Covid: l’infettivologo Andreoni boccia le nuove regole del Governo


Dall’abolizione della quarantena alla didattica a distanza, l’infettivologo Andreoni avverte: “Le nuove misure decise dal Governo non ridurranno i contagi”

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Il primario di Infettivologia e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), Massimo Andreoni, boccia i provvedimenti decisi dal Governo per frenare l’ondata di nuovi contagi provocata dalla variante Omicron. “Le misure che si stanno mettendo in atto non sono tanto rivolte a ridurre i numeri delle nuove infezioni – ha spiegato il medico, ospite della trasmissione ‘Gli inascoltabili’ su ‘New Sound Level’ – Mandare una classe in Dad solo quando ci sono 3 o 4 contagiati a seconda del livello scolastico, togliere la quarantena ai soggetti vaccinati oppure rivedere i tempi d’isolamento, sono tutte misure che potenzialmente possono far aumentare i numeri dei positivi piuttosto che ridurli“.

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Andreoni ha poi spiegato che “gli ultimi interventi sono rivolti più al contenimento dei casi gravi e della pressione sugli ospedali perché siamo in difficoltà, continuiamo ad avere un numero di accessi in terapia intensiva e, ahinoi, anche di decessi mal sopportabili dalla sanità pubblica. Quindi capite che le ultime decisioni sono più finalizzate a questo che non al contenimento dei numeri”. Per quanto riguarda le possibili evoluzioni della pandemia, il direttore scientifico Simit non si è sbilanciato: “Per il futuro ci vorrebbe la sfera magica. Diciamo che mi aspetto il picco per metà gennaio, ancora per qualche giorno questi numeri si manterranno sicuramente molto alti per l’effetto delle festività natalizie da metà gennaio potremmo scavallare e passare dall’altra parte della vetta”.

Andreoni, come riferisce la Dire (www.dire.it), ha aggiunto: “Penso che la pressione sugli ospedali non diventerà insostenibile, i dati che abbiamo a disposizione ci fanno credere che la variante Omicron sia meno patogena e virulenta rispetto alle altre. C’è grande pressione sugli ospedali ma credo che non si arriverà a quel collasso registrato tra la seconda e la terza ondata”. L’infettivologo si è detto convinto che “noi stiamo pagando e nel prossimo futuro pagheremo tutto ciò che non è stato fatto in tema di diagnosi, prevenzione e cura di tante altre malattie, non solo i tumori. Sotto tantissimi aspetti gli ospedali in questo momento non stanno dando quello che devono dare. Tutto ciò che sta accadendo sta privando le persone di una buona sanità e purtroppo molte persone moriranno“, ha concluso Andreoni.