“Rrose Sélavy” di Vinnie Marakas ha anche un video


Il singolo “Rrose Sélavy” di Vinnie Marakas ha anche un videoclip su YouTube: il brano è in radio e sulle piattaforme digitali

vinnie marakas

Dopo l’anteprima su Rockon, disponibile ovunque il video per Rrose Sélavy di Vinnie Marakas, fuori per Dischi Sotterranei. Si tratta del secondo singolo scritto e prodotto con la collaborazione di Richard Floyd, dopo la pubblicazione del precedente Disagio MediterranéeQui, Vinnie Marakas mette in silenzio la vanità dell’identità per mettersi sul cammino della Conoscenza, per sapere, e vedere quella Verità che “al buio sta”. Tra allusione ed elusione, Vinnie Marakas cita personalità storiche e personaggi letterari per confondere la sua identità forse con quella dell’umanità intera, galleggiando sulle distintive sonorità “Italian Touch” confezionate da Richard Floyd.

Rrose Sélavy era l’alter ego femminile di Marcel Duchamp, animatore del dadaismo e artista dissacrante, che con i suoi pseudonimi, faceva di se stesso un ready made, annullando il concetto di identità, per renderlo la base per una contaminazione di ruoli, riferimenti e rappresentazioni.

Vinnie Marakas è profeta, imbroglione, sciamano, mentitore, poeta e impostore. 
Alchimista e mago metropolitano, il nome della sua Opera è scritto sul manto delle tigri. Secondo alcuni esegeti non sarebbe un uomo ma un essere demoniaco che da sempre attraversa i secoli presentandosi con diversi nomi: Ermete, Merlino, Cagliostro, Faust, Gurdjeff, ed Elvis Presley. Secondo altri, sarebbe uno degli angeli dell’apocalisse, disertore ribellatosi alla volontà superiore. Per altri ancora, invece, è solo un truffatore.

Performer eclettico, baro giocatore di dadi e operatore del sottosuolo, dopo essere letteralmente evaporato (così raccontano alcuni testimoni), durante una cena tra illusionisti, viene recuperato dal produttore animista quadrimodulare Richard Floyd all’interno del reparto cucine di un noto centro commerciale, farneticando di aver scoperto una formula che lega le vibrazioni cromatiche del fucsia e quelle sonore dellʼaccordo musicale di settima diminuita a certe ondulazioni termiche, e giurando a se stesso di non scrivere mai più una sola parola.

Da questa esperienza epifanica, Vinnie cambia il suo approccio di trasformazione alchemica, lasciandosi parlare e condurre dal daimon che lo abita. Un linguaggio criptato, fatto di visioni, riferimenti, allegorie e calembour, che fa gioco di ironia  con le poliedriche influenze elettroniche e con le atmosfere nostalgicamente sognanti intessute grazie alla sensibilità sopraffine di Floyd.