Il verde lungo le autostrade contro i cambiamenti climatici


In Veneto è partito un progetto pilota che si propone di progettare il verde di autostrade e tangenziali per farne un’arma contro i cambiamenti climatici

In Veneto è partito un progetto pilota che si propone di progettare il verde di autostrade e tangenziali per farne un'arma contro i cambiamenti climatici

Utilizzare il verde lungo le infrastrutture per renderle più resilienti rispetto agli effetti dei cambiamenti climatici. È quello che intende fare Cav (Concessioni autostradali venete), a partire dalle tratte di sua competenza, ovvero l’autostrada A4, il Passante e la tangenziale di Mestre, con un progetto pilota che si basa sull’utilizzo di Kassandra, un software che consente di progettare gli interventi di manutenzione considerando non solo lo stato dell’infrastruttura ma anche ciò che la circonda, quindi insediamenti, ambiente e altri manufatti, il rischio idraulico, il dissesto idrogeologico e i possibili eventi meteo estremi.

Nella nuova concezione di sostenibilità di Cav, il verde lungo le infrastrutture non ha più solo una funzione ornamentale o di contrasto all’inquinamento atmosferico e acustico, ma assolve anche, se opportunamente progettato, a finalità di mitigazione del rischio: riduce, infatti, l’impatto che i cambiamenti climatici possono avere sull’infrastruttura stessa e il territorio circostante. L’obiettivo è aumentare la capacità di adattamento delle infrastrutture gestite da Cav e ridurre al minimo la loro vulnerabilità, spiega la concessionaria, che l’altro ieri ha presentato il progetto pilota in un incontro organizzato insieme all’Ordine degli ingegneri della Città metropolitana di Venezia a chiusura di un ciclo di appuntamenti intitolato ‘Environmental e-Roads’.

Nello specifico del progetto, Cav collaborerà con Greenway Group srl e con il Centro studi sul cambiamento climatico (Ccsc), utilizzando la piattaforma Kostruttiva, che consente di immaginare l’evoluzione dell’infrastruttura autostradale al variare di 12 parametri, tra cui acqua, aria, edifici, salute, mobilità, rifiuti, energia e altri, tutti collegati a indici di qualità della vita, a partire dai dati raccolti sul campo. L’intelligenza artificiale consentirà così a Cav di avere sempre a disposizione il miglior assetto possibile di gestione, che considera la massimizzazione dei benefici per ogni singolo parametro. Inizialmente la sperimentazione riguarderà tre tratti peculiari, uno di tangenziale, uno di Passante e uno di A4, e poi sarà estesa a tutte le tratte gestite da Cav.

“Il progetto e l’interesse che sta suscitando dimostra come i concessionari autostradali possano rappresentare una risorsa per il sistema Paese: le infrastrutture non sono una minaccia per il territorio, anzi possono diventare un valore aggiunto se gestite con oculatezza e responsabilità, servendosi anche di moderne tecnologie e coinvolgendo il mondo della ricerca”, spiega alla Dire (www.dire.it) l’amministratore delegato di Cav Ugo Dibennardo. “L’avanguardia oggi è un sistema infrastrutturale in grado di adattarsi all’ambiente e ai cambiamenti. La nostra vocazione green va intesa in quest’ottica di trasformazione continua, capace di considerare il territorio come un contesto in cui inserirsi e non, come troppo spesso accade, il contrario”, aggiunge la presidente di Cav Luisa Serato.