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Dermatite atopica: upadacitinib non guarda alle caratteristiche basali

Dermatite atopica: l'anti IL-13 tralokinumab raggiunge gli endpoint primari e secondari nei tre studi registrativi

Dermatite atopica, upadacitinib efficace indipendentemente dalle caratteristiche basali dei pazienti secondo un nuovo studio

Una percentuale maggiore di pazienti con dermatite atopica moderata/grave trattati con il JAK inibitore upadacitinib con o senza corticosteroidi topici ha raggiunto una risposta EASI 75 alla settimana 16 rispetto al placebo, indipendentemente da età, sesso, razza, peso, gravità della malattia e precedente esposizione a terapia sistemica. È quanto emerge da un’analisi presentata al congresso European Academy of Dermatology and Venereology (EADV).

Un’ulteriore analisi ha mostrato che un numero maggiore di pazienti trattati con upadacitinib alla dose di 30 mg ha ottenuto un miglioramento del 75% nell’Eczema Area Severity Index (EASI 75) alla settimana 16 rispetto a dupilumab, quando misurato in quattro regioni corporee.

Efficacia a prescindere da caratteristiche dei pazienti
L’analisi stratificata di tre studi di fase III (Measure Up 1, Measure Up 2 e AD Up) su pazienti con dermatite atopica da moderata ha valutato se l’efficacia di upadacitinib differisse in base a età, peso, sesso, gravità della malattia, razza/etnia e precedente storia di trattamento.

Nei gruppi di trattamento upadacitinib 15 mg e 30 mg, la percentuale di pazienti che hanno raggiunto l’endpoint primario EASI 75 alla settimana 16 nei sottogruppi era coerente con quella osservata nella popolazione complessiva dello studio. Oltre la metà dei soggetti di tutti i sottogruppi (più del 51%, p nominale <0,05 rispetto al placebo) hanno raggiunto l’EASI 75 con la dose da 15 mg indipendentemente dalle caratteristiche del paziente. Una proporzione maggiore di pazienti trattati con la dose da 30 mg in tutti i sottogruppi (più del 61%, p<0,01 rispetto al placebo) ha raggiunto l’EASI 75.

«La dermatite atopica è una malattia cronica, recidivante ed eterogenea che si manifesta con un’ampia varietà di sintomi e segni clinici che possono variare a seconda del paziente. Sebbene vi siano trattamenti disponibili, molti pazienti manifestano ancora i segni e i sintomi della malattia e continuano a cercare ulteriori opzioni», ha affermato Jacob Thyssen del Bispebjerg Hospital, University of Copenhagen e autore principale dell’analisi stratificata per i tre studi chiave globali di fase III e dell’analisi aggiuntiva del trial Heads Up. «I risultati di queste ulteriori analisi delle sperimentazioni di fase III e dei dati testa a testa migliorano ulteriormente la nostra conoscenza dell’ampiezza, profondità e velocità della risposta con upadacitinib questi pazienti».

Miglioramenti cutanei superiori a dupilumab
Una nuova analisi di Heads Up, un trial testa a testa di fase IIIb, un maggior numero di pazienti trattati con upadacitinib 30 mg una volta al giorno ha raggiunto l’EASI 75 rispetto a dupilumab 300 mg a settimane alterne in quattro regioni del corpo (testa e collo, tronco, arti superiori e arti inferiori) dalla settimana 1 e fino alla settimana 16.

I risultati di sicurezza erano coerenti con quelli osservati negli studi registrativi globali di fase IIb e III senza nuovi rischi rispetto al profilo noto di upadacitinib. L’evento avverso più comune riportato con upadacitinib era l’acne (15,8%) e con dupilumab era congiuntivite (9,4%). Nel gruppo upadacitinib è stato riscontrato un tasso più alto rispetto al gruppo dupilumab di eventi avversi gravi (2,9 vs 1,2%) e infezioni gravi (1,1 vs 0,6%).

Risultati migliori dopo lo switch da dupilumab
I dati ad-interim di uno studio di estensione in aperto del trial di fase IIIb Heads Up hanno mostrato efficacia e sicurezza di upadacitinib 30 mg in pazienti inizialmente randomizzati a ricevere upadacitinib 30 mg o dupilumab 300 mg che hanno completato Heads Up di 24 settimane ed erano candidati alla terapia a lungo termine con upadacitinib in base alla valutazione degli sperimentatori.

L’estensione in aperto ha coinvolto un totale di 245 pazienti inizialmente randomizzati a dupilumab e 239 inizialmente randomizzati a upadacitinib. Dopo 16 settimane dal passaggio a upadacitinib (settimana 40), il trattamento ha determinato tassi elevati di clearance cutanea e miglioramento del prurito.

Tra i partecipanti che non avevano raggiunto l’EASI 75 con dupilumab alla settimana 24 nello studio Heads Up, l’88%, il 69% e il 22% hanno raggiunto rispettivamente EASI 75, EASI 90 e EASI 100 dopo 16 settimane di terapia con upadacitinib 30 mg.

Il profilo di sicurezza di upadacitinib 30 mg nel trattamento continuato per 40 settimane e nei soggetti che provenivano da dupilumab era coerente con quanto osservato negli studi registrativi di fase III sulla dermatite atopica (Measure Up 1, Measure Up 2 e AD Up).

I tassi di eventi avversi gravi e infezioni gravi nei pazienti trattati con upadacitinib erano rispettivamente di 6,6 e 2,5 eventi per 100 anni-paziente. Non sono stati segnalati tumori maligni, perforazione gastrointestinale, eventi avversi cardiaci maggiori ed eventi tromboembolici durante le 40 settimane di trattamento.

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