Covid: vaccini efficaci anche senza sintomi post iniezione


Covid: i due vaccini a mRNA producono una robusta risposta anticorpale anche se una persona non ha sviluppato sintomi significativi dopo la vaccinazione

Sindrome Guillain-Barrè vaccino covid

La vaccinazione anti-Covid con i due vaccini a mRNA produce una robusta risposta anticorpale, anche se una persona non ha sviluppato sintomi significativi dopo la vaccinazione o non ha avuto una precedente infezione.

Sono queste le conclusioni di uno studio del Johns Hopkins Health System, pubblicato su “Jama Internal Medicine” e che ha coinvolto quasi 1.000 operatori sanitari del Johns Hopkins Health System che hanno ricevuto due dosi del vaccino prodotto da Pfizer/BioNTech o di quello prodotto da Moderna. “Non era noto – evidenzia l’autore senior dello studio Aaron Milstone – se la mancanza di sintomi dopo la vaccinazione o una precedente infezione da SARS-CoV-2 indicasse una risposta anticorpale non adeguata nelle persone che hanno ricevuto i vaccini Pfizer/BioNTech o Moderna, quindi abbiamo studiato un gruppo disponibile del personale del nostro ospedale per vedere se ci fossero connessioni”.

I ricercatori hanno reclutato 954 operatori sanitari della Johns Hopkins Medicine che avevano ricevuto entrambe le dosi dei vaccini Pfizer/BioNTech o Moderna, compresi alcuni che avevano una precedente infezione confermata da tampone molecolare. I partecipanti hanno riferito autonomamente i sintomi dopo la vaccinazione come assenti, lievi (dolore al sito di iniezione, lieve affaticamento o cefalea) o clinicamente significativi (affaticamento, febbre o brividi).

Sintomi clinicamente significativi sono stati riportati da 52 (5%) dei partecipanti dopo la prima dose di vaccino e da 407 (43%) dopo la seconda iniezione. Una precedente infezione da SARS-CoV-2 era associata ad un aumento delle probabilità che si manifestassero sintomi clinicamente significativi dopo la prima somministrazione, ma non dopo due. Indipendentemente dai sintomi, è emerso che quasi tutti i partecipanti (953 su 954, il 99,9%) hanno sviluppato anticorpi IgG spike 14 o più giorni dopo la somministrazione della seconda dose. L’unica persona che non aveva anticorpi stava assumendo un farmaco immunosoppressore.

FONTE: AIOM