Artrite reumatoide: herpes zoster gestibile nei pazienti


I pazienti con artrite reumatoide o psoriasica in trattamento con tofacitinib sono a maggior rischio di infezione da herpes zoster di gravità lieve-moderata

Infezioni da herpes zoster più frequenti, almeno fino a cinque volte, nelle donne trattate per sclerosi multipla rispetto agli uomini secondo un nuovo studio

Per quanto i pazienti con artrite reumatoide (AR) o psoriasica (PsA) in trattamento con tofacitinib siano a maggior rischio di infezione da herpes zoster (HZ), tali eventi sono di gravità lieve-moderata e possono essere tranquillamente gestisti con la terapia anti-virale o con la sospensione temporanea del Jak inibitore.

Sono queste le conclusioni di un’analisi post-hoc di studi registrativi sull’impiego di tofacitinib nell’AR e nella PsA, resa possibile grazie ad un grant dell’azienda responsabile dello sviluppo del farmaco, pubblicata sulla rivista Rheumatology and Therapy.

Razionale e disegno dello studio
I pazienti con AR o PsA sono notoriamente caratterizzati da un indebolimento delle risposte immunitarie e da una maggior rischio di andare incontro ad infezione sostenuta da HZ – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio – rispetto alla popolazione generale. Al contempo, i pazienti affetti da una delle due condizioni sopra citate, sottoposti a trattamento con farmaci che hanno un effetto sul sistema immunitario, hanno probabilità maggiori di andare incontro ad infezione da HZ.

L’obiettivo di questo studio è stato quello di determinare gli outcome e la gestione degli eventi di HZ in pazienti con PsA e AR trattati con tofacitinib, un Jak inibitore di provata efficacia.

Nello specifico, questa analisi post-hoc, condotta utilizzando i dati relativi a 21 trial clinici randomizzati sull’impiego di tofacitinib nell’AR e a 3 studi clinici relativi all’impiego del farmaco in pazienti con PsA, ha voluto valutare gli outcome degli eventi di HZ e le variazioni occorse al trattamento con tofacitinib dopo un primo e un secondo evento di HZ.

Il tempo mediano alla risoluzione di un evento infettivo da HZ è stato stratificato in base al coinvolgimento dei dermatomeri, alla storia di HZ prima del trattamento con tofacitinib, alle variazioni di trattamento con il Jak inibitore, all’impiego di farmaci anti-virali e di steroidi, nonché in base alla posologia d’impiego di tofacitinib.

Risultati principali
Dall’analisi dei dati degli studi registrativi sull’AR, sono stati documentati uno o più eventi di HZ in 783 pazienti sul totale di 7.061 pazienti con AR (11,1%) trattati con tofacitinib, con un tasso di incidenza pari a 3,6 per 100 pazienti-anno (IC95%= 3,4-3,9 per 100 pazienti-anno).

Non sono state rilevate differenze significative relativamente alle caratteristiche demografiche e cliniche iniziali tra i 720 pazienti andati incontro ad un singolo evento infettivo da HZ e i 63 pazienti andati incontro a ripetute infezioni sostenute da questo agente virale.

Il trattamento con tofacitinib nei pazienti con AR è stato temporaneamente interrotto in risposta ad una prima infezione da HZ nel 42,8% dei pazienti, mentre nel 47,3% dei pazienti non si sono avute variazioni. Nel 9,1% dei pazienti, invece, il trattamento con tofacitinib è stato interrotto definitivamente.

Su 783 pazienti con AR andati incontro ad infezione da HZ, l’87,5% è stato sottoposto a trattamento antivirale dopo un primo evento virale e il 90,5% ha ricevuto lo stesso trattamento dopo un secondo evento infettivo da HZ.

Passando ai pazienti con PsA, sono stati registrati uno o più eventi infettivi sostenuti da HZ in 36 pazienti su 783 pazienti (4,6%) trattati con tofacitinib. In tutti i pazienti, eccetto un caso, è stato registrato un singolo effetto infettivo sostenuto da HZ.

Il trattamento con il Jak inibitore è stato temporaneamente interrotto in risposta ad una prima infezione da HZ nel 66,7% dei pazienti, mentre nel 30,6% dei pazienti non si è avuta un’interruzione del trattamento. Da ultimo, nel 2,8% dei casi, il trattamento con tofacitinib è stato interrotto in maniera definitiva.

Considerando, invece, la risoluzione degli eventi infettivi, nella quasi totalità dei pazienti con AR (97,6%) si è avuta la guarigione dall’infezione (tempo mediano alla risoluzione= 20,5 giorni). Le seconde infezioni da HZ, inoltre, si sono risolte, rispettivamente, nel 96,8% dei pazienti con AR e nella totalità dei pazienti con PsA.

Nei pazienti con AR, il tempo mediano alla risoluzione del primo evento infettivo da HZ è risultato numericamente inferiore:
– nei pazienti con una storia pregressa di HZ prima del trattamento con il Jak inibitore rispetto a quelli senza storia pregressa di infezione sostenuta da questo agente virale (16,5 vs. 22 giorni)
– nei pazienti con coinvolgimento di un singolo dermatomero rispetto a quelli con coinvolgimento di più dermatomeri (21 vs. 25 giorni)
–  nei pazienti sottoposti a trattamento antivirale a 3 giorni rispetto a quelli non sottoposti a questo trattamento (18 vs. 24 giorni)
– nei pazienti sottoposti a trattamento con corticosteroidi rispetto a quelli non trattati con questi farmaci (21 vs. 23 giorni)

Nei pazienti con PsA, invece, il tempo alla risoluzione dell’evento infettivo sostenuto da HZ è risultato:
– numericamente inferiore nei pazienti con coinvolgimento di un singolo dermatomero rispetto a più dermatomeri (mediana= 19 vs. 24 giorni)
– numericamente inferiore nei pazienti sottoposti a trattamento antivirale rispetto a qualli non sottoposti a questo trattamento (mediana= 19,5 vs. 51,5 giorni)
– numericamente superiore nei pazienti trattati con corticosteroidi entro le due settimane precedenti all’evento rispetto ai pazienti non trattati (mediana= 25,5 vs. 19,5 giorni)
– numericamente superiore nei pazienti sottoposti a dose media di tofacitinib 10 mg bis die rispetto a 5 mg bis die (mediana= 28 vs. 19 giorni)

Riassumendo
Pur con alcuni limiti metodologici intrinseci ammessi dagli stessi autori (piccole dimensioni campione, analisi del tempo alla risoluzione di HZ che non ha tenuto conto della presenza o meno di trattamento antivirale, periodo di follow-up limitato), nel complesso lo studio ha dimostrato “…nei pazienti trattati con tofacitinib per l’AR o la PsA che la maggior parte degli eventi di HZ rilevati (primo evento, eventi successivi) è stata di entità lieve-moderata e clinicamente gestibile (es: grazie all’impiego di farmaci antivirali e/o alla sospensione temporanea del trattamento con tofacitinib)”.

“A questo punto – aggiungono i ricercatori – sono necessari studi ulteriori per individuare i meccanismi attraverso i quali tofacitinib aumenta il rischio di HZ (al fine di ottimizzare la gestione del trattamento) nonché per valutare l’efficacia e la sicurezza della profilassi vaccinale nei pazienti con AR o PsA in trattamento con questo o con gli altri Jak inibitori”.

Bibliografia
Winthrop KL et al. Clinical management of herpes zoster in patients with rheumatoid arthritis or psoriatic arthritis receiving tofacitinib treatment. Rheumatol Ther. Published online December 6, 2021. doi:10.1007/s40744-021-00390-0
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