Gonartrosi: infiltrazioni di corticosteroidi sicure


Gonartrosi: le iniezioni intra-articolari di corticosteroidi non aumentano il rischio di ricorso all’ artroplastica e di progressione di malattia

Gonartrosi, bisfosfonati efficaci per ridurre la malattia

I pazienti con gonartrosi sottoposti a terapia infiltrativa a base di corticosteroidi non mostrano un incremento significativo del rischio a 5 anni di ricorso ad intervento di artroplastica totale del ginocchio o di progressione radiografica di malattia. Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Arthritis & Rheumatology.

Razionale e disegno dello studio
La terapia infiltrativa a base di corticosteroidi intra-articolari per la gonartrosi rappresenta un’opzione di trattamento raccomandata dalla società scientifiche internazionali per trattare i sintomi di gonartrosi, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio. Ciò detto, l’effetto delle iniezioni ripetute sulla cartilagine e sugli altri tessuti articolari non è molto chiaro.

Il nuovo studio prende le mosse del dibattito in corso nella comunità ortopedica relativamente ai rischi potenziali delle infiltrazioni a base di steroidi. Alcuni studi, infatti, hanno documentato come possibile rischio l’accelerazione della perdita di cartilagine a seguito del trattamento intra-articolare prolungato con corticosteroidi.

Uno studio del 2017 pubblicato su Jama, che riportava i dati di un trial randomizzato condotto su 140 pazienti, aveva mostrato che le iniezioni intra-articolari ripetute a base di steroidi portavano ad una riduzione del volume cartilagine, misurato mediante imaging a risonanza magnetica, rispetto a quanto osservato nel gruppo placebo.

Al contempo, un’analisi retrospettiva coinvolgente 648 pazienti aveva dato risultati simili, con conferme anche in studi condotti su modelli animali.

Ma, secondo i ricercatori, questi risultati non erano da considerare definitivi, dato che gli studi clinici in questione avevano una durata pari solo a 2 anni, mentre il trial randomizzato prevedeva la somministrazione di iniezioni intra-articolari a base di corticosteroidi a cadenza trimestrale per l’intera durata della sperimentazione clinica, un regime di somministrazione relativamente intenso.

Di qui l’intenzione dei ricercatori di verificare gli esiti del trattamento intra-articolare a base di steroidi per un periodo di tempo maggiore (5 anni).

A tal scopo, hanno implementato the Knee and Hip Osteoarthritis Long-term Assessment study, uno studio che ha coinvolto 878 pazienti francesi con osteoartrosi di grado Kellgren-Lawrence pari almeno a 2 al reclutamento.

Lo studio appena pubblicato si riferisce all’analisi dei dati relativi a 564 pazienti degli 878 iniziali reclutati, che erano affetti da sola gonartrosi e sono stati seguiti in un follow-up della durata pari a 5 anni. Di questi, 414 non erano stati sottoposti a trattamento intra-articolare, 51 erano stati sottoposti a terapia infiltrativa a base di steroidi e 99 erano stati trattati con infiltrazioni a base di acido ialuronico. Il numero medio di infiltrazioni praticate per gruppo, nel corso dei 5 anni di follow-up, era pari a 1,9 (SD= 1,4) per il gruppo sottoposto a terapia intra-articolare con steroidi, 2,2 (SD=1,6) per quello sottoposto a terapia intra-articolare con acido ialuronico.

Risultati principali
Rispetto al gruppo placebo, i pazienti sottoposti a terapia infiltrativa con corticosteroidi hanno mostrato un rischio simile di incidenza di ricorso ad intervento di artroplastica totale del ginocchio (HR= 0,92; IC95%= 0,2- 4,14; p=0,91) o di peggioramento dell’osteoartrosi (espresso in base al grado K-L: HR= 1,33; IC95%= 0,64-2,79; p=0,44).

Le infiltrazioni a base di acido ialuronico, invece, non hanno avuto alcun effetto né sul rischio di incidenza del ricorso ad intervento di artroplastica (HR=0,81; IC95%= 0,14-4,63; p=0,81), né su quello del peggioramento dell’artrosi in base al grado K-L (HR=1,36; IC95%= 0,85-2,17; p=0,2).

Risultati simili sono stati ottenuti per la progressione del danno radiografico, espresso mediante il punteggio JSN (espressione della riduzione dello spazio articolare) o quando si mettevano in combinazione gli outcome del ricorso alla chirurgia con quello radiografico.

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici del loro studio (disegno retrospettivo, affidabilità dei gradi K-L come misura del peggioramento di malattia, in quanto questi non correlano perfettamente con la restrizione della rima articolare, ad esempio).

Ciò detto, i dati sono incoraggianti, rassicurano sull’impiego della terapia infiltrativa con steroidi a lungo termine. E’ auspicabile, a questo punto, che i risultati dello studio siano replicati a breve in nuovi studi meglio dimensionati e condotti su diverse coorti di pazienti.

Bibliografia
Latourte A, et al “Do corticosteroids injections increase the risk of knee osteoarthritis progression over 5 years?” Arthritis Rheumatol 2022; DOI: 10.1002/art.42118.
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