Cattivi ma non troppo, ecco i kids di Silvia Guidi


In scena al Teatro Segreto di Firenze “Kids”, il nuovo spettacolo di Silvia Guidi, favola amara tinta di inquietudine, cattiveria e risate

Silvia Guidi in "Kids"
Kids, di Silvia Guidi, in scena al Teatro Segreto di Firenze

Un atto unico che parla di fiabe e di bambini ma scordiamoci i toni zuccherosi e melensi della tradizione. Perché con il suo “Kids”, che recita, scrive e dirige, Silvia Guidi aggiunge un altro tassello alla sua ricerca teatrale che si muove entro le coordinate dell’inquietudine e del disagio, dritta al cuore di quella malvagità che certe volte sembra dominare i nostri sogni e pure la realtà. 

Del resto l’attrice fiorentina ha spesso posto il suo cammino artistico al servizio delle trame psicologiche, quando non psichiatriche, per decifrare l’oscurità della nostra anima, fino dal suo debutto, era il 1990, con “La novella dei Visconti”, spettacolo che fece rumore per crudezza  nell’ambiente del teatro di casa nostra e non solo. La fascinazione per così dire favolistica è stata poi messa a punto in altre prove, fino a raggiungere la pienezza espressiva nel nuovo lavoro, appunto “Kids”, che a una narrazione originale e inedita salda la tradizione fiabesca dei fratelli Grimm de “Lo strano violinista”, amaro racconto intriso di violenza e crudeltà, come sanno esserlo molti di quelli raccolti e rielaborati dal duo tedesco. E non è un caso che ad apertura di sipario la voce che risuona è quella di Carmelo Bene, una citazione del suo Pinocchio, burattino giocoso ma inquietante che diventa nume tutelare della rappresentazione.

Kids
Il cast di “Kids” di Silvia Guidi

I ragazzi del titolo, questi kids in uniforme da collegio, calzoni corti e camicia bianca con cravattino, si muovono – e parecchio –  su una scena che rappresenta una stanza dei giochi, tra enormi palloni da calcio, costruzioni dall’aria pericolante, carte da gioco giganti, un triciclo giallo. Sono cinque, tutti cattivi, cattivissimi, così giovani ma già con un passato fatto di torti subiti, di violenza, di insoddisfazione. Hanno un trucco pesante che li trasforma in marionette e maschere – realizzato con abilità da Maddalena Maiorino – e ciascuno di loro è un carattere ben definito: Gaudenzio, l’esteta che uccide ciò che non è bello, come la sua governante, Foresto, il cattivo con un cuore d’oro, che si fa dubbi ma poi sotterra la gente, e ancora Ginevro, il narciso egoista, Doroteo il violento, Luigino il ciccione bullizzato. Si annoiano i ragazzi, in tv non c’è niente, i giochi restano lì abbandonati, e allora si raccontano al pubblico, con una pseudo umiltà che sottintende un godimento assolutorio, e si esprimono con le rime baciate messe a punto da Giorgio Della Pergola, che è anche in scena con Andrea Di Martino, Andrea Inserra, Maurizio Migliorini e Niccolò Viti. 

Sono guidati da Matelda, una Silvia Guidi che veste il ruolo di capocomico, di capo della banda, vestita con un frac giallo da Mangiafuoco, pronta a spronare la gang e a dirigere le danze. E’ lei a dare il ritmo allo spettacolo, e a dargli anche la voce, perché gli attori in scena eseguono un playback realizzato da Guidi insieme ad Alessio Riccio, che cura anche le musiche originali: un fiato che si sostanzia in tante voci diverse, ciascuna con il suo timbro e la sua sfumatura, ora un sussurro ora un grido di terrore o una risata sfrenata.

Nella seconda parte le voci diventano una sola, quella di Matelda, che racconta la fiaba dello strano violinista alla quale i cinque kids prestano corpo e movimento. Un violinista che si aggira in un bosco incontrando un lupo, una volpe e una lepre ai quali riserva un trattamento crudele, finché essi si vendicano uccidendolo in maniera cruenta. L’azione finale, l’uccisione del violinista, svolta al ralenti con una potente partitura sonora per coro di Edward Elgar, è di grande potenza, e cristallizza la scena in infiniti movimenti precisi, quasi tagliati dalla lama di un bisturi, che coronano e in qualche modo sublimano le performance davvero molto fisiche, quasi usuranti, del cast, chiamato ad agire in una sincronia mortifera.   

In scena l’11 e 12 dicembre al Teatro Segreto di via Dino Campana a Firenze,  info 348 7811085