Il Cardinale Matteo Zuppi è il nuovo presidente della Cei


I vescovi italiani hanno un nuovo presidente: Papa Francesco ha nominato il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna, alla guida della CEI

matteo zuppi

Papa Francesco ha nominato il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, presidente della Conferenza episcopale italiana. A dare l’annuncio ai vescovi è stato il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, che ha dato lettura della comunicazione del Santo Padre. Così si legge in una nota della Cei. Nella mattinata di oggi, “i vescovi riuniti per la loro 76esima assemblea generale hanno proceduto all’elezione della terna per la nomina del presidente, secondo quanto previsto dallo Statuto”. Zuppi è stato scelto dal Papa all’interno di una rosa di tre nomi indicata dall’assemblea della Cei, di cui facevano parte anche il cardinale Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, e ad Antonino Raspanti, vescovo di Acireale.

GIORNI FA DICEVA: “SOLO UN MATTO…”

Questa volta chi è entrato Papa non è uscito solo cardinale. O per meglio dire, il favorito della vigilia è diventato davvero il nuovo presidente della Cei. Il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, è stato infatti nominato da Papa Francesco numero uno dei vescovi italiani, prendendo il posto del cardinale Gualtiero Bassetti. Zuppi è stato scelto da Bergoglio all’interno di una rosa di tre nomi indicata dall’assemblea della Cei, riunita all’Hilton Rome Airport di Fiumicino e formata da 226 prelati. Nella terna Zuppi è risultato il più votato davanti al cardinale Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, e ad Antonino Raspanti, vescovo di Acireale. Nella rosa di nomi, alla prima votazione, a quanto si apprende era entrato in realtà come secondo più votato un altro ‘emiliano’, l’arcivescovo di Modena e Carpi Erio Castellucci, che però ha deciso di ritirare la sua candidatura.

Considerato da sempre uno degli uomini di Chiesa più vicini a Papa Francesco, che lo ha creato cardinale nel 2019, Zuppi aveva visto crescere le voci sul suo conto fino ad essere indicato appunto come il favorito, soprattutto dopo che nei giorni scorsi lo stesso Bergoglio ha detto di volere “un bel cambiamento” alla guida della Cei. In un’intervista televisiva, nei giorni scorsi, alla domanda sull’argomento Zuppi se l’è cavata (a suo solito) con una battuta. “Il cardinale Biffi diceva che solo i matti vogliono diventare vescovi– scherzava il cardinale- si potrebbe dire che quelli ancora più matti vogliono diventare capi dei vescovi. I vescovi devono indicare qualcuno che sentano che faccia unità e possa rappresentarli tutti, aiutando la Chiesa italiana a continuare il cammino degli ultimi decenni e il cammino sinodale iniziato l’anno scorso. Vediamo che cosa decideranno i vescovi nella terna che indicheranno al Papa e cosa deciderà il Papa”.

Figura di spicco della Comunità di Sant’Egidio, prete di strada e mediatore per la pace in Mozambico nei primi anni ’90, Zuppi ha 66 anni ed è vescovo dal 2012. Romano di nascita, è stato ausiliare di Roma dal 2012 al 2015, quando a ottobre di quell’anno fu scelto da Bergoglio come nuovo arcivescovo di Bologna. Il suo ingresso in città fu salutato da una grande folla e da allora la sua popolarità è sempre stata in crescita. Sotto le Due torri gira spesso in bicicletta e non vive in Curia ma alla Casa del Clero, la casa di riposo dei sacerdoti anziani. Nei sette anni di episcopato bolognese, Zuppi si è distinto per un ‘taglio’ molto attento alle povertà e alle questioni del lavoro. Inedito, ad esempio, fu il suo discorso in piazza Maggiore dal palco dei sindacati per l’1 maggio. Così come numerosi sono stati i suoi attestati di sostegno e appoggio, anche in presenza, ai lavoratori delle aziende in crisi del territorio (su tutte, la vicenda Saeco).

Insieme a Comune e Città metropolitana di Bologna, sotto la guida di Zuppi la Curia ha messo in piedi il progetto ‘Insieme per il lavoro’ per trovare nuova occupazione ai lavoratori in difficoltà. Il cardinale ha inoltre proseguito sulla strada già tracciata dal suo predecessore, Carlo Caffarra, nell’utilizzo per scopi di carità dei proventi Faac, la multinazionale dell’automazione ereditata dalla Curia alla morte del fondatore, Michelangelo Manini. Risorse che sono servite anche durante la pandemia per sostenere famiglie in difficoltà. Sempre vicino e quasi ‘esegeta’ delle parole di Papa Francesco, che ha portato in visita pastorale a Bologna nel 2017, con lo scoppio della guerra in Ucraina Zuppi si è espresso più volte per la pace e contro l’invio delle armi. Col suo nuovo incarico, non lascerà Bologna ma la Curia avrà un vescovo ausiliare. La presidenza della Cei per Bologna non è una prima volta: già il cardinale Antonio Poma guidò i vescovi italiani dal 1969 al 1979.

CHI È MONSIGNOR ZUPPI

Zuppi nasce a Roma l’11 ottobre 1955, quinto di sei figli. Nel 1973, studente al liceo Virgilio, conosce Andrea Riccardi, il fondatore di Sant’Egidio, iniziando a frequentare la Comunità e collaborando alle attività al servizio degli ultimi da essa promosse: dalle scuole popolari per i bambini emarginati delle baraccopoli romane, alle iniziative per anziani soli e non autosufficienti, per gli immigrati e i senza fissa dimora, i malati terminali e i nomadi, i disabili e i tossicodipendenti, i carcerati e le vittime dei conflitti; da quelle ecumeniche per l’unità tra i cristiani a quelle per il dialogo interreligioso, concretizzatesi negli Incontri di Assisi. A 22 anni, dopo la laurea in Lettere e Filosofia all’Università La Sapienza, con una tesi in Storia del cristianesimo, entra nel seminario della diocesi di Palestrina, seguendo i corsi di preparazione al sacerdozio alla Pontificia Università Lateranense, dove consegue il baccellierato in Teologia.

Ordinato presbitero il 9 maggio 1981 dal vescovo Renato Spallanzani, Zuppi subito dopo viene nominato vicario del parroco della Basilica romana di Santa Maria in Trastevere, monsignor Vincenzo Paglia, succedendogli nel 2000 per dieci anni. Incardinato a Roma il 15 novembre 1988, dal 1983 al 2012 Zuppi è anche rettore della chiesa di Santa Croce alla Lungara e membro del consiglio presbiterale diocesano dal 1995 al 2012. Nel secondo quinquennio come parroco a Trastevere, dal 2005 al 2010, è prefetto della terza prefettura di Roma e dal 2000 al 2012 assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio, per conto della quale è stato mediatore in Mozambico nel processo che porta alla pace dopo oltre diciassette anni di sanguinosa guerra civile. Nel 2010 viene chiamato a guidare la parrocchia dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela, nella periferia orientale della città; e nel 2011 è prefetto della diciassettesima prefettura di Roma.

Poco dopo, ricorda la Dire (www.dire.it), il 31 gennaio 2012 Benedetto XVI lo nomina vescovo titolare di Villanova e Ausiliare di Roma (per il settore centro). Riceve l’ordinazione episcopale il successivo 14 aprile per le mani dell’allora Cardinale Vicario Agostino Vallini e sceglie come motto Gaudium Domini fortitudo vestra. Il 27 ottobre 2015 Papa Francesco lo nomina alla sede metropolitana di Bologna e il 5 ottobre 2019 lo crea Cardinale con il Titolo di Sant’Egidio. È Membro del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e dell’Ufficio dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.