Crisi Saga Coffee, si tratta sulla reindustrializzazione


Saga Coffee, si tratta sulla reindustrializzazione. Evoca: “Non c’è soluzione per tutti” ma i sindacati vanno all’attacco

Crisi Saga Coffee, si tratta sulla reindustrializzazione

Dopo la visita al presidio dei lavoratori di Saga Coffee del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, restano ancora molte incognite sul futuro dello stabilimento di Gaggio Montano e dei 220 dipendenti (per lo più donne) che in questi anni hanno portato avanti la produzione di macchine professionali per il caffè dell’ex Saeco. L’incognita più grande riguarda il numero dei lavoratori che saranno coinvolti nel progetto di reindustrializzazione del sito se andrà in porto la vendita alla Tecnostamp Triulzi di Carate Brianza.

In attesa di saperne di più direttamente dall’impreditore lombardo, che incontrerà i sindacati il 16 dicembre, un primo riscontro è arrivato ieri dall’attuale proprietà, il gruppo Evoca. E non è piaciuto ai rappresentanti dei lavoratori. “Le distanze tra Evoca e l’impreditore sulla vendita devono essere perfezionate, ma ci hanno tenuto a dire che entro il 16 questo problema verrà risolto. La cosa che ci hanno detto e sulla quale non siamo stati d’accordo è che a fronte del progetto industriale dell’acquirente e di quello che metterà a disposizione Evoca, non c’è a oggi una soluzione per tutti“, spiega Primo Sacchetti della Fiom di Bologna, che questa mattina assieme agli altri sindacati e ai delegati ha riferito ai lavoratori l’esito del faccia a faccia di ieri.

“Prendiamo atto della disponibilità dell’imprenditore e del progetto, ma abbiamo bisogno di capire bene. È evidente che sulla mancanza di una soluzione per tutti bisogna lavorare ed Evoca si deve assumere la responsabilità affinché la distanza che oggi c’è trovi soluzioni, perché è inaccettabile”, scandisce il sindacalista.

“E’ evidente che dal 16 parte una trattativa su due binari: una con il nuovo imprenditore e una con Evoca, perché non lasci indietro nessuno. Hanno creato questo disastro sociale e industriale e devono assumersi la responsabilità di trovare soluzioni“, ammonisce Sacchetti. Quanto al progetto per Gaggio Montanto della Tecnostamp Triulzi, “se è un progetto industriale vero, deve avere numeri occupazionali importanti”, avverte. Ciò detto, sarebbe da “sprovveduti” pensare che ci sarà posto per tutti i 220 di Saga Coffee. “Per quelli che non rientrano Evoca deve trovare soluzioni. Il tempo c’è, abbiamo gli ammortizzatori sociali, come confermato oggi dal ministero e dalla Regione, anche per dare tempo all’imprenditore di mettere in piedi la produzione. Nessuno resti solo, uno solo indietro resterà sempre il problema di tutti”, conclude Sacchetti.