Paralimpiadi: esclusi gli atleti di Russia e Bielorussia


Guerra in Ucraina: gli atleti di Russia e Bielorussia esclusi dalle Paralimpiadi invernali. Gli 83 atleti non potranno gareggiare nemmeno da neutrali

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Il consiglio di amministrazione del Comitato Paralimpico Internazionale ha deciso di escludere gli atleti russi e bielorussi dalle Paralimpiadi di Pechino: non potranno partecipare ai Giochi invernali, nemmeno da “neutrali”, come deciso in un primo momento. La manifestazione, spiega la Dire (www.dire.it), inizierà venerdì 4 marzo e si concluderà domenica 13.

IL PRESIDENTE DELL’IPC PARSONS: “ATLETI VITTIME DEI LORO GOVERNI”

“All’Ipc siamo fermamente convinti che sport e politica non debbano mischiarsi. Tuttavia, la guerra è arrivata in questa Paralimpiade e dietro le quinte molti Governi stanno avendo un’influenza sui nostri amati Giochi. L’Ipc è un’organizzazione basata sui propri membri e siamo ricettivi alle opinioni dei nostri Comitati nazionali: quando hanno eletto il board nel dicembre 2021, è stato per mantenere e sostenere i principi, i valori e le regole del movimento paralimpico”. Lo dichiara il presidente dell’International Paralympic Committee, Andrew Parsons, in una nota ufficiale.

“In quanto membri del board – prosegue Parsons -, questa è una responsabilità e un dovere che prendiamo molto sul serio. Ieri, nel prendere la nostra decisione, stavamo pensando alla salute e alla sopravvivenza a lungo termine del movimento, dei cui principi e valori siamo molto orgogliosi. Tuttavia, è chiaro che la situazione in rapida escalation ora ci ha messo in una posizione inedita e complicatissima a poche ore dall’inizio dei Giochi. Ieri abbiamo detto che avremmo continuato ad ascoltare, ed è quello che stiamo facendo. Nelle ultime 12 ore siamo stati in contatto con un numero enorme di nostri membri, che ringrazio per l’estrema franchezza. Ci hanno detto che se non avessimo riconsiderato la nostra decisione, probabilmente questo avrebbe avuto pesanti conseguenze sui Giochi paralimpici invernali di Pechino 2022. Numerosi Comitati paralimpici nazionali, alcuni dei quali sono stati contattati dai loro Governi, insieme a squadre e atleti, stanno minacciando di non competere – ha evidenziato il numero uno del Comitato internazionale – Garantire la sicurezza e la protezione degli atleti è di fondamentale importanza per noi e la situazione nei Villaggi si sta aggravando, fino a diventare insostenibile“.

In primo luogo, prosegue il presidente dell’Ipc, “abbiamo il dovere, come parte della missione paralimpica, sancita dalla nostra costituzione, di garantire e supervisionare l’organizzazione di Giochi paralimpici di successo per assicurare che nello sport praticato all’interno del movimento paralimpico prevalga lo spirito del fair play, la violenza sia bandita, si gestisca il rischio per quanto riguarda la salute degli atleti e si rispettino i principi etici fondamentali. Tenendo questo in mente, e al fine di preservare l’integrità di questi Giochi e la sicurezza di tutti i partecipanti, abbiamo deciso di rifiutare le iscrizioni degli atleti dei Comitati paralimpici nazionali di Russia e Bielorussia. Agli atleti dei Paesi colpiti diciamo che siamo molto dispiaciuti che siano colpiti dalle decisioni che i loro Governi hanno preso la scorsa settimana violando la Tregua Olimpica. Sono delle vittime delle azioni dei loro Governi”.

Per Parsons “il benessere degli atleti è e sarà sempre per noi una preoccupazione fondamentale. La decisione odierna interessa direttamente 83 atleti paralimpici, ma se i Comitati di Russia e Bielorussia rimanessero qui a Pechino, è probabile che le altre nazioni si ritirerebbero e non avremmo giochi validi. Se ciò dovesse accadere, l’impatto sarebbe di portata molto più ampia. Spero e prego che possiamo tornare il prima possibile a una situazione in cui si parli e ci si concentri completamente sul potere dello sport di trasformare la vita delle persone con disabilità e di mostrare il volto migliore dell’umanità”.