Il caro bollette mette in ginocchio le aziende florovivaistiche


Le aziende florovivaistiche stanno attraversando un momento di eccezionale difficoltà a causa dell’esorbitante aumento dei costi energetici

Secondo le simulazioni di Facile.it, se nel primo trimestre del 2022 i rincari delle bollette saranno pari a quelli dell’ultimo trimestre 2021 si rischia un aggravio annuo di oltre 370 euro
Il segretario della Fai Cisl, Onofrio Rota, ha lanciato un appello al Ministro delle politi agricole, Stefano Patuanelli, affinché il Governo intervenga urgentemente a sostegno delle aziende florovivaistiche che stanno attraversando un momento di eccezionale difficoltà a causa dell’esorbitante aumento dei costi energetici.

«Il caro bollette – sottolinea Onofrio Rota – oltre che abbattersi su lavoratori e famiglie sta mettendo a dura prova tutto il tessuto produttivo agroalimentare, con imprese agricole e florovivaistiche che nel giro di pochi mesi hanno visto più che raddoppiare i costi sul fronte energetico. Ci appelliamo al Governo e in particolare al Ministro Patuanelli affinché si provveda a un sostegno immediato per far fronte alle bollette astronomiche e al contempo si provveda a una nuova politica energetica di lungo periodo, coerente con le esigenze della transizione ecologica e con i bisogni di maggiore autonomia produttiva in Italia ed Europa.
Condividiamo con Confagricoltura l’appello per un tavolo urgente con tutte le parti sociali e il Governo con cui affrontare questa situazione prima che sia troppo tardi. Oltretutto, il caro energia sta favorendo l’arrivo in Italia di produzioni extra europee, con tanto di trattamenti fitosanitari pericolosi sia per l’ambiente che per la salute dei lavoratori e dei consumatori: una forma di dumping intollerabile nei confronti delle tante imprese italiane che cercano di puntare sulla qualità del lavoro e dei prodotti».

“L’impennata a livello internazionale dei costi energetici, in primis quelli del gas, ha radici geopolitiche che chiamano in causa la necessità, anche per l’Italia, di valorizzare la produzione nazionale con il ricorso a fonti alternative. Il florovivaismo risente maggiormente di altri settori del comparto agroalimentare dell’aumento della bolletta energetica perché molto più diffuso è l’uso di serre, spesso riscaldate, per la produzione. Per quanto l’agroalimentare si sia dimostrato in tutto l’arco pandemico il comparto economico che meglio ha fin qui retto, per il florovivaismo è oggi molto alto il rischio di vedere drasticamente tagliati i tanti dati positivi che certificano la ripresa della nostra economia Made in Italy.