Cefriel vince il Compasso d’Oro con la bilancia “Milano”


Compasso d’Oro: “Milano”, la bilancia smart di Cefriel per le donazioni del sangue tra i migliori oggetti del design Made in Italy

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Cefriel, centro di innovazione digitale fondato nel 1988, si aggiudica uno dei più ambiti riconoscimenti nel campo del design: il prestigioso Compasso d’oro. Il premio, che celebra i migliori oggetti di design Made in Italy, è andato infatti alla nuova bilancia “Milano”, il cui nome è un omaggio proprio alla capitale del design italiano. Il dispositivo è stato progettato da Cefriel insieme a Delcon, azienda italiana specializzata nella progettazione e produzione di dispositivi medicali e software per la filiera del sangue, e al New York Blood Center.  

Unico apparecchio medicale a essere premiato, la bilancia per le donazioni di sangue, progettata per andare incontro alle esigenze del New York Blood Center. Nella fase di ideazione Cefriel ha portato il suo approccio progettuale e le sue competenze in ambito design e di innovazione digitale: “Abbiamo fatto un’indagine sul campo – racconta Clara Failla, designer Cefriel che ha seguito il progetto fin dalla nascita – osservando attentamente gli operatori e gli altri utenti, abbiamo guidato la raccolta dei bisogni del cliente con attività di workshop e interviste. Abbiamo ideato alcuni concept e realizzato un primo mockup formale, da qui è partito un ciclo di sviluppo incrementale di prototipi indirizzati all’ingegnerizzazione dei device, fino alla produzione. Nello specifico ci siamo occupati del design e dello sviluppo hardware e meccanico.”

Il design della bilancia “Milano” è studiato per assicurare la massima maneggevolezza e praticità di trasporto. Il dispositivo, con un design rivoluzionario in quanto modifica l’archetipo del prodotto, ha una conformazione verticale e può essere agganciato a lettini e poltrone: questo favorisce il lavoro dell’operatore in posizione eretta, grazie alla presenza dell’interfaccia touch sulla parte superiore. Il vassoio posto sulla parte inferiore del dispositivo, invece, agevola la donazione del sangue per caduta. Il dispositivo permette di eseguire 100 donazioni con una singola carica della batteria, che viene poi facilmente ricaricata in un dock esterno a sei postazioni. Cefriel, oltre alla parte di design, ha curato anche la parte elettronica e lo sviluppo dell’interfaccia utente della bilancia. “Il design della bilancia – continua Failla – rende questo device medicale un oggetto quasi domestico e familiare e che, pertanto, infonde fiducia e tranquillità nel donatore. Altro punto di forza il dinamismo della geometria che trova nella bilancia, protesa verso l’alto, un ottimo equilibrio tra funzionalità ed estetica”.

A caratterizzare la collaborazione di Cefriel con il team è stato il lavoro di squadra che ha unito competenze diverse ma con uno stesso approccio alla progettazione. Con la bilancia “Milano” Cefriel ha portato il design thinking – un tipo di approccio all’innovazione che poggia le sue fondamenta sulla capacità di risolvere problemi complessi utilizzando una visione creativa e una gestione strutturata – all’interno delle aziende. La forza di questo processo è quella di permettere di arrivare a una soluzione approvata e testata in tempi brevi oltre che consentire di abbandonare delle soluzioni non vincenti in velocità, diminuendo così il rischio per le aziende e consentendo loro di verificare in anticipo l’apprezzamento degli utenti.

Il premio è dedicato al professor Francesco Trabucco, recentemente scomparso, a cui Cefriel intitolerà anche una sala in autunno: “Un ringraziamento e un pensiero particolare a chi ispirò con lungimiranza e sapienza l’integrazione tra tecnologie e design in Cefriel – ha detto Alfonso Fuggetta, ceo e direttore scientifico di Cefriel – Francesco ci ha insegnato molto sul piano culturale, professionale e umano. È stato un vero innovatore anche in questa circostanza perché la sua intuizione ha avuto un impatto: ha creato presso Cefriel un modo di operare, una cultura diffusa, una ricchezza di contenuti e idee che resterà per sempre”.