La riapertura del gioco diventa d’interesse nazionale


Consigli per scegliere il miglior casinò online

Quando si pensa alle industrie che hanno necessità di riaprire per poter aiutare il nostro paese a rialzarsi, la nostra mente va al commercio, all’industria pesante e leggera, ma nessuno penserebbe intuitivamente all’industria del gioco d’azzardo.

Ovviamente, non si può pretendere che il mondo del gioco debba avere un’importanza maggiore di altri settori, ma è indispensabile mantenere la legalità e preservare i cittadini dall’attacco del mercato nero in questo settore.

Infatti, la malavita, secondo il direttore generale delle Dogane e dei Monopoli prof. Marcello Minenna, ha rimpiazzato la fetta di mercato che il gioco legale occupava prima della pandemia.

L’allarme degli operatori del settore

Gli imprenditori dell’industria del gioco scalpitano, perché ritengono ingiusto il totale disinteresse dello stato, compresi il Premier Draghi e il neosottosegretario Durig, verso il settore, che impiega 150 mila lavoratori.

Secondo le associazioni di categoria, Durig avrebbe anche fatto promesse di considerazione degli operatori del gioco. Promesse che, ad ora, non hanno prodotto nessun risultato.

Questo dimostra un totale disinteresse verso i lavoratori che si trovano al momento in mezzo ad una strada.

Momenti difficili per le case da gioco

In Italia, dopo innumerevoli chiusure, sono al momento attivi e funzionanti tre casinò, distribuiti nel Nord del paese: Venezia, la casa da gioco più antica al mondo, San Remo, famosissimo ed inaugurato a inizi Novecento, e Saint-Vincent, in Valle d’Aosta.

Questi affascinanti luoghi, che ricordano James Bond, stanno attraversando dei periodi veramente difficili.
Basti pensare che il Casinò di Campione d’Italia, che fino a pochi anni fa era in attività ed era considerata la più grande casa da gioco d’Europa, è stato dichiarato fallito nel 2018.

Il luogo nell’exclave italiana in provincia di Como racchiusa nel Canton Ticino svizzero e situata sulla costa orientale del lago di Zurigo non avrebbe fatto pensare a un possibile rallentamento dei volumi di gioco.

Invece, la più grande casa da gioco d’Europa ha chiuso i battenti con un debito totale di 132 milioni di euro, di cui 42 spettanti al comune di Campione d’Italia.

Il fallimento del Casinò ha anche innescato un effetto a catena sul comune, che ha dichiarato il dissesto finanziario, le dimissioni di quattro consiglieri e lo scioglimento del Consiglio Comunale eletto solamente un anno prima. A seguire, vi è stata la nomina di un Organismo Straordinario di Liquidazione e di un commissario prefettizio.

Il tutto ha risultato nel licenziamento collettivo di 86 dei 102 dipendenti comunali, con disservizi notevoli per i residenti.

L’avvenimento dimostra come, senza un’attenzione peculiare verso questo settore, anche le gemme possono scomparire.

Una mossa controproducente

Il fatto che lo stato ignori completamente il settore del gioco ha dei riscontri negativi sul bilancio dell’erario.

Solo nel 2020, il gettito del settore, a causa di varie chiusure e restrizioni, è passato dagli 11 miliardi e mezzo del 2019 ai 6 miliardi e mezzo.

Il danno non si ferma qui.

Sempre secondo il Prof. Minenna, il mercato del gioco non si è solo contratto, ma vi è stato anche uno spostamento di gran parte del volume di scommesse e gioco verso i servizi offerti dalla malavita, dalle attività illegali e, in molte parti d’Italia, alla criminalità organizzata.

Una tripla sconfitta per i cittadini italiani: non solo le casse dello stato hanno visto calare le entrate, ma parte delle entrate attese sono anche andate a finanziare attività illegali, che necessiteranno di altro denaro (sotto forma di maxi-operazioni) per essere soppresse.

Il fisico soffre più dell’online

A discapito dei fantastici Casinò fisici che sono sparsi in tutta Italia, l’online sta prendendo sempre più piede.

Le motivazioni sono semplici: l’accessibilità pressoché illimitata dei portali, la sicurezza e segretezza che aggiungono confidenza, e il confort di poter giocare da casa.

Mentre i casino live fisici hanno subito circa un 40-45% di riduzione dei volumi, i portali online di gioco hanno registrato una crescita perlomeno del 6%.

I casinò live online stanno investendo molto sulla creazione di piattaforme che permettano ai giocatori di sentirsi coinvolti, sicuri di partecipare, senza rinunciare alla comodità di casa.