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Madre con obesità malsana influenza i figli

Un BMI elevato determina rischi maggiori di insorgenza di malattie reumatiche: effetto più pronunciato nelle donne sia per la gotta che per l'artropatia psoriasica

L’obesità malsana della madre influenza peso e adiposità dei figli secondo i risultati di uno studio che sono stati condivisi al congresso ObesityWeek 2021

I bambini di madri che hanno un’obesità malsana, ossia obesità unita ad altre comorbidità metaboliche, sembrano avere livelli maggiori di adiposità rispetto ai figli di donne con obesità metabolicamente sana. I risultati di uno studio sono stati condivisi al congresso ObesityWeek 2021 e pubblicati contemporaneamente sulla rivista Obesity.

Al momento della nascita, i bambini di madri con obesità malsana pesavano in media 0,62 kg in più rispetto a quelli nati da madri con la cosiddetta obesità sana (p=0,001), ha affermato la relatrice e primo autore Emily Flanagan, ricercatrice presso il Pennington Biomedical Research Center di Baton Rouge, in Louisiana. Inoltre i primi avevano 0,27 kg di massa grassa in più (p=0,001) e una percentuale di grasso maggiore del 5,8% (p=0,02).

Confronto tra due tipi di obesità
Per lo studio i ricercatori si sono concentrati sulle condizioni metaboliche all’inizio della gravidanza. Il team ha definito il fenotipo delle madri con obesità malsana secondo le linee guida del National Cholesterol Education Program Adult Treatment Panel III per il rischio metabolico. I fattori di rischio metabolici non salutari includevano:

Le madri che presentavano almeno 2 di queste condizioni sono state considerate affette da obesità malsana. I ricercatori hanno confrontato i dati di sette donne che soddisfacevano questi criteri con quelli di altre sette donne con obesità sana che non presentavano nessuno dei fattori di rischio. Flanagan ha osservato che c’erano anche 29 donne che avevano un fattore di rischio metabolico, ma che sono state escluse dall’analisi per evitare risultati ambigui.

Eccesso di crescita nei bambini
Le donne con obesità malsana avevano livelli più elevati di glucosio e trigliceridi (p<0,001), nonché un dispendio energetico inferiore.

L’età gestazionale al momento del parto e l’età infantile alla valutazione erano simili tra i bambini nati dai due gruppi di madri, così come l’indice di massa corporea materna (BMI), l’aumento di peso gestazionale e del grasso.

«Per quanto ne sappiamo siamo i primi a dimostrare che l’obesità materna, unita a fattori di rischio per la malattia cardiometabolica, probabilmente provoca un’esposizione fetale prolungata a substrati che promuovono una crescita eccessiva» hanno scritto i ricercatori. «Gli studi futuri dovrebbero esaminare l’influenza dello stato metabolico preesistente della madre sugli esiti avversi materni e infantili su larga scala».

Lo studio identifica una popolazione di donne obese che sono altamente vulnerabili agli esiti avversi della prole e sottolinea l’importanza di interventi prenatali o preconcezionali in grado di modificare l’ambiente metabolico in questa popolazione, hanno aggiunto «È possibile che sia necessario considerare anche diversi fenotipi dell’obesità quando si valutano gli effetti dell’intervento prenatale sugli esiti della prole. La valutazione della salute metabolica in combinazione con lo screening del BMI all’inizio della gravidanza può essere clinicamente rilevante per comprendere la trasmissione intergenerazionale dell’obesità».

Salute materna per garantire la salute del bambino
«Dal momento che il tasso di obesità continua a crescere, questo influenzerà la salute del bambino materno. I nutrienti passano al feto attraverso la placenta, quindi è importante che la mamma sia attenta allo stile di vita che conduce, alla gestione dello stress e, naturalmente, alle scelte alimentari» ha commentato Sharon Zarabi, dietista nutrizionista presso il Lenox Hill Hospital di New York City.

«La medicina di precisione sta iniziando a prendere piede, personalizzando la medicina in base alla valutazione medica e al metabolismo corporeo» ha continuato. «Questo include la percentuale di grasso corporeo, i pannelli lipidici, le curve del glucosio e i livelli di insulina, che ci danno informazioni più approfondite rispetto alla semplice osservazione dell’indice di massa corporea e alla classificazione di un paziente come obeso o in sovrappeso».

Ha inoltre dichiarato che ostetrici e ginecologi dovrebbero incoraggiare passeggiate, attività fisica e un’alimentazione più sana. Lo stress della gravidanza può portare a tralasciare l’attenzione alla dieta e al movimento, fondamentali per una salute ottimale, tanto per la madre che per il bambino.

Bibliografia

Flanagan EW et al. A role for the early pregnancy maternal milieu in the intergenerational transmission of obesity. Obesity (Silver Spring). 2021 Nov;29(11):1780-1786. 

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