – osserva Brunetta – Ma io spero che il buon senso che abbiamo visto nei tanti appelli, nelle telefonate ricevute dal premier dalle cancellerie europee e da oltreatlantico, prevalga, in tutti i partiti e in tutte le istituzioni. Il nostro Paese è un pilastro della stabilità internazionale, della libertà e della democrazia. L’Europa ha bisogno dell’Italia come l’Italia ha bisogno dell’Europa. Per questo tanta gente chiede a Draghi di restare e di portare a termine la sua missione”.