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L’ascesa di China, il nuovo rapper romano

Irrompe sulla scena musicale China: il rapper romano, artista di grido della Clandestin Recordz, si racconta e annuncia il nuovo album

Irrompe sulla scena musicale China: il rapper romano, artista di grido della Clandestin Recordz, si racconta e annuncia il nuovo album

Il suo nome è Simone Costantino, in arte China, come l’inchiostro. E lui con la scrittura ci sa fare, visto che è un rapper romano fra i più conosciuti delle nuove generazioni, artista di grido della Clandestin Recordz, in procinto di uscire sul mercato, dopo diversi singoli, con il suo primo Ep. Lo conosciamo meglio.

Se ti dovessi descrivere, come definiresti China?

Mi reputo un ragazzo come gli altri, la mia è una famiglia di lavoratori, i miei genitori si sono separati quando avevo solo tre mesi. Ho iniziato a lavorare molto presto e all’età di 16 anni mentre andavo a scuola, la mia famiglia non se la passava bene e per potermi permettere qualche lusso (se lussi possono definirsi), non essendo nelle nostre possibilità, ho deciso di rendermi economicamente autonomo.

Ho sempre creduto nei valori fin da piccolo, come la famiglia, l’amore e gli amici. Tanti lati del mio carattere sono stati plasmati dal fatto che sono cresciuto da solo, e ho imparato ad affrontare le sfide della vita cosi come mi si sono poste dinnanzi a me, a testa alta. All’età di 18 anni poi tra la strada e le persone che ho incontrato mi hanno insegnato il rispetto, i valori e l’energia che serve per affrontare ogni battaglia. E’ stato fondamentale anche l’appoggio dei mio padre e mia madre che, pur divisi, mi sono stati vicino. Li reputo colonne portanti e li ringrazio ogni giorno per questo. La musica è stata sempre lì, intorno a me, finche il nostro cammino non si è incontrato sopra un foglio.

Da lì quindi la scelta di diventare China…

Sì assolutamente. Devo comunque sottolineare questo sogno mi accompagna, inconsciamente, fin da quando ero piccolo. Mi ricordo che organizzavo dei concerti nel salotto di casa per la mia famiglia. La musica è sempre stata una parte di me, direttamente e indirettamente. Alle scuole medie io e io miei compagni scrivevamo le rime per gioco, senza troppa ambizione, ma crescendo ho stretto con la musica un rapporto  sempre più intimo e recondito. Il momento in cui la penna, il foglio, il cuore e la mente si sono uniti e ho espresso il mio primo concetto, lì è arrivato l’attimo fuggente nel quale  ho capito che volevo far sentire la mia voce e le mie emozioni al mondo.

Quando poi hai deciso di avventurarti nel mondo della musica?

Sicuramente sono stato influenzato dalla famiglia, mio cugino (Dj Brian Swanzo) suona Rap, R&B, HipHop e mi ha insegnato ad andare a tempo con la musica e a ritmo. Invece l’ex compagno di mia madre (chitarrista), mi ha fatto avvicinare al Rap Americano, con gruppi come: Rum Dmc- 2Pac- Beastie Boys. Inoltre mi ha fatto avvicinare anche a delle sonorità più rock e blues. Tutto questo mi ha portato al condividere con i miei amici la passione per il Rap e per la musica in generale, portandomi a fare questa scelta.

Come riesci a scindere il lato artistico dalla tua vita personale?

Mi piacerebbe poter dire che non sono sempre la stessa persona, che China è l’artista e l’alter ego di Simone, ma la verità è che racconto molto di me stesso nella mia musica, pur tenendo separate le due facce della medaglia. Alla fine si somigliano su entrambe i lati. Provo far rimanere la vita privata, “privata”, ma come artista dò molto spazio alle mie emozioni e di conseguenza racconto molto di me e della mia vita, basta capire le parole che scrivo nei miei testi. Se la carriera andrà bene e mi porterà soddisfazioni, inevitabilmente chi ne trarrà più benefici è la persona che si nasconde dietro l’artista, che segue il suo sogno, coltivando la sua più grande passione.

Raccontaci un aneddoto su china.

Sono un campione delle gaffe, ricordo una sera a un live, durante una mia esibizione, preso dall’euforia chiesi al pubblico di cantare il ritornello, ma non la conosceva nessuno e quindi non mi hanno seguito e guardando i miei amici e tra il pubblico notai  l’imbarazzo sul loro volto e capì di aver fatto una figuraccia.

Pensi di essere sulla strada giusta per raggiungere i tuoi obbiettivi?

Sento di essere sulla strada giusta, la mia, quella che voglio seguire. Spero che la musica mi accompagni il più possibile lungo il sentiero della vita. Con il mio team stiamo lavorando al massimo e nel migliore dei modi, siamo lontani dai nostri obiettivi e dai nostri traguardi e lavoriamo ogni giorno per raggiungerli. Ho tanta fame e nessuna intenzione di fermarmi, ci impegnamo ogni giorno al meglio e al massimo delle capacità di ognuno e questo mi rende soddisfatto.

Cosa ci riserverà China nel futuro?

Stiamo per uscire con un progetto a cui tengo molto e che racconta una parte importante di me. Con suoni più contemporanei e un mood diverso dal solito. Abbiamo in programma nuova musica e nuove collaborazioni, siamo nella fase organizzativa di un evento in cui sarà presentato questo progetto. Chiunque mi segue sui social, sarà aggiornato in tempo record sugli sviluppi.

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