Covid: parte la vaccinazione dei braccianti stranieri


Al via la somministrazione dei vaccini anti-Covid a braccianti stranieri. L’iniziativa della Coldiretti parte dall’hub vaccinale di Foggia

Dal 3 giugno prenotazione libera del vaccino: ecco come fare in ogni regione. Gli Iter sono diversi, apertura anche ai 12-15enni

Con la vaccinazione dei braccianti stranieri accelera il piano del commissario Figliuolo con il recupero di una fetta importante della popolazione che vive lontano dai centri urbani ed è piu’ difficilmente raggiungibile. L’iniziativa della Coldiretti parte dall’hub vaccinale di Foggia in Viale Sant’Alfonso Maria dè Liguori, 1 con i lavoratori di Ghetto Out – Casa Sankara e di coloro che vivono e lavorano nelle campagne.

E’ stato creato un percorso dedicato ad accoglienza, triage, 2 postazioni vaccinali e area osservazione, con la procedura di prenotazione che ha previsto l’individuazione degli elenchi su liste raccolte dalle aziende agricole della provincia di Foggia che hanno presentato la richiesta di somministrazione con il vaccino Pfzier. La somministrazione delle dosi ai braccianti agricoli è una opportunità resa possibile dalla estensione del piano vaccinale alle categorie produttive che ha visto la Coldiretti protagonista a tutela della salute dei dipendenti e associati su tutto il territorio.

“A livello nazionale – sottolinea la Coldiretti – viene ottenuto da mani straniere più di ¼ del Made in Italy a tavola, con 368mila lavoratori provenienti da ben 155 Paesi diversi che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura, fornendo il 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore. Per la grande maggioranza si tratta di lavoratori che – spiega la Coldiretti – spesso da anni collaborano per garantire professionalità ed esperienza alle imprese agricole italiane e che ogni anno attraversano il confine per poi tornare nel proprio Paese. Oltre il 40% del totale sono lavoratori stagionali comunitari provenienti da Romania, Polonia e Bulgaria e altri Paesi europei che possono beneficiare del green pass europeo per favorire la libera circolazione di turisti e lavoratori ma rilevante è la presenza di extracomunitari che va tutelata in un momento importante per la salute dei 10 milioni di cittadini che vivono nelle aree rurali e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari”.

“In questo contesto- sostiene la Coldiretti- è necessario superare il ritardo accumulato per l’emanazione del decreto flussi 2021 che dovrebbero portare nelle campagne dello Stivale altri 18mila lavoratori extracomunitari ma anche le difficoltà burocratiche che ostacolano l’impiego dei lavoratori italiani in una situazione di difficoltà in cui si trovano altri settori economici”.

Ad oggi sono stati approvati come punti vaccinali già in possesso di tutti i requisiti richiesti ben 141 sedi Coldiretti e 27 sedi aziendali con molte Regioni che hanno già avviato incontri operativi con le strutture territoriali della Coldiretti per l’attività di vaccinazione con l’obiettivo di coinvolgere 1,5 milioni di dipendenti, agricoltori e addetti alla filiera agroalimentare Made in Italy. L’obiettivo del piano di vaccinazioni della Coldiretti è quello di garantire la sicurezza delle forniture alimentari alla popolazione sull’intera rete di oltre un milione di realtà divise tra 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari e 230mila punti vendita e 360mila bar, ristoranti e agriturismi per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro.