Gamofobia: gli psicologi spiegano la paura di sposarsi


Gli psicologi spiegano cos’è la gamofobia e come riconoscere se si tratta solo di una paura irrazionale o se dietro ci sono dubbi reali e poca voglia di sposarsi

Gli psicologi spiegano cos'è la gamofobia e come riconoscere se si tratta solo di una paura irrazionale o se dietro ci sono dubbi reali e poca voglia di sposarsi

Cos’è la gamofobia? Perché ho paura di sposarmi? Quali sono le cause di questa fobia? Tutti possono soffrire di gamofobia? Ci sono differenze tra uomini e donne? Ne abbiamo parlato con la gli esperti di Guidapsicologi.it, che ci spiegano come riconoscere se si tratta solo di una paura irrazionale o se dietro questa paura ci sono dubbi reali e poca voglia di sposarsi, e ci suggeriscono alcuni trucchi per superare la gamofobia.

Cos’è la gamofobia?

La gamofobia è la paura del “Sì, lo voglio”. Si definisce come la paura irrazionale di sposarsi. Ciò non significa che la persona che soffre di questa fobia non sia capace di avere un partner stabile e duraturo (in questo caso si parla infatti di filofobia, paura di innamorarsi), ma che all’approssimarsi, o semplicemente al pensiero del matrimonio, nasce questa paura irrazionale.

Perché ho paura di sposarmi? Quali sono le cause?

Come per tutte le fobie, le cause della gamofobia possono essere molto diverse tra loro, ma tra le più frequenti possiamo trovare:

  • L’aver vissuto un precedente divorzio traumatico è una delle cause più comuni. Le nostre esperienze hanno molto a che fare con il nostro processo decisionale, motivo per cui un precedente divorzio con conseguenze negative può essere una delle cause dello sviluppo della gamofobia. Non è necessario aver vissuto questo divorzio traumatico in prima persona, aver visto qualcuno intorno a noi passare attraverso tali vicissitudini o aver vissuto le conseguenze di un divorzio traumatico dei genitori, può essere allo stesso modo la causa del sviluppo di questa fobia.

  • La maggior parte dei riscontri che riceviamo dalla società ci ha portato ad associare il matrimonio all’assunzione di maggiori responsabilità, al dovere di avere figli, alla limitazione della nostra “libertà” individuale… Questa erronea associazione può essere una delle cause più frequenti della gamofobia.

  • Avere una bassa autostima, oppure una paura irrazionale di maturare… possono essere altre cause di gamofobia.

Esistono differenze di genere

Per quanto riguarda la differenziazione tra uomini e donne, più che di differenza di genere, si tratta piuttosto di una differenziazione riguardo al ruolo sociale che donne e uomini occupano all’interno della società. Questa fobia può colpire indistintamente sia uomini che donne. Nonostante ciò, tradizionalmente la gamofobia ha avuto maggiore incidenza negli uomini, probabilmente a causa della pressione sociale che storicamente è stata esercitata sulla figura dell’uomo all’interno del matrimonio. Sebbene la strada da percorrere sia lunga, questi ruoli stanno cambiando, ma tradizionalmente gli uomini si occupavano del mantenimento economico della famiglia, e questo porta con sé un grande carico di responsabilità. La maggiore incidenza negli uomini è anche correlata a una maggiore immaturità emotiva o alla ben nota “Sindrome di Peter Pan” (incapacità di una persona di assumersi gli obblighi dell’età adulta).

L’incidenza di questa fobia nelle donne è aumentata negli ultimi anni, fenomeno che è di nuovo legato al ruolo sociale. Tradizionalmente, le donne venivano considerate completamente dipendenti da un uomo, sono state socialmente sottomesse e sono state “costrette” attraverso la pressione sociale, a sposarsi. Come abbiamo detto in precedenza, questi ruoli stanno cambiando e, sebbene molto resti ancora da modificare, le donne stanno rompendo con questo ruolo di donna dipendente da un uomo e soggetta, un fatto che ha aumentato l’incidenza della gamofobia tra le donne, che vedono nel matrimonio la fine delle proprie libertà.

Infine, va notato che così com’è cambiato il ruolo femminile, così è cambiato il modello familiare, che non interpretiamo più solo come maschio-femmina. Pertanto, è necessario sottolineare che quando si parla di fobie non possiamo generalizzare, ma bisogna conoscere a fondo la la storia del soggetto per fare una buona analisi e, se necessario, procedere con un percorso terapeutico.

Paura irrazionale o dubbi reali e poca voglia di sposarsi?

I sintomi di una fobia possono essere diversi e manifestarsi in misura maggiore o minore a seconda della persona. Ma se vuoi sapere se il tuo partner non vuole sposarsi o se si tratta davvero di gamofobia, questi segnali potrebbero darti degli indizi:

  • Dà risposte sfuggenti, evitando situazioni vicine al matrimonio conversazione relative all’argomento.

  • Evita di parlare di matrimonio e quando gli viene chiesto direttamente, di solito non conosce i motivi per cui non vuole sposarsi.

  • Presenta sintomi come sudorazione, tremore, pianto, vertigini… di fronte a conversazioni o situazioni legate al matrimonio, come ad esempio le nozze di altre persone.

La cosa più importante, se si ha il sospetto di soffrire di gamofobia (o che a soffrirne sia il partner), è rivolgersi a un professionista per la diagnosi e il trattamento.

Trucchi per superare la gamofobia

Ecco alcune raccomandazioni generali come per superare la gamofobia e perdere la paura del fatidico “Sì, lo voglio!”:

  • Quando viene identificata la fobia, è consigliabile parlare con il partner del problema, al fine di rafforzare la relazione e stabilire legami di fiducia più forti e solidi. In alcuni casi si raccomanda di ricorrere alla terapia di coppia.

  • Esporsi progressivamente al matrimonio, ad esempio parlando con persone sposate di com’è cambiata la vita dopo le nozze e quali sono i pro e i contro.

  • Identificare le differenze tra essere sposati o meno.

  • Identificare i bisogni individuali della coppia, raggiungere accordi di coppia dove questi bisogni continuano ad essere rispettati una volta che il matrimonio è stato contratto.

  • Infine, è essenziale rivedere le nostre aspettative riguardo al matrimonio, lavorare sulla nostra paura del fallimento e accettare che il matrimonio possa essere “per sempre” o fino a quando i nostri bisogni non cambiano.