Fuori il nuovo disco di Mario Donatone


Disponibile online il nuovo disco di Mario Donatone intitolato “Blues is My Bad Medicine”, fuori per Groove Master Edition

mario donatone

Un viaggio alle origini del Blues, esplorando un mondo sconosciuto ma fondamentale per la nascita della musica moderna. Questa l’essenza di Blues is my bad Medicine, ultimo disco di Mario Donatone, realizzato in collaborazione con Gio’ Bosco fuori per l’etichetta Groove Master Edition. Un sentito omaggio ai più importanti artisti della prima era del blues, attraverso alcune delle loro composizioni più importanti. A questo lavoro, inoltre, è associato un libro, che rappresenta un’assoluta novità nel campo della saggistica, intitolato Blues che viaggiano in prima classe – la lunga strada della musica del diavolo dalle paludi del Delta al mondo del rock’n’roll.  Il disco si apre con un brano originale, una moderna struttura di blues with a bridge, che si chiama Bad medicine blues, per poi passare ad un repertorio classico che attraversa tutta la geografia di quel mondo lontano. Dal Mississippi di Sleepy John Estes, Skip James, Robert Johnson, al Texas di Blind Lemon Jefferson, alla East Coast di Reverend Gary Davis. Sono questi i percorsi stilistici più importanti del primo blues che vengono rivisitati con una vocalità calda e ispirata, sorretta da un pianismo danzante ed evocativo. Non manca l’importante parentesi del blues femminile, quello di personaggi come Bessie Smith e Clara Smith, reinterpretate con una vena blues verace ed autentica da Gio’ Bosco, unica ospite del disco su quattro brani.

In questo lavoro sono messi nella giusta luce anche alcuni personaggi che hanno saputo trasformare in un linguaggio urbano quel blues che avevano iniziato a cantare e suonare nei campi del sud, diventando degli influenti innovatori della musica americana. Parliamo di Leadbelly, Lonnie Johnson, Sister Rosetta Tharpe, Big Bill Broonzy. Il disco si chiude con uno dei più importanti standard del boogie woogie pianistico, quell’Honky tonky train blues che fu ripescato a fine anni ’70 da Keith Emerson e che rappresenta un banco di prova per tutti i pianisti di blues. Questi stessi brani sono stati anche analizzati nel libro intitolato Blues che viaggiano in prima classe – la lunga strada della musica del diavolo dalle paludi del Delta al mondo del rock’n’roll. Per la prima volta un’indagine completa su una musica mitica che parte dallo studio del suo linguaggio, analizzando quei legami invisibili con il rock, il jazz e tutte le altre espressioni più attuali. In queste pagine Mario Donatone affronta per la prima volta in maniera interdisciplinare e analitica lo studio del blues, rivolgendo l’attenzione agli studenti di musica contemporanea e agli appassionati di questa materia.

I bluesman delle origini erano personaggi appartenenti ad una realtà rurale poverissima, che non avrebbero mai immaginato di vedere un loro brano famoso in tutto il mondo. Eppure questo miracolo accadde, grazie all’amore per il blues che i giovani musicisti del rock anni ’60 e ’70 manifestarono nella loro arte, rivisitando molti dei brani più importanti di quella stagione. Mario Donatone ha analizzato in modo approfondito il potente e complesso legame tra questi due linguaggi fondamentali per la storia più recente della musica occidentale. Il disco infatti presenta le interpretazioni unplugged degli stessi brani di cui parla nel suo libro, il cui titolo è non a caso “Blues che viaggiano in prima classe”. Si tratta quindi non di un’opera ma di due opere collegate tra loro, che coinvolgono a 360 gradi il suo impegno di artista, studioso e divulgatore della musica neroamericana.

Spotify

https://open.spotify.com/album/5TFjtlbgeRNvvlh4r9MHV3?si=7Pjr4PIvSX6QJpW9l6MMCA

Line up

Mario Donatone, piano e vocals

Giò Bosco, vocals

Tracklist

Bad medicine blues (Donatone-Muoio)

Where did you sleep last night (trad.)

Worried life blues (Maceo)

Matchbox blues (Jefferson)

Nobody’s fault but mine (Johnson)

I’m so glad (James)

Tomorrow night (Goslow – Grosz)

Love in vain (Johnson)

Key to the highway (Segar)

I don’t know (Mabon)

Nobody knows you when you’re down and out (Cox)

This train (trad.)

Nobody knows the way I feel this morning (Delaney)

I’m gonna move out on the outskirts of town (Weldon)

Cocaine blues (Davis)

Honky tonky train blues (Lewis)