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Polmoniti pediatriche non severe: possibile ridurre giorni di antibiotici

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Polmoniti pediatriche non severe: ridurre il ciclo di antibioticoterapia da 10 a 5 giorni è possibile secondo nuovi studi

Uno studio pubblicato su Jama Pediatrics ha studiato l’efficacia e la sicurezza di un regime di trattamento breve a base di antibiotici (5 giorni) rispetto all’antibioticoterapia standard (10 giorni) in pazienti affetti da polmoniti pediatriche non severe. I risultati hanno dimostrato la superiore efficacia del ricorso a cinque giorni di antibioticoterapia rispetto al regime standard di trattamento (10 giorni), con vantaggi in termini di riduzione dell’esposizione agli antibiotici e dello sviluppo di resistenze.

Disegno  e obiettivi dello studio
Lo studio, randomizzato, in doppio cieco, controllato vs. placebo, ha incluso 380 pazienti pediatrici (età: 6-71 mesi) affetti da polmoniti comunitarie non severe che avevano dimostrato un miglioramento clinico precoce in un setting extra-ospedaliero.

A partire dal sesto giorno dal reclutamento, questi sono stati randomizzati, secondo uno schema 1:1, a trattamento per 5 giorni con lo stesso antibiotico che era stato loro prescritto o a placebo.

L’endpoint primario era rappresentato dalla risposta alla fine del trattamento aggiustata per la durata del rischio antibiotico (RADAR), un endpoint composito che classifica la risposta clinica di ciascun bambino, la risoluzione dei sintomi e gli eventi avversi associati all’impiego di antibiotici in un ranking ottimale desiderato di outcome (DOOR).

Al fine di valutare la presenza di geni di antibiotico-resistenza nella flora orofaringea, sono stati effettuati tamponi faringei in un sottogruppo di pazienti nei giorni 19 e 25 dall’inizio dello studio. Sul totale dei pazienti inclusi nello studio, 189 erano stati sottoposti a regime antibiotico breve (5 giorni) e 191 a regime standard (10 giorni).
L’età media dei pazienti era pari a 35,7 mesi (17,2), con una sostanziale equivalenza tra i due sessi.

Risultati principali
Dall’analisi dei dati non sono emerse differenze tra i due regimi di trattamento quando si valutava il DOOR nel complesso o le sue singole componenti. E’ stata peraltro osservata una risposta clinica insoddisfacente in meno del 10% dei pazienti di ciascun gruppo di trattamento considerato.

“L’antibioticoterapia breve è risultata associata ad una probabilità del 69% (IC95%= 63-75) di un outcome RADAR più favorevole rispetto all’antibioticoterapia di durata standard – hanno sottolineato i ricercatori nella discussione del lavoro”.

Dal sottostudio sul fenomeno delle antibiotico-resistenze, che ha incluso 171 pazienti, è emerso, inoltre, che l’antibioticoterapia a 5 giorni era associata ad un numero significativamente inferiore di geni responsabili dell’insorgenza di fenomeni di resistenza agli antibiotici.

Riassumendo
In conclusione, l’adozione di una strategia di trattamento antibiotico a 5 giorni, raccomandata dalle linee guida, sembra essere efficace quanto l’antibioticoterapia standard a 10 giorni, con il vantaggio di ridurre l’esposizione e la resistenza agli antibiotici nei bambini affetti da polmoniti comunitarie non complicate.

“Va dunque incoraggiata l’implementazione di questa strategia – concludono i ricercatori – al fine di ottimizzare l’efficacia degli antibiotici, ridurne l’impiego non necessario e abbassare la prevalenza dei geni di resistenza antibiotica tra quelli colonizzanti la flora orofaringea”.

Bibliografia
Williams DJ et al. Short- vs standard-course outpatient antibiotic therapy for community-acquired pneumonia in children: The SCOUT-CAP randomized clinical trial. JAMA Pediatrics. Published online January 18, 2022. doi:10.1001/jamapediatrics.2021.5547
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