Covid: dal 10 marzo via libera alle visite negli ospedali


Covid: dal 10 marzo ripartono le visite ai parenti in ospedale, ma spunta la variante Omicron 3 e il virus torna a circolare

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Da domani, 10 marzo, potranno riprendere in tutti gli ospedali d’Italia le visite ai pazienti nei reparti non Covid: almeno 45 minuti per chiunque abbia fatto la terza dose o possa esibire il green pass rafforzato più il tampone negativo. E mentre si ragiona sul ritorno negli stadi a capienza massima dal 31 marzo, sempre da domani si potrà tornare a consumare cibo e bevande in cinema e teatri e durante i concerti.

Le misure anti Covid verranno dunque alleggerite nonostante i dati della giornata di ieri, che hanno segnato un aumento dei contagi del 29% rispetto allo stesso giorno della settimana scorsa: 60.000 nuovi contagi che portano il tasso di positività all’11.3% e l’indice Rt ad avvicinarsi nuovamente a 1. Al significativo aumento dei contagi, però, non corrispondono dati altrettanto allarmanti in fatto di ricoveri e terapie intensive: rispetto alla settimana scorsa, c’è stato un calo de 16.4% dei ricoveri in terapia intensiva e del 16.1% dei ricoverati con sintomi. Merito, forse, anche della minore gravità dei sintomi di Omicron, la variante che in Italia ha ormai completamente soppiantato la Delta.

Ma è proprio dalla variante Omicron che potrebbe arrivare qualche sorpresa: secondo uno studio dell’istituto Ceinge- Microbiologie avanzate, le sottovarianti di Omicron sarebbero tre. Dunque, oltre alla BA.1 che si sta contraendo, ci sono la BA.1.1 presente nel 36% dei casi, la BA.2 nel 5% e una nuova terza sottovariante coinvolgerebbe ancora un numero molto limitato di contagi.

Intanto, spiega la Dire (www.dire.it), si assiste ad una contraddizione: da un lato sta rimontando l’allerta sui contagi, complice l’ondata di freddo che sta investendo tutta la Penisola e costringendo al chiuso tutti gli italiani. Dall’altro si assiste ad un allentamento delle misure di sicurezza a livello internazionale, dal momento che l’attenzione è focalizzata soprattutto sulla guerra in Ucraina. In Austria, ad esempio, già dallo scorso 19 febbraio non è più richiesto il Super green pass in ristoranti e palestre e ora si sospende anche l’obbligo vaccinale; nel Regno Unito sono state ormai eliminate tutte le misure preventive; negli Stati Uniti non vale più l’obbligo di mascherina al chiuso.