Witty rivoluziona il mondo dei caricabatterie


Witty quando viene collegato al caricabatterie di qualsiasi device gestisce autonomamente la ricarica del dispositivo collegato

plug-in witty

Witty è un piccolo dispositivo di 3 centimetri per lato che quando viene collegato al caricabatterie di qualsiasi device, gestisce autonomamente la ricarica del dispositivo attraverso l’innovativa tecnologia ASO. Quindi, quando la batteria raggiunge il 100% di ricarica, Witty evita che il caricabatterie mantenga la batteria alla tensione di fine carica di 4.35V, estremamente usurante, preservando così la durata della vita utile di qualsiasi device che venga collegato come smartphone, tablet o qualsiasi altro dispositivo che abbia un caricabatterie provvisto di una porta USB.

Witty leggendo il fabbisogno energetico non scollega il device dalla rete elettrica non appena compare il 100% sullo schermo ma quando il circuito al suo interno rileva che il dispositivo in carica non necessita più alimentazione. Di norma lo “Shut Off” avviene in un lasso di tempo compreso tra i 10 ed i 30 minuti dopo aver raggiunto il 100%.

Com’è nato Witty

Quante volte hai caricato il tuo telefono tutta la notte con l’obiettivo di poter avere una perfetta autonomia il giorno successivo ma alla fine ti sei trovato con il telefono al 15% dopo nemmeno mezza giornata fuori casa? Era ciò che quotidianamente accadeva anche a Lorenzo, Andrea e Luca prima di diventare gli ideatori della rivoluzione Green Tech Witty Power.

Oggi Lorenzo Craia è Ingegnere Gestionale specializzato in gestione d’impresa e COO Witty, mentre Andrea Tognoli è Ingegnere Gestionale/Meccanico, specializzato in Gestione della Produzione, CEO Witty. Ma all’epoca erano solo degli studenti della Magistrale della Sapienza di Roma come tanti altri. Luca, invece, è Phd in Ingegneria Elettronica e CTO Witty.

Sin dal 2018 i tre amici avevano la forte esigenza di trovare una soluzione a questo problema delle batterie dei telefoni poco performanti.

Andrea racconta che, all’epoca, attraverso una soluzione rudimentale costruita in casa (che consisteva in una sorta di timer meccanico) la batteria del suo smartphone risultava più duratura di quella dei suoi amici.

Così iniziano ad analizzare che cosa avvenisse in una batteria durante la fase di carica e di scarica ed iniziarono una ricerca scientifica che li portò nel giro di due anni a prototipare un prodotto in grado di ridurre l’usura delle batterie degli smartphone e di tutti gli altri dispositivi elettronici.

I tre ingegneri aprono in breve tempo una Srls, senza il bisogno di aumenti di capitale. Lanciano una campagna di crowdfunding su Kickstarter senza budget e raggiungono il 223% dell’obiettivo richiesto. Dopo replicano su Indiegogo e vengono finanziati in meno di un giorno. Iniziano a produrre i prodotti (in Italia, a Roma) e li spediscono in giro per il mondo dal loro centro logistico di Milano.

A novembre creano l’ecommerce del Brand in cui è possibile acquistare il prodotto disponibile per device ricaricabili con USB di tipo A e di tipo C (con l’aggiunta di adattatori, disponibili sempre sul sito). Da Maggio rendono disponibile il prodotto anche su Amazon.

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