Case della Memoria e Icom: “Apriamo i musei!”


“Apriamo i musei, ora più che mai!”: le Case della Memoria si uniscono all’appello di ICOM Italia per la riapertura della strutture museali

“Apriamo i musei, ora più che mai!”: le Case della Memoria si uniscono all’appello di ICOM Italia per la riapertura della strutture museali

“Apriamo i musei, ora più che mai!”. È questo il messaggio che il Comitato italiano di ICOM ha voluto lanciare alle istituzioni, inviando una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro della Salute. L’obbiettivo è sottolineare l’opportunità di una riapertura (senza rischi) dei musei, invitando il governo a non sottovalutare il contributo importante che i musei, e più in generale la cultura, possono fornire al benessere e alla qualità della vita degli individui e delle collettività. Una linea sostenuta anche dall’Associazione Nazionale Case della Memoria che conta al suo interno 80 case museo di grandi personaggi.

«La decisione del secondo lockdown per i luoghi della cultura e dello spettacolo è stata particolarmente dura da accettare – si legge nella lettera firmata dalla Presidente di ICOM Italia Adele Maresca Compagna -. Dopo un periodo di grande impegno e di notevoli sforzi organizzativi e finanziari per assicurare la massima sicurezza al personale e ai visitatori (rigorosamente contingentati), essa è caduta come una doccia fredda a spegnere la speranza di una ripresa che sembrava possibile. E le misure, pur meritorie, del governo per compensare in parte i mancati introiti, e dare un sollievo alle imprese che operano per l’organizzazione di mostre ed eventi, non sono valse a restituire la fiducia agli operatori del settore».

«Le nostre case museo non sono state a guardare – afferma il presidente dell’Associazione Nazionale Case della memoria, Adriano Rigoli -. In molti si sono lanciati in nuove iniziative, sperimentando nuovi modi per “arrivare” ai propri visitatori attraverso le tecnologie a disposizione. Ma al tempo stesso si sono impegnate per rendere i propri luoghi posti in cui poter accogliere in sicurezza i cittadini. Adesso è giunto il momento di rendere di nuovo fruibili i luoghi della cultura e della memoria che possono rappresentare un motore di ripartenza, migliorando la qualità della vita».

«Il ritorno alla vita passa anche dal ritorno nei luoghi di cultura che sono il fondamento della nostra società – prosegue Marco Capaccioli, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della memoria -. Questo stop forzato danneggia tutti musei, ma in particolare le piccole realtà disseminate su tutto il suolo italiano. Luoghi per i quali in realtà, il rispetto delle normative, i processi di sanificazione e la gestione degli accessi sono più semplici, proprio in virtù delle dimensioni ridotte. È tempo di consentire ai gestori di fare il loro lavoro: tornare a offrire ai visitatori la possibilità di vivere la cultura in piena sicurezza».

Associazione Nazionale Case della Memoria

L’Associazione Nazionale Case della Memoria mette in rete 81 case museo in 12 regioni italiane (Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna) che hanno deciso di lavorare insieme a progetti comuni e per promuovere questa forma museale in maniera più incisiva anche in Italia. Abitazioni legate a tanti personaggi della cultura italiana: Giotto, Giovanni Boccaccio, Francesco Datini, Leonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli, Francesco Cavassa e Emanuele Tapparelli d’Azeglio, Agnolo Firenzuola, Pontormo, Benvenuto Cellini, Filippo Sassetti, Lorenzo Bartolini, Silvio Pellico, John Keats e Percy Bysshe Shelley, Francesco Guerrazzi, Giuseppe Verdi, Elizabeth Barrett e Robert Browning, Pellegrino Artusi, Corrado Arezzo de Spucches e Gaetan Combes de Lestrade, Giosuè Carducci, Sidney Sonnino, Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Ferruccio Busoni, Maria Montessori, Enrico Caruso, Giorgio e Isa de Chirico, Antonio Gramsci, Raffaele Bendandi, Piero Bargellini, Enzo Ferrari, Primo Conti, Leonetto Tintori e Elena Berruti, Indro Montanelli, Italo Zetti, Ivan Bruschi, Ilario Fioravanti, Goffredo Parise, Barbara Marini Clarelli e Francesco Santi, Loris Jacopo Bononi, Giorgio Morandi, Sigfrido Bartolini, Venturino Venturi, Luciano Pavarotti, Robert Hawthorn Kitson con Frank William Brangwyn e Daphne Phelps, Elémire Zolla, Toti Scialoja e Gabriella Drudi, Gabriele D’Annunzio (il Vittoriale degli Italiani), Papa Clemente XII, Giacinto Scelsi e Giulio Turci, Filadelfo e Nera SimiSecondo Casadei, Carlo Levi, Domenico Aiello e Michele Tedesco, Marino Moretti, Augusto e Anna Maria Radicati, Mauro Giuliani, Carlo Mattioli, Michelangelo Buonarroti, Sofia ed Emanuele Cacherano, Michele De Napoli, Aurelio Saffi, Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, Francesco Messina, Giuseppe Garibaldi, Francesco Baracca, Giovanni Verità, Ugo Tognazzi, Salvatore Quasimodo, Cosimo Della Ducata, Tullio Vietri, Galileo Galilei, Giovanni Michelucci e con il Cimitero di Porta a Pinti (cosiddetto Cimitero degli Inglesi), il Cimitero degli Allori a Firenze e la Casa della Memoria di Milano.

L’Associazione Nazionale Case della Memoria è in Italia l’unica rete museale di case museo di personaggi illustri a livello nazionale, partecipa alla Conferenza Permanente delle Associazioni Museali Italiane di ICOM Italia ed è “istituzione cooperante” del Programma UNESCO “Memory of the World” (sottocomitato Educazione e Ricerca). Info: www.casedellamemoria.it