Lo scultore Serafín Santibáñez Reigadas espone a Matera


Presentato a Matera il bozzetto della nuova opera dedicata alla pace, dello scultore spagnolo Serafín Santibáñez Reigadas

Lo scultore spagnolo Serafín Santibáñez Reigadas

Dopo L’Eco della Pace nel 2019, e la forzata pausa nel 2020, torna nel capoluogo lucano l’appuntamento dedicato alla tematica della pace, intitolato quest’anno Pax&Lux, che coinvolge personalità italiane ed estere del mondo dell’arte, della letteratura, del cinema, della danza, delle istituzioni. La manifestazione è nata nel 2019 da un’idea di Mariapia Ciaghi, proprietaria de Il Sextante Edizioni, da sempre attenta all’uguaglianza, all’inclusione sociale, alla legalità, ai diritti umani, alla pace, e che ha in catalogo poeti e scrittori, in particolare donne, che hanno affrontato queste tematiche.

Inoltre, la casa editrice collabora con artisti impegnati sui diritti delle donne, quali la pittrice argentina Ana Erra De Guevara, o lo scultore spagnolo Serafín Santibáñez Reigadas (nato a Escobedo de Camargo, nella regione della Cantabria), che presenterà a Matera, introdotto dal critico Niccolò Lucarelli, il bozzetto della sua ultima opera Abbraccio fra i popoli. Santibáñez è da sempre impegnato nel diffondere la cultura della libertà e della pace con sculture che spaziano dal figurativo all’astratto, contrassegnate da una forza espressiva che non scaturisce dalla sola estetica, ma anche dal messaggio di cui sono portatrici. Santibáñez è un artista con una coscienza civile, preferisce percorrere la scomoda ma dignitosa via dell’onestà intellettuale, anziché sedersi in un comodo salotto e declassare la sua arte a esercizio di stile. Suo opere si trovano anche a Roma, fra cui una statua in legno di Padre Pio conservata nella chiesa di San Salvatore in Lauro e il Monumento all’Acqua nel Comune di Pisoniano, mentre una versione in scala ridotta è stata esposta nel 2019 nel giardino del Museo Crocetti.

A proposito dell’Abbraccio fra i popoli, nota Lucarelli, “siamo di fronte a un esempio di arte civile, un appello ai popolo intesi come l’insieme delle persone di buona volontà, intellettualmente oneste, al di fuori dei circoli di potere e della dittatura del denaro. Un appello a unirsi per combattere, in maniera critica e pacifica, la schiavitù del denaro e del consumismo, venditore di illusioni a beneficio di pochi, devastatore dell’ambiente e spregiatore della spiritualità dell’individuo. Un abbraccio di giustizia, fraternità e pace”.

L’auspicio è che l’opera possa essere presto realizzata in scala monumentale, magari proprio in Italia e, perché no, a Roma.