Rientro a scuola, Andis avverte Draghi: “Impossibile rispettare il decreto”


Andis, l’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici, lancia un appello al governo Draghi: “Ad oggi impossibile garantire le misure anti- Covid del decreto”

Rientro a scuola in vista: l’Associazione nazionale presidi chiede l’obbligo vaccinale per gli operatori scolastici. Parla il presidente dell'Anp Antonello Giannelli

“Il Governo e il ministero dell’Istruzione hanno il dovere di mettere in campo il massimo sforzo con azioni di affiancamento alle scuole perché diversamente il sistema scolastico non riuscirà a gestire la prevista diffusione del contagio nella fascia di età scolare“. È questo in sintesi l’appello che l’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (Andis) ha inviato in queste ore al governo Draghi.

“Preso atto – si legge nella missiva di Andis riportata dalla Dire (www.dire.it) – che il monitoraggio settimanale pubblicato ieri da I.S.S./Min. Salute documenta un ulteriore aggravamento della curva pandemica, con il raddoppio dell’indice di trasmissibilità RT e con un consistente aumento del tasso di occupazione delle terapie intensive; che si preannuncia per i prossimi giorni il passaggio di ben 10 regioni/province autonome nella fascia ad alto rischio; che il Comitato Tecnico Scientifico non si è espresso né ha pubblicato proiezioni circa un possibile incremento del contagio in conseguenza della riapertura delle scuole dopo le festività natalizie; che le Aziende sanitarie hanno dimostrato nelle ultime settimane di essere in affanno nell’assolvere i compiti di testing e di contact tracing dei contagi nelle scuole; che le famiglie degli alunni in autosorveglianza o in quarantena manifestano oggettive difficoltà ad acquisire le certificazioni necessarie per il rientro a scuola dei figli, l’Andis chiede al Governo di considerare che ad oggi non ci sono tutte le condizioni per rendere operative in tutto il territorio nazionale le misure previste dal D.L. n.1/2022”.

Molte Regioni di fatto non sono più in condizione di garantire il testing e il tracciamento dei contagi; non sono state implementate nuove e più efficaci iniziative per incentivare la vaccinazione dei bambini in età 5-11 anni; le istituzioni scolastiche non sono in condizione di riorganizzare tout court il servizio scolastico (verifica positività – riorganizzazione del tempo scuola – gestione del servizio mensa – sostituzione personale assente a vario titolo, attivazione DAD, ecc.) dal momento che non conoscono in tempo reale i dati relativi a contagi/contatti/vaccinazioni del personale e degli studenti; non è stata avviata la fornitura alle scuole di mascherine FFp2, per i quantitativi che si renderanno necessari lunedì 10 gennaio”.