Leucemia mieloide acuta: gilteritinib è rimborsabile


AIFA approva la rimborsabilità per la terapia orale gilteritinib in unica dose giornaliera come monoterapia per la cura di pazienti adulti con leucemia mieloide acuta

AIFA approva la rimborsabilità per la terapia orale gilteritinib in unica dose giornaliera come monoterapia per la cura di pazienti adulti con leucemia mieloide acuta

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità e il prezzo per la terapia orale gilteritinib in unica dose giornaliera come monoterapia per la cura di pazienti adulti con leucemia mieloide acuta (LMA) recidivante (ovvero che si è ripresentata) o refrattaria (resistente al trattamento) con una mutazione FLT3 (FLT3mut+) rilevata da un test pienamente convalidato.

Gilteritinib rappresenta uno dei pochi progressi ottenuti negli ultimi 40 anni per la cura della LMA in Italia e ha il potenziale per migliorare gli outcome di cura della LMA con due tipi di mutazione del gene FLT3 – duplicazione interna in tandem (internal tandem duplication, ITD) e dominio tirosin-chinasico (tyrosine kinase domain, TKD).

L’approvazione si basa sui risultati del trial di Fase 3 ADMIRAL, che ha studiato gilteritinib vs. chemioterapia di salvataggio in pazienti con LMA FLT3mut+ recidivante o refrattaria. I pazienti trattati con gilteritinib hanno dimostrato una sopravvivenza globale (overall survival, OS) superiore rispetto a quelli che hanno ricevuto la chemioterapia di salvataggio. La OS mediana dei pazienti che hanno ricevuto gilteritinib è stata di 9,3 mesi rispetto ai 5,6 mesi dei pazienti trattati con la chemioterapia di salvataggio (Hazard Ratio = 0,64 (IC 95% 0,49, 0,83), P<0.001). Le percentuali della sopravvivenza a un anno sono state del 37.1% per i pazienti che hanno ricevuto gilteritinib e del 16.7% per quelli che hanno ricevuto la chemioterapia di salvataggio.

«La leucemia mieloide acuta è un tumore del sangue dovuto alla proliferazione incontrollata di cellule midollari, dette blasti, che invadono il sangue e altri organi. È una malattia molto grave, uno dei tumori più difficili da trattare e ci sono stati pochi progressi negli ultimi decenni – dichiara Felicetto Ferrara, Direttore UOC di Ematologia Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale A. Cardarelli di Napoli – Gilteritinib è un importante punto di svolta nella cura dei pazienti LMA con mutazione FLT3 recidivante o refrattaria che hanno un maggiore rischio di recidiva e una sopravvivenza globale minore rispetto a quelli che non presentano questa mutazione».

«Gilteritinib agisce su entrambe le mutazioni del gene FLT3, spegnendo il recettore che altrimenti resta ‘acceso’ ed è causa della continua proliferazione delle cellule leucemiche – spiega Giovanni Martinelli, Direttore Scientifico dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) – IRCCS – Il farmaco presenta alcuni importanti vantaggi: ha un buon profilo di tollerabilità e sicurezza e viene somministrato per via orale, tre compresse da 40mg ciascuna, una sola volta al giorno. Gilteritinib può essere assunto nei pazienti con LMA FTL3 refrattari o recidivati come terapia di salvataggio, con lo scopo di ottenere la remissione ed effettuare un trapianto allogenico ove indicato».

«Circa un terzo delle persone con leucemia mieloide acuta presentano la mutazione FLT3 e la loro malattia è quindi più soggetta a ripresentarsi, ovvero a recidivare, dopo il trattamento – commenta Giuseppe Maduri, Amministratore Delegato di Astellas Pharma Italia – Grazie all’approvazione di gilteritinib per questo specifico gruppo di pazienti, possiamo offrire ai professionisti del settore sanitario una opzione di cura mirata che ha il potenziale per migliorare la sopravvivenza».

Lo status FLT3mut+ dei pazienti può modificarsi nel corso del trattamento della LMA, soprattutto dopo una recidiva.  A causa degli outcomes poco confortanti associati alla mutazione FLT3-ITD, la mutazione driver più diffusa e associata a un maggiore carico leucemico, la conferma dello status della mutazione FLT3 dei pazienti al momento della recidiva può essere di aiuto nell’adozione di un approccio di trattamento appropriato e potenzialmente mirato.

Informazioni su gilteritinib
Gilteritinib è stato scoperto grazie a una collaborazione di ricerca con Kotobuki Pharmaceutical Co., Ltd., e Astellas ne detiene i diritti esclusivi mondiali di sviluppo, produzione e commercializzazione. Gilteritinib è disponibile negli Stati Uniti, in Giappone e in Paesi europei selezionati, tra gli altri, per il trattamento di pazienti adulti con LMA FLT3mut+ recidivante o refrattaria.

Gilteritinib è un inibitore della tirosin-chinasi 3 FMS-like (FLT3) con dimostrata attività contro FLT3-ITD, una diffusa mutazione driver che presenta un elevato carico leucemico e una prognosi sfavorevole, e le mutazioni FLT3-TKD.

Informazioni sul trial ADMIRAL
Il trial di Fase 3 ADMIRAL (NCT02421939) è uno studio open-label, multicentrico, randomizzato su gilteritinib vs. chemioterapia di salvataggio in pazienti adulti con LMA FLT3mut+ che si sono dimostrati refrattari o recidivanti dopo la terapia LMA di prima linea. Gli endpoints primari del trial erano la sopravvivenza complessiva (OS – overall survival) e la percentuale di pazienti con remissione completa (CR) con recupero ematologico parziale o completo (CRh); il raggiungimento degli endpoints primari è stata la base per l’approvazione da parte dell’EMA, ente regolatorio europeo.
Lo studio ha arruolato 371 pazienti con LMA recidivante o refrattaria ed FLT3mut+ presente nel midollo osseo o nel sangue intero. I pazienti sono stati randomizzati in un rapporto 2:1 per ricevere gilteritinib (120 mg) o chemioterapia di salvataggio.