L’ansia da pandemia può aggravare l’asma


L’ansia da pandemia di COVID-19 può essere un fattore di rischio per il peggioramento clinico dell’asma grave secondo un nuovo studio

L'ansia da pandemia di COVID-19 può essere un fattore di rischio per il peggioramento clinico dell'asma grave secondo un nuovo studio

Una condizione di ansia elevata durante la pandemia di COVID-19 rappresenta un potenziale fattore di rischio per il peggioramento clinico dell’asma grave e il declino della qualità della vita, secondo i risultati di uno studio pubblicato su “The Journal of Allergy and Clinical Immunology: In Practice”.

La relazione tra salute mentale e le malattie croniche
«La salute mentale può avere un ruolo significativo nella gestione delle malattie croniche, in particolare durante la pandemia globale» scrivono i ricercatori, guidati da Piotr Lacwik,  professore alla School of Medicine presso il Collegium Medicum dell’Università Jan Kochanowski di Kielce (Polonia).

Gli autori hanno intervistato 87 pazienti con asma grave (età media, 56,1 anni; 39,1% uomini) che stavano ricevendo un trattamento biologico con omalizumab, mepolizumab e benralizumab nell’ambito del National Severe Asthma Treatment Program durante le visite di marzo e giugno 2020.

Ad ogni visita, i pazienti hanno compilato il questionario State-Trait Anxiety Inventory (STAI) e un sondaggio COVID-19 per valutare le preoccupazioni relative all’impatto del COVID-19 sull’ansia, l’asma e la qualità di vita dei pazienti.

Erano disponibili dati medici completi per tutti i pazienti, inclusi i cambiamenti nell’Asthma Control Questionnaire (ACQ) e nel Mini Asthma Quality of Life Questionnaire (mAQLQ) da confrontare con la loro ultima visita prima del COVID-19. Il 46% dei pazienti ha avuto un aumento del proprio ACQscore, il 17% non ha riportato alcun cambiamento e il 37% ha avuto una riduzione del punteggio.

Impatto negativo sulla qualità di vita e il controllo dei sintomi respiratori
I ricercatori hanno osservato un impatto maggiore sulla qualità della vita legata all’asma: il 62% dei pazienti ha avuto un punteggio mAQLQ ridotto, il 18% non ha riportato alcun cambiamento e il 20% ha avuto un punteggio maggiore. La variazione media del punteggio ACQ è stata di 0,214 e la variazione media del mAQLQ è stata di 0,248, in base ai risultati.

Ventidue pazienti hanno avuto un calo significativo del controllo dei sintomi dell’asma e 18 pazienti hanno avuto un calo significativo della qualità della vita. I punteggi medi dello STAI sono stati 44,82 per l’ansia di stato (da evento momentaneo) e 42,14 per l’ansia di tratto (da predisposizione caratteriale). La maggior parte dei pazienti ha riferito che la pandemia di COVID-19 ha influenzato in modo significativo le loro risposte.

Il 34% dei pazienti si è qualificato come ad alta ansia di stato e l’8% come ad alta ansia di tratto. In quelli con elevata ansia di stato, c’è stata una percentuale più alta di pazienti con aumenti significativi del punteggio ACQ (53,3% vs. 10,5%) e riduzioni del punteggio della qualità della vita (30% contro 15,8%) rispetto a quelli con ansia di stato da bassa (n = 7) a moderata (n = 50).

I ricercatori hanno anche riportato una significativa associazione tra il cambiamento dell’ACQ e l’ansia di stato (P < 0,001) e l’ansia di tratto (P < 0,01). Non c’era un’associazione significativa tra i tipi di ansia e il punteggio della qualità della vita, secondo i risultati.

Un alto livello di ansia di stato nei pazienti può essere un fattore di rischio per un calo significativo del dell’ACQ (OR = 9,71; P < 0,001) e punteggi sulla qualità della vita (OR = 2,29; P = 0,008) rispetto ai pazienti con ansia di stato da bassa o moderata, riferiscono i ricercatori. Nessun paziente ha subito esacerbazioni nei 3 mesi successivi alla valutazione.

Ipotizzato lo screening con il questionario STAI
Secondo i ricercatori, questi risultati suggeriscono che il principale evento di una pandemia globale può influenzare significativamente il livello di ansia dei pazienti, che si riflette nella qualità della vita dei pazienti e nel controllo delle malattie.

«Lo screening regolare degli asmatici gravi utilizzando il questionario STAI potrebbe essere una preziosa aggiunta nella cura asmatica dei pazienti» scrivono gli autori. «Sono necessari ulteriori studi per valutare se un intervento volto a ridurre l’ansia possa rivelarsi efficace nel migliorare il controllo dell’asma».

I ricercatori hanno citato diverse limitazioni dell’attuale studio, tra cui la mancanza di misure di ansia prima della pandemia e la possibilità che altri fattori legati al COVID-19, come l’aumento dello stress o della depressione e una maggiore esposizione agli allergeni domestici durante l’isolamento, possano anche aver avuto un impatto sul cambiamento nel controllo dell’asma e nella qualità della vita.

Riferimenti

Lacwik P, Szydłowska D, Kupczyk M, Pałczyński C, Kuna P. High levels of anxiety during the COVID-19 pandemic as a risk factor of clinical worsening in patients with severe asthma. J Allergy Clin Immunol Pract. 2021 Jan 10. doi: 10.1016/j.jaip.2020.12.060. Epub ahead of print.
leggi