Menopausa: il diabete altera la composizione ossea


Le donne in post menopausa con diabete di tipo 2 hanno un maggiore contenuto minerale osseo e marcatori di turnover osseo inferiori

Le donne in post menopausa con diabete di tipo 2 hanno un maggiore contenuto minerale osseo e marcatori di turnover osseo inferiori

Le donne in post menopausa con diabete di tipo 2 hanno un maggiore contenuto minerale osseo e marcatori di turnover osseo inferiori rispetto a quelle con tolleranza al glucosio normale o ridotta. È quanto emerge dai risultati di una ricerca pubblicata sul Journal of Bone and Mineral Research. Questi parametri dovrebbero essere presi in considerazioni per migliorare lo screening, la prevenzione e la terapia di questa popolazione di pazienti.

«Nonostante abbiano una densità ossea normale/elevata, una condizione che dovrebbe contemplare una forza ossea rilevante, le donne che soffrono di diabete di tipo 2 hanno un rischio di fratture più elevato rispetto a quelle con normale tolleranza al glucosio» hanno precisato due autori dello studio, Kendall Moseley della Johns Hopkins University School of Medicine ed Eve Donnelly della Cornell University. «La nostra ricerca dimostra che nei soggetti con diabete di tipo 2 si verificano complesse alterazioni nelle proprietà minerali ossee legate al peggioramento del controllo glicemico e ridotti riassorbimento/formazione ossea, che possono contribuire all’aumento del rischio di fratture che abbiamo osservato».

Uno studio su donne diabetiche in menopausa
I ricercatori hanno analizzato i dati ossei e glicemici di 85 donne in menopausa da almeno 5 anni, dopo avere escluso la presenza di osteoporosi tramite uno screening della densità minerale ossea (BDM) tramite DXA (Dual-Energy X-ray Absorptiometry). Le partecipanti sono state sottoposte a un test orale di tolleranza al glucosio (OGTT) e a una biopsia ossea della cresta iliaca, valutata utilizzando la spettrometria FTIR (Fourier-transform infrared spectroscopy). Sono poi state divise in tre gruppi in base all’OGTT: un gruppo con normale tolleranza al glucosio (<140 mg/dl), un gruppo con tolleranza alterata (IGT, Impaired glucose tolerance) (da 140 a 199 mg/dl) e uno con diabete di tipo 2 in terapia insulinica.

La coorte con diabete aveva un contenuto minerale osseo maggiore rispetto alle altre. In confronto alle donne con normale tolleranza al glucosio, in quelle diabetiche la matrice minerale dell’osso corticale aveva un valore medio del 7% più elevato (p=0,0108) e una distribuzione del 10% meno ampia (p=0,0469).

Il gruppo diabete aveva inoltre un’ampiezza di distribuzione del contenuto di fosfato acido corticale del 14% inferiore ai gruppi con livelli normali di glucosio (p=0,0045) e con glucosio alterato (p=0,0048). Lo stesso per la distribuzione del contenuto di fosfato acido trabecolare, minore dell’11% rispetto alla coorte con glucosio normale (p=0,0126) e del 10% rispetto ai soggetti IGT (p=0,0489).

I valori medi di cristallinità nell’osso corticale erano simili tra i gruppi, ma tra le donne con diabete la distribuzione corticale e trabecolare erano più ampie rispettivamente del 16% (p=0,0195) e del 14% (p=0,036) rispetto a quelle con glicemia normale.

Infine il gruppo diabetico aveva marker di turnover osseo inferiori rispetto a quello con glucosio normale: telopeptide C-terminale del collagene di tipo 1 (CTX-1) inferiore del 31% (p=0,043), osteocalcina sottocarbossilata inferiore del 25% (p=0,027) e propeptide N-terminale del procollagene di tipo 1 (P1NP) inferiore del 25% (p=0,014). Quest’ultimo era anche del 24% più basso rispetto alle partecipanti IGT (p=0,013).

«Ad oggi, lo screening per il rischio di frattura e l’inizio del trattamento dell’osteoporosi si basano sulle misurazioni della densità minerale ossea, anche se le fratture negli anziani con diabete di tipo 2 nonostante una densità normale indicano che la loro qualità ossea è compromessa», hanno commentato Moseley e Donnelly.

«Abbiamo dimostrato che nel diabete di tipo 2 si verificano un’alterazione del tessuto osseo alterato e delle proprietà minerali, così come un ridotto turnover osseo, tutti parametri legati alla qualità ossea che non vengono rilevati alla DXA e che potenzialmente contribuiscono alla compromissione della resistenza ossea in questa popolazione» hanno concluso. «Tenere conto di parametri aggiuntivi di resistenza ossea che nel diabete di tipo 2 possono essere compromessi ci aiuterà a modificare lo screening, raccomandare strategie preventive, prescrivere razionalmente le terapie più appropriate e sviluppare nuovi interventi terapeutici».

Bibliografia

Hunt HB et al. Bone Tissue Composition in Postmenopausal Women Varies With Glycemic Control From Normal Glucose Tolerance to Type 2 Diabetes Mellitus. J Bone Miner Res. 2020 Sep 24. 

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