Other Lands del LAC Lugano è online


LAC Lugano presenta il progetto artistico “Other Lands. Narrazioni non retoriche”: un viaggio virtuale tra Sudafrica, Egitto e Palestina, Polonia

#BlackDragMagic di Lee-Ann Olwage in Margine di errore di Rudi Van der Merwe

Il palinsesto di Lingua Madre. Capsule per il futuro, progetto artistico totalmente inedito ideato da Carmelo Rifici, direttore artistico del LAC, e da Paola Tripoli, direttrice artistica del FIT Festival, prosegue e si sposta all’estero in tre viaggi intrapresi con Other Lands. Narrazioni non retoriche, tra Sudafrica, Egitto/Palestina e Polonia.

A cura di Paola Tripoli, Other Lands è un progetto artistico in cui il teatro vuole porre in primo piano, senza filtri, le narrazioni dei dimenticati. Artisti dimenticati dal mercato dell’arte, artisti che, in quanto tali, in alcuni Paesi sono visti dal potere come pericolosi portatori di idee non allineate. Artisti-attivisti, quindi rivoluzionari, che raccontano “minoranze” che parlano le lingue del ghetto, colorati e oltre il genere, gay, trans.

Other Lands è uno spazio dedicato ad artisti e luoghi dove il rapporto tra creazione artistica e politica vive in zone di pericolo. Creazioni originali dove, come in Sudafrica, la forza di idiomi minoritari assume un significato politico. In Egitto e in Palestina dove il corpo si dilegua, dove gli spazi si svuotano, dove i riti si modificano. E la Polonia, che vive nel movimento delle donne la creazione di uno spazio artistico ritrovato in difesa della democrazia liberale.

Lingua Madre – Capsule per il futuro
Lingua Madre – Capsule per il futuro è un progetto artistico totalmente inedito che ha coinvolto decine di artisti e intellettuali su altrettanti progetti; un impegno produttivo importante frutto di un intenso lavoro di gestazione durato cinque mesi. Il centro culturale della Città di Lugano ha continuato a lavorare a porte chiuse e lo ha fatto con rigore ed entusiasmo, nel rigoroso rispetto delle norme anti-covid.

Ideato da Carmelo Rifici, direttore artistico del LAC, e Paola Tripoli, direttrice artistica del FIT Festival, Lingua Madre ne amplifica, espandendolo, il pensiero artistico condiviso che, in questa occasione, trova una efficace sintesi in un Manifestoun vero e proprio decalogo che ne riassume i contenuti. Una dichiarazione d’intenti che gli autori della redazione, Angela Dematté, che accompagna il lavoro di Rifici da tempo, Riccardo Favaro giovane drammaturgo, vincitore del Premio Scenario e finalista al Premio Riccione, Francesca Sangalli autrice di teatro, cinema e televisione, Lorenzo Conti che si occupa di curatele a formazione nel campo della danza contemporanea, hanno fatto propria, ispirandone i contenuti.

La ricerca di Lingua Madre si sviluppa in tre macro aree tematiche: Corpo, Rito, Linguaggio. Il tema del corpo, così duramente colpito dalla crisi pandemica e dall’isolamento forzato che ne è conseguito, verrà analizzato nelle sue potenzialità espressive come nella sua assenza; l’assenza è il tema che suggerisce un approfondimento sul rito e la ritualità anch’essa entrata in una area di crisi, data dalla sua impossibilità. Mai come oggi, soprattutto per la situazione che stiamo vivendo, siamo immersi in un mondo perennemente connesso; è partendo da questa constatazione che si indagherà il ruolo e la potenza della parola, sia grazie all’analisi logica sia nella sua relazione con il corpo, nella gestualità e non solo.

luganolac.ch/lingua-madre