L’UE migliora il Registro per la trasparenza


Le istituzioni UE hanno approvato il miglioramento del registro per la trasparenza, dove sono registrati i lobbisti. Ecco perché è importante

Le istituzioni UE hanno approvato il miglioramento del registro per la trasparenza, dove sono registrati i lobbisti. Ecco perché è importante

Il Parlamento europeo ha approvato durante la plenaria di Aprile l’accordo raggiunto con la Commissione e il Consiglio hanno acconsentito a cominciare a inizio 2018 il dialogo sull’aggiornamento delle regole comuni che renderanno ebbero più trasparenti le attività di chi si rivolge all’UE in rappresentanza di un interesse, le lobby.

Dal 2011 il Parlamento e la Commissione hanno un registro congiunto chiamato Registro per la trasparenza. Il Registro ha preso il posto di due registri separati tenuti dalle due istituzioni. Il Parlamento cominciò a tenere un registro sin dal 1995.Dal 2014 il Consiglio aveva agito in qualità di osservatore a questo processo, ma adesso, a seguito della conclusione dei negoziati sull’accordo raggiunto alla fine del 2020, ne è entrato a far parte a pieno titolo.

L’obiettivo del Registro per la trasparenza è quello di rendere pubblico e accessibile l’interesse rappresentato da coloro che interagiscono con le istituzioni UE. L’iscrizione al registro, è tuttavia necessaria qualora si desideri svolgere determinate attività tese a influenzare le politiche UE quali ad esempio l’intervento a un’audizione pubblica organizzata da una Commissione parlamentare.

Il numero di organizzazioni registrate è cresciuto negli anni. Al momento si contano circa 12.500 organizzazioni per un totale di quasi 50.000 lavoratori. Per organizzazioni si intendono organizzazioni non governative, associazioni di categoria, imprese, sindacati e commissioni di esperti.

Le organizzazioni variano molto in termini di dimensioni e di interessi. Tuttavia, i temi che riscuotono più successo per la maggior parte delle organizzazioni sono l’ambiente, la ricerca e innovazione e infine l’azione per il clima. Quasi un quinto di queste organizzazioni ha il proprio ufficio centrale a Bruxelles.

Quali sono le regole sul lobbismo nei paesi dell’UE

Al momento non esiste un unico modo di regolamentare le lobby in Europa. Gli Stati membri dell’UE hanno approcci diversi. Austria, Francia, Germania, Irlanda, Lituania, Polonia, Slovenia così come la regione Spagnola della Catalogna hanno imposto un obbligo di registrazione, mentre Belgio, Italia e Olanda offrono incentivi affinché i lobbisti si iscrivano volontariamente.

In altri paesi dell’UE le autorità non hanno introdotto norme a riguardo, sebbene i rappresentanti di categoria abbiano istituito meccanismi di autoregolamentazione.

La risoluzione del Parlamento dell’aprile 2021 ha accolto con favore il fatto che, ai sensi del nuovo accordo, anche le attività di lobbismo indiretto siano soggette all’obbligo di registrazione. Ciò avviene poiché la pandemia ha ridotto il numero di riunioni in presenza, portando all’aumemnto di nuove forme di interazione tra rappresentanti di interesse e le istituzioni dell’UE.

I deputati hanno accolto con favore il cambiamento di status del Consiglio che è diventato una parte formale dell’accordo. “Dando un esempio positivo, possiamo diventare un modello anche per gli Stati membri e spostare il paradigma su tutta la linea. Con le nuove regole, i cittadini possono capire più facilmente come vengono prese le decisioni che influenzano la loro vita quotidiana “, ha affermato la vicepresidente del Parlamento Katarina Barley (S&D, DE), co-negoziatrice dell’UE sull’accordo.

La relatrice e co-negoziatrice del Parlamento Danuta Hübner (PPE, PL) ha dichiarato: “Gli obiettivi del Parlamento si riflettono pienamente nel nuovo quadro: da un lato abbiamo rafforzato il registro per la trasparenza ampliandone il mandato, dall’altro abbiamo garantito che il mandato conferito agli eurodeputati dai cittadini europei, rimanesse intatto”.