Prestiti studio: richiesta media supera i 7mila euro


Sempre più famiglie scelgono di affrontare i costi legati allo studio chiedendo un prestito personale secondo l’osservatorio congiunto Facile.it e Prestiti.it

Prestiti per lo studio: erogati oltre 71 milioni in 6 mesi. Boom di richiedenti giovani, quasi una richiesta su cinque arriva da un under 25

Al via il nuovo anno scolastico e molti italiani stanno facendo i conti con le spese legate allo studio. Non mancano le famiglie che scelgono di affrontare questi costi chiedendo un prestito personale; secondo l’osservatorio congiunto Facile.it e Prestiti.it, nei primi 8 mesi del 2021 l’importo medio richiesto alle società di credito per prestiti destinati alla formazione è stato pari a 7.150 euro, valore addirittura superiore (+2,2%) rispetto allo stesso periodo del 2019.

Nonostante il settore del credito al consumo sia ancora distante dai livelli pre-pandemia, l’analisi delle richieste di prestiti personali per lo studio ha messo in luce non solo che l’importo medio richiesto è aumentato ma, anche, che si è abbassata l’età media dei richiedenti tanto che, nei primi 8 mesi del 2021, più di 1 richiesta su 4 è stata presentata da un giovane con 25 anni o meno.

Gli importi richiesti

L’osservatorio, realizzato su un campione di oltre 95.000 richieste di prestito personale raccolte da Facile.it e Prestiti.it nei primi 8 mesi del 2021, ha rilevato come quest’anno gli italiani siano tornati a investire in formazione, anche grazie all’aiuto di un finanziamento.

Analizzando più da vicino le domande di prestiti per studio e formazione emerge che ad aumentare sono state, in particolare, le richieste di taglio grande, vale a dire quelle di importo pari o superiore a 10mila euro, che sono passate dal 26,9% del 2019 al 30,1% del 2021. E se i prestiti di piccolo taglio, fino a 3mila euro, sono lievemente cresciuti (stabilizzandosi al 12,7%), la fascia media (tra i 3 e i 9,9 mila euro) ha perso, complessivamente, quasi 4 punti percentuali.

L’età dei richiedenti

L’analisi di Facile.it e Prestiti.it ha inoltre messo in luce che sono sempre più giovani i richiedenti che cercano di ottenere un prestito personale per lo studio; nei primi 8 mesi del 2021 chi ha presentato domanda di finanziamento per questa motivazione aveva, in media, poco meno di 36 anni, vale a dire due anni e mezzo in meno rispetto al valore rilevato nello stesso periodo del 2019. Un dato estremamente basso se si considera che, in Italia, l’età media di chi chiede un prestito personale (guardando a tutte le finalità) è pari a quasi 42 anni.

Il calo dell’età è dovuto all’aumento del peso percentuale degli under 25; nei primi 8 mesi del 2021 il 25,7% delle domande è stato presentato da un giovane appartenente a questa fascia anagrafica, valore in netto aumento rispetto al 2019, quando i 18-25enni rappresentavano solo il 16,8% dei richiedenti. In calo, invece, le domande di prestito presentate dagli over 50, che passano dal 22,4% al 16,1%.

«In una fase di ripartenza come quella che stiamo vivendo è positivo vedere come i giovani siano tornati a progettare il proprio futuro e a investire in formazione, anche attraverso i prestiti», spiega Aligi Scotti, Bu Director prestiti di Facile.it. «Per chiedere ed ottenere un finanziamento è fondamentale poter contare su un reddito stabile e sufficiente per rimborsare le rate; pertanto, l’aumento delle richieste proveniente dai ragazzi va letto positivamente anche in funzione di un miglioramento generale delle condizioni economiche.».

In calo le richieste di prestito presentate dalle donne

I prestiti per lo studio sono, storicamente, una tipologia di finanziamento particolarmente richiesta dalle donne; nei primi 8 mesi del 2021 il campione femminile rappresentava il 38% delle richieste, valore elevato se si considera che, guardando al totale prestiti, solo 1 domanda su 4 viene presentata da una donna.

Va detto, però, che la percentuale risulta in calo rispetto al periodo pre-pandemia; nel 2019 a presentar domanda di prestito personale per la formazione era, nel 41% dei casi, una donna. Con grande probabilità la pandemia e la conseguente crisi economica ha avuto un ruolo nell’allontanare le donne da questa forma di finanziamento.