La Sardina Mattia Santori coltiva cannabis in casa: è bufera politica


La “Sardina” e consigliere comunale a Bologna, Mattia Santori, rivela: “Coltivo cannabis in casa”. Scoppia il caso politico

mattia santori

Davanti all”ammissione’ di Mattia Santori, volto delle ‘Sardine’ e consigliere comunale del Pd a Bologna (ha anche una delega al Turismo e alle Politiche giovanili), sulla coltivazione e il consumo personale di cannabis, la Procura di Bologna attende eventuali carte per approfondire. Santori ha spiegato a ‘Repubblica’: “Coltivo tre piantine in casa, produco per il mio consumo personale 50 grammi all’anno, acquisto i semi da un canapaio, spendo 400-500 euro e so dove vanno a finire i miei soldi“, rilanciando la battaglia per il consumo legale. A questa mattina ai magistrati non era arrivato ancora nulla, né era stato aperto un fascicolo di iniziativa. Ma, si assicura, qualora arrivassero segnalazioni formali verranno valutate.

E il centrodestra non ha perso tempo. È di oggi l’esposto del deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami, presentato alla Prefettura di Bologna e in Procura per stigmatizzare “le notizie diffuse dalla stampa relative alle dichiarazioni del signor Mattia Santori il quale ha pubblicamente riferito di essere abituale consumatore di ‘canne’ e di essere dedito alla coltivazione di piante di marijuana per uso ricreativo”. Bignami cita anche i vari articoli di stampa in merito e chiede alla Procura una “valutazione della sussistenza degli elementi integrativi della condotta sanzionata” dall’articolo 75 del testo unico sugli stupefacenti in base al quale, a seconda del tipo di sostanze, possono scattare alcune sanzioni amministrative come la sospensione della patente di guida (anche motorini) o del passaporto. Bignami chiede comunque di valutare “ogni altro aspetto ritenuto giuridicamente rilevante in relazione a quanto esposto”.

Anche per il deputato della Lega Gianluca Vinci, “se Santori produce cannabis e si sente motivato dal consumarla, deve capire che esistono delle leggi” e per questo anche il leghista dice di aver segnalato oggi alla Prefettura di Bologna, sempre in base all’articolo 75 della norma sugli stupefacenti, quanto sta facendo Santori. Vinci lo racconta in un video su Facebook, “in modo che il prefetto possa iniziare a convocarlo e spiegargli che quello che sta facendo è illecito, un illecito amministrativo. Faremo di tutto per dimostrargli che esiste ancora uno stato di diritto in Italia e che se uno fa qualcosa di illecito almeno non dovrebbe andare a comunicarlo sui giornali”. Intanto, annota, “è stato quasi un piacere segnalare che Santori ha questa problematica“.

IL SINDACO LEPORE: “SANTORI NON SPRECHI IL LAVORO FATTO”

Per Mattia Santori arriva il cartellino giallo del sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Non una richiesta di dimissioni, ma un primo ‘warning’ per il consigliere comunale con delega alle Politiche giovanili che ha dichiarato di coltivare cannabis sul terrazzo per uso personale. “Mattia ha lavorato bene, spero non voglia non sprecare il lavoro fatto fin qui”, ammonisce Lepore. “Stiamo facendo un percorso nella nostra città che coinvolge esperti, c’è un approfondimento importante sul tema delle dipendenze. A livello nazionale c’è una proposta di legge in discussione alla Camera che introduce elementi di novità, anche sulla coltivazione della cannabis a casa. Credo che dobbiamo attenerci a questo percorso che è nello stile di Bologna, approfondimento senza strappi. Credo che sarebbe meglio che tutti continuassimo a lavorare insieme su questo fronte“, spiega il sindaco a margine della presentazione del piano metropolitano per la parità di genere.

“Io sono perché la legge venga rispettata anche se la si vuole cambiare“, prosegue Lepore, confermando che il gesto di “dichiarare, almeno a parole, di non rispettare una legge, non è condiviso”. Santori “è un consigliere comunale con delega, sta esercitando il suo diritto di esprimere le sue opinioni. Per questo è importante continuare sul percorso che ci eravamo dati, perché questo non è il Parlamento, ma il Consiglio comunale”, aggiunge Lepore. “Non staremo a inseguire le provocazioni sui giornali, vedremo questa vicenda che seguito avrà”, conclude come riferisce la Dire (www.dire.it).