Reddito di cittadinanza: in Veneto migliaia di furbetti


Reddito di cittadinanza: in Veneto i furbetti sono almeno ottomila. La Regione ha segnalato le irregolarità all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza

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La Regione Veneto ha segnalato all’Inps un piccolo esercito di destinatari di reddito di cittadinanza, ben 7.500, che -a parer suo- non dovrebbero riceverlo; cioè persone per le quali “abbiamo ravvisato una presunta violazione della condizionalità”, specifica Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro. E il ‘lavoro’ non è finito: in questo mese, la Regione conta di allungare la lista con altri 900 nomi. Numeri che provano, dice Donazzan, che “il reddito di cittadinanza si dimostra un fallimento. Non è certo lo strumento più indicato per accompagnare verso il mondo del lavoro e traghettare fuori dalle condizioni povertà”.

LE SEGNALAZIONI DELLA REGIONE VENETO

Fin dall’inizio la Regione Veneto ha sempre detto che gli strumenti migliori siano altri, “ma ci siamo attenuti alla legge”. Col passare del tempo però, “abbiamo dovuto constatare che una volta fatta la legge qualcuno ha subito trovato l’inganno, puntando su un sistema debole di controllo“. Il Veneto non è rimasto “a guardare e, nonostante la legge non preveda un controllo da parte delle Regioni”, con i centri per l’impiego e Veneto Lavoro ha “sfruttato la legittima funzione di chiamare il percettore di reddito per offrire delle proposte di lavoro e per dare senso alla condizionalità. Questa, infatti, prevede che se un’offerta di lavoro non è accettata per tre volte si perde il reddito”, spiega Donazzan.

“Non è stato semplice perché durante il Covid è stato possibile godere di una sospensione della condizionalità – aggiunge come riferisce la Dire (www.dire.it) – ma sfruttando al massimo le sue competenze il Veneto ha proceduto alla segnalazione all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza di quelle che ritiene irregolarità” innescandone “un poderoso lavoro sia in autonomia sia su nostra segnalazione. Risultato: migliaia di persone che percepiscono il reddito di cittadinanza che non dovrebbero percepire”, riassume Donazzan.

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I NUMERI DI VENETO LAVORO

Secondo Veneto Lavoro, al 23 marzo scorso, i percettori di Reddito di cittadinanza in carico ai Centri per l’impiego sono 12.808: 10.391 hanno un Patto per il lavoro in corso (81%) e 2.417 (19%) sono in attesa di prima convocazione o di riconvocazione. I beneficiari esonerati o esclusi dalla stipula del Patto (nella maggior parte dei casi perché già occupati o disabili) o rinviati ai Servizi sociali del Comune di residenza per la stipula del Patto per l’inclusione sociale sono 9.212. In 17.119 risultano decaduti dal beneficio in quanto non più in possesso dei requisiti; 8.693 hanno terminato il periodo di fruizione del reddito di cittadinanza senza più richiederlo. Complessivamente circa 12.600 percettori risultano attualmente occupati rispetto al totale dei percettori soggetti alla convocazione al Centro per l’impiego, che secondo gli elenchi comunicati da Anpal erano 47.832. Si tratta prevalentemente di soggetti esonerati o esclusi dalla stipula del patto perché lavoratori con contratti breviad orario ridotto o comunque nei limiti di reddito previsti per l’accesso al Reddito di cittadinanza, di soggetti ancora da convocare per il primo appuntamento o di persone occupate successivamente all’accoglimento della domanda o della stipula del Patto per il lavoro e quindi decadute dal beneficio. I percettori di reddito di cittadinanza che risultano ad oggi occupati, dopo aver stipulato e successivamente concluso un Patto per il lavoro, sono circa 2.200, il 28% di quanti hanno terminato il Patto per il lavoro.

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L’IMPORTO MEDIO REGIONALE È DI 525,81 EURO

Sempre Veneto Lavoro fa sapere che, secondo i dati Inps, nel 2021 i nuclei familiari percettori di almeno una mensilità di Reddito di cittadinanza sono stati 40.124 in regione, per un totale di 88.229 persone coinvolte, con un importo medio mensile di 446,80 euro. Nell’ultimo mese disponibile (febbraio 2022) hanno percepito il reddito di cittadinanza 40.303 persone appartenenti a 19.324 nuclei familiari, di cui: 8.968 persone in provincia di Verona, 8.056 in provincia di Padova, 7.980 di Venezia, 5.702 di Vicenza, 5.558 di Treviso, 3.191 di Rovigo e 848 di Belluno. L’importo medio più elevato si registra a Rovigo con 537,75 euro mensili, il più basso a Belluno con 479,44 euro, per una media regionale di 525,81 euro.