Equo compenso: i commercialisti chiedono di agire


I dottori commercialisti chiedono di agire su equo compenso e tutele per favorire il ricambio generazionale nel settore

terzano commercialisti

“Il ruolo dei commercialisti riveste una funzione sociale di primario rilievo nella nostra comunità. Siamo stati punto di orientamento fondamentale per cittadini e imprese nel corso dell’emergenza Covid e nella delicata fase di ripartenza. A questo impegno gravoso, tuttavia, non sempre è corrisposto il giusto riconoscimento da parte della politica e delle principali istituzioni nazionali. Soprattutto in tema di tutele e di interlocuzione nei processi decisionali. Una circostanza che sta creando serie difficoltà anche per ciò che attiene il ricambio generazionale delle professioni, schiacciate sempre più da enormi responsabilità individuali a fronte di compensi sempre più ridotti. Ritengo che la priorità sia quella di recuperare immediatamente la nostra dignità nel confronto con la politica e di aiutare i giovani professionisti nell’avere la giusta rappresentanza delle loro istanze”. Queste le parole di Enrico Terzani Presidente della Fondazione Dottori Commercialisti e Esperti Contabili di Firenze nel corso del webinar promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri commercialisti e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, in collaborazione con l’Associazione nazionale Commercialisti, Isnec.
“Nonostante tutti gli ostacoli posti dall’emergenza Covid-19 non ci siamo fermati – ha proseguito Terzani – e abbiamo continuato a erogare consulenze e servizi ai contribuenti e la formazione obbligatoria ai nostri iscritti sostenendo un grande sforzo organizzativo. In particolare per ciò che riguarda i temi della deontologia, delle tariffe professionali e della previdenza. Materie istituzionali che dovremmo avere nel nostro sangue. La deontologia, in particolare, è quella che ci distingue dagli altri e va necessariamente rivalutata”.
Il tema delle tutele è stato ripreso anche da Marco Cuchel, numero uno dell’Associazione nazionale commercialisti: “La nostra attività istituzionale deve essere rivolta non solo all’interno della categoria ma anche all’esterno, cercando di portare a casa tutte quelle tutele, in primis quelle relative alla salute. Un diritto che deve essere garantito anche a noi professionisti. Dobbiamo recuperare centralità e dignità del nostro lavoro. Con le misure di tutela previste in occasione del Covid abbiamo registrato passi in avanti, ma non siamo soddisfatti. Mettere in bilancio i trenta milioni di euro per provvedere alla tutela della nostra salute è, a questo punto, prioritario. Così come diventano indifferibili altre battaglie come quella sull’equo compenso e ci auguriamo che anche questo aspetto possa essere definito al più presto. Noi siamo risorsa indispensabili da valorizzare. Per far questo dobbiamo rafforzare il rapporto con politica, opinione pubblica e mondo della comunicazione”.
Puntare sui giovani è la ricetta proposta da Fedele Santomauro, vicepresidente dell’Istituto Nazionale Esperti contabili. “Con il ‘Salone dello Studente’ stiamo incontrando in tutta Italia gli studenti che si stanno diplomando e che mostrano interesse per la professione di esperto contabile. I giovani rappresentano il nostro ‘capitale umano’ da valorizzare e, soprattutto, da indirizzare verso scelte che siano gratificanti per l’intero mondo delle professioni che, in questo modo, può arricchirsi di nuova linfa vitale”.
Lo stato di salute della Cnpr e le misure per rafforzarne la solidità sono state illustrate da Gianluca Buselli, consigliere d’amministrazione Cassa di previdenza dei ragionieri commercialisti e degli esperti contabili. “Abbiamo deciso di agire sul fronte della gestione del patrimonio immobiliare – ha evidenziato – con un approccio aggressivo, per dare subito un’impronta di efficientamento delle risorse. Siamo partiti dalla rivalutazione dei tanti immobili sfitti e delle sedi di collegio inutilizzate, locando diversi immobili di prestigio con rendimenti di assoluto valore. A Brindisi e Caserta gli interventi principali, ma è stato dato il giusto imprinting anche in diverse regioni italiane. Sempre adottando criteri chiari e trasparenti. Le nostre congruità – ha aggiunto Buselli – rispettano criteri ben precisi e non possono in alcun modo essere derogate e si basano sulle quotazioni dell’Osservatorio del mercato immobiliare, con perizie certificate. E’ questo il modo di procedere corretto e su questa strada proseguiremo per rafforzare ulteriormente la situazione patrimoniale”.