La cistite può manifestarsi in diverse forme


La cistite è un disturbo della vescica che può manifestarsi in diverse forme. L’urologo spiega quali sono le principali e come distinguerle

Cistite recidivante: dal ciclo mestruale all'alimentazione, dall'uso di antibiotici all'intimo sintetico i fattori comportamentali ai quali prestare attenzione

La cistite è un disturbo della vescica molto fastidioso che colpisce soprattutto le donne e può essere di origine batterica oppure di diversa origine.

Non sempre è facile riconoscerla, per questo è importante affidarsi a uno specialista che potrà consigliare gli esami più corretti a cui sottoporsi.

Ma come si cura? Si può prevenire? Lo spiega il dottor Maurizio Cremona, responsabile dell’Unità operativa di Urologia all’Istituto Clinico Sant’Ambrogio.

Le cause della cistite

“Di natura batterica o non batterica, la cistite colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini in un rapporto di 4 a 1”, spiega il dott. Cremona.

La cistite della donna

“Nella donna, la causa principale è rappresentata dalla vicinanza del meato uretrale (cioè il canale di sbocco delle urine) alle mucose vaginali (nel caso delle donne) e anche all’intestino.

Di conseguenza, facilmente, si può verificare una migrazione di batteri dall’apparato genitale o intestinale lungo l’uretra fino in vescica. È più frequente nelle donne, perché l’uretra della donna misura circa 3 cm”, approfondisce il dottore.

La cistite nell’uomo

“Nell’uomo, l’uretra, oltre a essere lunga 12-15 cm, viene protetta dai succhi prostatici acidi che hanno una funzione antibatterica.

Questo fa sì che più difficilmente i batteri attecchiscano, poiché partono dall’esterno (ano). In compenso, è più facile si sviluppino maggiormente delle prostatiti rispetto alle cistiti”.

Le cause della cistite batterica

A volte, la cistite batterica può essere collegata a una riduzione degli anticorpi. Nelle donne affette da cistite è stata, infatti, evidenziata una riduzione delle IgAanticorpi presenti a livello vescicale.

Talvolta sono batteri particolarmente aggressivi o diffusivi a causare cistiti ricorrenti.

Le cattive abitudini che favoriscono la cistite

Ma ci sono dei fattori che contribuiscono all’insorgenza della cistite?

Cattive abitudini come lo svuotamento raro della vescica, possono favorire questo disturbo: se questa viene svuotata raramente si accumula tanta urina e tanti batteri, agevolando la comparsa di infezioni.

Quindi, al contrario, svuotare frequentemente la vescica può rappresentare un meccanismo protettivo; per questo è importante bere molta acqua per diluire il più possibile le urine eliminando batteri – aggiunge l’esperto -.

Altri fattori sfavorevoli sono:

  •  l’utilizzo prolungato di indumenti intimi;
  •  il mantenere costumi bagnati;
  •  una scarsa o scorretta igiene intima”.

Cistite acuta e cronica: quali differenze?

La cistite si può manifestare in due forme:

  • Acuta: è caratteristica perché i sintomi consistono soprattutto in problemi urinari, in particolare:
    • bruciore a urinare
    • continua necessità di svuotare la vescica;

Nei casi più importanti, compare anche sangue nelle urine, e si parla di cistite emorragica. È quindi un disturbo acuto, forte; rare volte, nella cistite acuta, vi sono anche episodi di febbre.

  • Cronica: è difficile da diagnosticare e curare, perché non vi sono alterazioni particolari che la distinguono e sono spesso necessari accertamenti profondi per farne diagnosi.

Cistite cronica e depressione: legame e rimedi

La cistite cronica può essere anche determinata da un abbassamento del tono dell’umore o da una vera e propria depressione; in questi casi, la terapia fa riferimento agli antidepressivi che consentono ottimi risultati; oppure un altro tipo di terapia consiste nell’istillazione di sostanze, tipo l’acido ialuronico, all’interno della vescica. Nei casi estremi, inoltre, si può ricorrere a un trattamento chirurgico per aumentare la capienza vescicale o, alla peggio, all’asportazione della vescica. 

Le cause della cistite non batterica

“La cistite non batterica può essere causata da miceti (funghi) o da parassiti, ma può essere dovuta anche ad agenti fisici come accade, ad esempio, nella radioterapia: le radiazioni, danneggiando la mucosa della vescica, possono provocare la cosiddetta cistite attinica o da raggi– afferma il dott. Cremona -.

Ancora vi sono anche le cistiti non batteriche dovute ai chemioterapici che si somministrano in vescica per istillazione (es. mitomicina, epirubicina); anche gli immunoterapici, come il BCG (bacillo di Calmette-Guerin), possono, per irritazione, causare cistiti.

Altre tipologie non batteriche possono essere:

– Cistite post-coitale o da luna di miele (Honeymooncystitis), che si verifica in seguito a rapporti sessuali troppo intensi.

– Cistite a frigore (o cistite da freddo), che si verifica a causa di temperature troppo basse che provocano un’irritazione della vescica, infiammandola.

– Cistite interstiziale, di tipo cronico, che include tutta la serie di sintomi della classica cistite, ma ha una durata che supera i 6 mesi e non risponde alle cure tradizionali”.

I sintomi: come distinguere la cistite da altri disturbi

C’è molta confusione da parte delle donne, nel riconoscere la cistite; per questo motivo, la presenza di problemi urinari è indispensabile per arrivare a questa diagnosi.

“Altri tipi di sintomatologia, come fastidio a vescica vuota o difficoltà a mantenere la posizione seduta, possono essere ricondotta ad altre patologie come, ad esempio, le emorroidi e la colite cronica o colon irritabile.

Il colon irritabile viene facilmente e frequentemente confuso con la cistite perché oltre ai dolori addominali vicino alla vescica, si accompagna anche a minzioni frequenti – asserisce -.

Anche le vulvo-vaginiti -sottolinea l’urologo- possono simulare le cistiti perché provocano bruciori urinari e minzioni frequenti. In questo caso, l’urina passa sulla mucosa vaginale infiammata e provoca bruciore.

Tra tutti, però, il colon irritabile rimane il disturbo più facilmente confondibile con la cistite”.

L’urinocoltura: il primo step per una diagnosi corretta

L’esame più indicato è, in prima istanza, l’urinocoltura. È importante eseguirla correttamente se non si vogliono rischiare risultati alterati.

Come raccogliere le urine

In un barattolo sterile, che si può trovare tranquillamente in farmacia, il paziente deve raccogliere il secondo getto della prima urina del mattino; questo perché il primo svolge la funzione di ‘pulire’ la strada da eventuali batteri che potrebbero contaminare il liquido.

Gli altri esami

“Nelle cistiti più importanti – spiega il dottore -, come quelle emorragiche, si può approfondire con ulteriori esami, come la cistoscopia ambulatoriale; questa consente di osservare se ci sono alterazioni delle pareti, se la vescica e dilatata e se non si svuota completamente.

L’ecografia vescicale, esame molto semplice, consente pure di evidenziare eventuali problemi vescicali che possono agevolare l’insorgenza di cistite.

La cistite interstiziale, invece, per essere indagata, necessita di cistoscopie con biopsie per rilevare determinate alterazioni tipiche di questa forma di cistite”.

La cura

Se i risultati degli esami danno un valore che va dalle 100.000 UFC/ml in sù, si può parlare di infezione.

“Solitamente – conclude Cremona – si prescrivono antibiotici a largo spettro, ma se la cistite non guarisce, a quel punto, si ricorre all’antibiogramma (ABG); in questo caso si confrontano i batteri con i vari antibiotici.

Il batterio può essere infatti resistente o sensibile a quel tipo di antibiotico, e così si può scegliere il farmaco più indicato”.

Rimedi e consigli utili per un buon controllo della vescica

Per limitare la cistite si possono adottare i seguenti rimedi:

  • bere almeno 1.5-2 litri di liquidi al giorno (acqua, tisane, camomilla). Se si beve tanto, le urine diventeranno di colore molto chiaro, quasi trasparente;
  • mangiare tanta frutta e verdura perché aumentano la produzione di urine;
  • osservare un’igiene corretta che eviti detergenti intimi troppo aggressivi che possano alterare le difese naturali. Meglio utilizzare il sapone neutro, come quello utilizzato per i bambini, sciacquando con tanta acqua;
  • utilizzare indumenti intimi realizzati con tessuti naturali (es. cotone), evitando materiali sintetici che potrebbero creare irritazione;
  • utili anche integratori alimentari, come quelli al mirtillo, veri e propri antinfiammatori naturali, che possono aiutare a tenere pulite le vie urinarie;
  • mantenere una sana e sicura attività sessuale.