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Asma eosinofilo non controllato: benralizumab efficace a 5 anni

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Il trattamento di pazienti affetti da asma severo eosinofilo non controllato con benralizumab si è dimostrato efficace e sicuro a 5 anni

Il trattamento di pazienti affetti da asma severo eosinofilo non controllato con benralizumab fino a 5 anni mantiene l’efficacia e la sicurezza documentate negli studi registrativi. Questo il messaggio proveniente dall’analisi integrata di alcuni trial clinici registrativi sull’impiego del farmaco che suffraga il profilo favorevole rischio-beneficio di benralizumab nel raggiungere e mantenere il controllo dell’asma nei pazienti affetti da asma severo eosinofilo non controllato. Lo studio è stato recentemente pubblicato sulla rivista JACI: In Practice.

Informazioni su benralizumab
Benralizumab è un anticorpo monoclonale diretto contro il recettore alfa di IL-5. Il suo impiego induce una deplezione rapida e quasi completa degli eosinofili attraverso un meccanismo di aumento della citotossicità cellulo-mediata anticorpo-dipendente.

Benralizumab, somministrato sottocute al dosaggio di 30 mg ogni 8 settimane, è indicato come trattamento add-on nei pazienti affetti da asma severo eosinofilo.

Razionale e obiettivi dello studio
Le raccomandazioni GINA (the Global Initiative for Asthma) suggeriscono di evitare, quando possibile, l’impiego dei corticosteroidi orali (OCS) in terapia di mantenimento e di preferire, invece, il ricorso ai farmaci biologici o ad altre opzioni terapeutiche come trattamenti add-on alla terapia standard.

I farmaci biologici come benralizumab sono spesso utilizzati come trattamenti add-on per alcuni anni. Di conseguenza, è importante verificare la loro safety e l’efficacia nei pazienti asmatici.

L’efficacia e la sicurezza di benralizumab nell’asma severo eosinofilo non controllato sono state dimostrate in 3 trial clinici randomizzati, in doppio cieco, di fase 3: gli studi SIROCCO, CALIMA e ZONDA.

Fino ad ora, i dati a lungo termine sull’impiego di benralizumab erano limitati a due anni di follow-up nello studio di estensione BORA, documentando un profilo di safety consistente con i trial registrativi summenzionati, a suffragare ulteriormente l’impiego di benralizumab nei pazienti con asma severo non controllato.

In questa nuova analisi appena pubblicata, sono stati presi in considerazione i dati relativi ai pazienti adulti con asma severo eosinofilo non controllato trattati con placebo o con benralizumab sottocute 30 mg a cadenza mensile o bimestrale negli studi SIROCCO (durata 48 settimane), CALIMA (durata 56 settimane) e ZONDA (28 settimane), successivamente reclutati nello studio BORA (di estensione, in doppio cieco, della durata pari a 56 settimane) per continuare i trattamenti assegnati dalla randomizzazione o iniziare il trattamento ex-novo con benralizumab (se precedentemente allocati a gruppo placebo) da 16 a 40 settimane, prima di entrare nello studio di estensione in aperto MELTEMI.

La safety è stata misurata come tasso di eventi avversi (AE) e di AE seri. Le riacutizzazioni asmatiche, invece, sono state valutate nei pazienti con livelli di eosinofili nel sangue pari o superiori a  300 cellule/μL, in trattamento con ICS a dosi elevate al basale.

Risultati principali
Caratteristiche dei pazienti
Nel complesso, sono stati reclutati nello studio MELTEMI 447 pazienti – 338 (78%) dagli studi SIROCCO/CALIMA e 99 (22%) dallo studio ZONDA. L’analisi è stata condotta su 446 pazienti sottoposti a trattamento: 384 (86,1%) lo hanno portato a termine mentre 62 (13,9%) lo hanno interrotto. Da ultimo, 157 pazienti (35,2%) sono stati sottoposti a trattamento con benralizumab per almeno 4 anni.

Tra le ragioni documentate di abbandono della terapia vi erano la decisione dei pazienti al riguardo (6,5%), il riscontro di criteri, definiti nel protocollo dello studio, tali da giustificarne l’abbandono (2,2%), la manifestazione di AE (1,8%) e la perdita di pazienti al follow-up (1,3%), nonché il riscontro di altre motivazioni (2%).

Nell’analisi integrata, 309 pazienti erano stati sottoposti a trattamento mensile o bimestrale con benralizumab a partire dagli studi registrativi iniziali e fino al completamento dello studio di estensione MELTEMI. Centotrentasette pazienti, inizialmente allocati a placebo negli studi di partenza, sono stati randomizzati a trattamento mensile o bimestrale con benralizumab nello studio BORA.

Le percentuali di pazienti con livelli eosinofili nel sangue uguali o superiori a 300 cellule/ μL erano simili tra quelli che avevano iniziato il trattamento con l’anticorpo monoclonale nei trial originari e tra quelli che avevano iniziato benralizumab nello studio BORA.

Infine, nello studio MELTEMI, 220 pazienti erano stati trattati con benralizumab a cadenza mensile e 226 a cadenza bimestrale.

Safety
I tassi di AE e di AE seri sono risultati ridotti, stabili nel tempo e non sono aumentati con l’esposizione al trattamento (28,5-32,4 e 6,3-8,4 per 100 pazienti-anno, rispettivamente).
Pochi tra questi (n=8) hanno abbandonato il trattamento a causa di AE.

Da ultimo, I tassi di infezioni gravi e di reazioni di ipersensibilizzazione sono risultati consistenti con quelli osservati negli studi precedenti.

Pazienti con livelli eosinofili nel sangue uguali o superiori a 300 cellule/ μL
Il tempo medio di persistenza in terapia con benralizumab è stato pari a 3,9 anni in quelli sottoposti a trattamento a cadenza mensile e di 3,7 anni in quelli sottoposti a trattamento con il farmaco a cadenza bimestrale.

Considerando lo studio MELTEMI, più del 75% dei pazienti trattati con benralizumab a cadenza bimestrale non ha sperimentato riacutizzazioni asmatiche in ciascun anno dello studio di estensione in aperto.

Nello specifico, considerando questo gruppo di pazienti, si è passati da un tasso di riacutizzazioni annuale pari a 3,1 eventi/anno al basale dei trial registrativi originari a 0,4 eventi/anno nello studio di estensione in aperto.

Nel gruppo originario placebo, passato successivamente  a trattamento bimestrale con l’anticorpo monoclonale già a partire dallo studio BORA (estensione ma in doppio cieco, propedeutico allo studi MELTEMI), si è passati da un tasso di riacutizzazioni annuale pari a 2,8 eventi/anno al basale dei trial registrativi originari a 0,6 eventi/anno nello studio di estensione in aperto.

Riassumendo
Nel complesso, i risultati di questa analisi integrata espandono le conclusioni degli studi precedenti, suffragando l’efficacia e la safety di benralizumab fino a 5 anni.
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno tenuto a sottolineare come le linee guida vigenti non considerino l’impatto a lungo termine dell’eliminazione delle riacutizzazioni di malattia in questi pazienti. Invece, alla luce di questi risultati e in ragione degli effetti deleteri delle riacutizzazioni sulla progressione di malattia, è auspicabile che le linee guida comincino a considerare l’assenza di riacutizzazioni come una indicazione e un obiettivo da perseguire nella terapia dell’asma eosinofilo severo non controllato con i farmaci biologici.

Bibliografia
Korn S et al. Integrated Safety and Efficacy Among Patients Receiving Benralizumab for Up to 5 Years. J Allergy Clin Immunol Pract. 2021 Dec;9(12):4381-4392.e4.
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