Lupus: mortalità più elevata nei pazienti con ARDS da Covid


Mortalità maggiore nei pazienti con lupus ospedalizzati per sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) associato a Covid-19

Lupus: uno studio ha identificato un'associazione tra l'impiego quotidiano di glucocorticoidi e benessere emotivo dei pazienti

Nei pazienti con lupus ospedalizzati per sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) associato a Covid-19, la mortalità e il riscontro di outcome più sfavorevoli è significativamente più elevata. Queste le conclusioni di uno studio pubblicato su ACR Open Rheumatology che ribadiscono alla classe medica l’importanza dell’adozione delle misure preventive di profilassi vaccinale per questa popolazione di pazienti.

Razionale e obiettivi dello studio
Il 20% della letalità delle persone con Covid-19 è ascrivibile all’ARDS, una condizione particolarmente rischiosa per i pazienti affetti da lupus, in ragione della nota maggior predisposizione di questi ultimi alle infezioni.

Questa  suscettibilità è dovuta alle alterazioni autoimmunitarie croniche infiammatorie proprie della malattia lupica e all’impiego di farmaci immunosoppressori: tali fattori, come è noto, potrebbero essere associati a maggior rischio di infezione da SARS-CoV-2 e a prognosi sfavorevole.

Fino ad ora, tuttavia, non esistevano dati consistenti su questo argomenti, se non limitati a poche casistiche di pazienti. L’obiettivo di questo studio, pertanto, è stato quello di valutare i dati di mortalità e un endpoint combinato (morte, ospedalizzazione in Terapia Intensiva e/o ricorso a ventilazione meccanica) in pazienti ospedalizzati con lupus e con ARDS associata a Covid- 19, mettendoli a confronto con quelli ottenuti nella popolazione generale (individui non affetti da lupus).

Risultati principali
Attingendo ai dati del sistema brasiliano di sorveglianza epidemiologica, i ricercatori hanno calcolato la mortalità e considerato la frequenza di ospedalizzazione in Terapia Intensiva, nonché il ricorso alla ventilazione meccanica, in 319 pazienti con LES e 251.800 pazienti non lupici (calcolo del rischio relativo – RR).

E’ stata condotta, peraltro, un’analisi di regressione logistica per aggiustare i dati in base alla presenza di alcuni fattori confondenti quali:
– Età
– comorbilità conosciute (ipertensione arteriosa, diabete, neoplasie, malattie neurologiche e patologie aventi un impatto su cuore, polmoni, fegato e reni)
– fattori di rischio (fumo, alcol, peso, gravidanza, storia di trapianto)
– luogo di residenza (fattore, quest’ultimo, molto importante in Brasile per le notevoli differenze di accesso alle strutture ospedaliere nelle diverse aree del Paese).

Dall’analisi dei dati è emerso che i pazienti lupici con ARDS associata a Covid-19 sperimentavano una mortalità e un outcome più sfavorevoli rispetto a quelli con ARDS non affetti da malattia lupica (RR = 1,738, IC95%= 1,557-1,914, e RR = 1,391, IC95%: 1,282-1,492, rispettivamente).

Considerando tutte le comorbilità sopra indicate, il LES è risultato ancora una volta associato a mortalità e outcome più sfavorevoli per ARDS rispetto a quanto osservato nella popolazione generale (RR = 2,205; IC95%=1,78-2,633, e RR = 1,654, IC95%=1,41-1,88, rispettivamente).

Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno sottolineato come il loro sia stato il primo studio ad aver valutato la prognosi di Covid-19 in un’ampia popolazione di pazienti ospedalizzati con lupus a causa di ARDS e che i dati qui riportati (risalenti al 2020), erano tutti stati ottenuti in pazienti non vaccinati per Covid-19, data l’assenza di vaccini a quel tempo.

Questi dati dovrebbero far riflettere sulla necessità di accompagnare i pazienti lupici nel percorso di consapevolezza all’accettazione del vaccino (in concomitanza con lo stato di remissione clinica o di ridotta attività di malattia lupica).

NC

Bibliografia
Bertoglio IM et al. Poor Prognosis of COVID-19 Acute Respiratory Distress Syndrome in Lupus Erythematosus: Nationwide Cross-Sectional Population Study Of 252 119 Patients. ACR Open Rheumatology 2021
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