Spondiloartrite assiale non radiografica: un nuovo studio


Spondiloartrite assiale non radiografica: un’analisi dello dello studio C-axSpAnd ha identificato predittori di risposta a certolizumab pegol

Spondiloartrite assiale, secukinumab migliora segni e sintomi in modo precoce e duraturo secondo i dati dello studio PREVENT

Presenza di sacroileite, documentata mediante imaging a risonanza magnetica (MRI) e positività all’antigene HLA-B27. Questi i due predittori di risposta ad un anno identificati in un’analisi post-hoc dello studio C-axSpAnd Study in pazienti affetti da spondiloartrite assiale non radiografica (nr-axSpA) trattati con certolizumab pegol.

L’analisi in questione è stata presentata nel corso del congresso annuale ACR e va nella direzione dell’ottimizzazione del trattamento con questo farmaco anti-TNF di provata efficacia nel trattamento di questa condizione.

I presupposti  e gli obiettivi dello studio
L’identificazione di fattori clinici predittivi della risposta al trattamento a lungo termine nella spondiloartrite assiale non radiografica potrebbe contribuire al miglioramento della gestione dei pazienti affetti da questa malattia cronica.

Certolizumab pegol (CZP) è un farmaco anti-TNF di provata efficacia nel trattamento della nr-axSpA. L’obiettivo di questa analisi post-hoc è stato quello di verificare l’esistenza  di fattori demografici o di caratteristiche iniziali dei pazienti affetti da nr-axSpA reclutati nello studio C-axSpAnd che potessero risultare predittivi del raggiungimento di una risposta clinica ad un anno dall’inizio del trattamento con CZP.

C-axSpAnd: disegno dello studio originario
Lo studio C-axSpAnd è un trial di fase 3 multicentrico che prevedeva il completamento di una fase in doppio cieco, controllata vs. placebo, della durata di 52 settimane.

Il protocollo prevedeva che 317 pazienti con spondiloartrite assiale non radiografica attiva, venissero randomizzati, secondo uno schema 1:1, a trattamento con CZP 200 mg (inizialmente 400 mg nel corso delle settimane 0, 2 e 4; poi 200 mg ogni 2 settimane), in concomitanza con un DMARDcs, oppure ad un placebo (+ DMARDcs).

Era consentito, nel corso delle 52 settimane della fase in doppio cieco dello studio, lo switch “in aperto” a CZP o a trattamento alternativo, anche se i pazienti venivano incoraggiati a mantenere il trattamento assegnato dalla randomizzazione almeno fino alla dodicesima settimana.
A questa fase seguiva una fase in aperto che prevedeva il trattamento di tutti i pazienti provenienti dalla prima fase con CZP 200 mg a cadenza quindicinale fino alla 156esima settimana-

I pazienti inclusi nel trial avevano un’età superiore a 18 anni, con segni obiettivi di infiammazione (livelli elevati di proteina reattiva C e/o positività all’imaging a risonanza magnetica dell’articolazione sacroiliaca) e diagnosi documentata di axSpA in base ai criteri ASAS.
La durata mediana dei sintomi era pari, in media, a 7.8 anni nei pazienti trattati con CZP e a 8 anni  in quelli trattati con placebo.

Disegno dell’analisi post-hoc
I ricercatori hanno condotto un’analisi di regressione logistica multivariata per identificare, in pazienti randomizzati a trattamento con CZP 200 mg,  i predittori di risposta ad un anno relativi alla variabile primaria di efficacia (Ndr: risposta ASDAS-MI: beneficio maggiore ottenuto sulla base del punteggio ASDAS, un indice composito utiliizzato per la valutazione dell’attività di malattia e l’efficacia del trattamento) e relativi alla principale variabile secondaria di efficacia [Ndr: risposta ASAS40: indice composito definito come miglioramento di almeno il 40% e miglioramento assoluto di almeno 10 unità, su scala 0-100, di almeno 3 dei domini seguenti: valutazione globale del paziente, valutazione del dolore, della funzione (BASFI) e dell’infiammazione (ultime due domande questionario BASDAI)].

I fattori predittivi considerati includevano alcune caratteristiche demografiche e iniziali dei pazienti, come pure gli outcome clinici a 12 settimane.

E’ stata poi condotta un’analisi di sensitività per verificare la correttezza dei risultati ottenuti dal modello considerando i pazienti che avevano sperimentato variazioni del trattamento con DMARDcs nel corso della fase controllata vs. placebo.

Risultati principali
Fattori predittivi
Tra i fattori predittivi di raggiungimento della risposta ASDAS-MI ad un anno nei pazienti trattati con CZP vi sono stati la documentazione di sacroleite mediante MRI e la presenza dell’antigene HLA-B27, come pure un punteggio elevato BASDAI (indicativo di attività di spondiloartrite) al basale e un miglioramento  quantitativamente maggiore del punteggio ASDAS a 12 settimane.

Quanto, invece, ai fattori predittivi di soddisfacimento ad un anno della risposta ASAS40, vi sono stati, ancora una volta, la documentazione di sacroileite mediante MRI e la presenza dell’antigene HLA-B27, insieme ad un punteggio BASMI (indice composito per la valutazione della mobilità del rachide e dell’anca) al basale più basso e ad un miglioramento quantitativamente maggiore a 12 settimane della valutazione globale del paziente relativa all’attività di malattia (PtGADA) e del punteggio ASQoL, relativo alla Qualità della vita.

Analisi di sensitività
I predittori di risposta ASDAS-MI e ASAS40 sono risultati gli stessi, con l’eccezione della variazione rispetto al basale di PtGADA come predittore di risposta ASAS40.

L’analisi ha individuato anche nel raggiungimento della risposta ASAS40 a 12 settimane un predittore di risposta ASAS40 ad un anno. Nei pazienti trattati con placebo, invece, non sono stati documentati predittori significativi di risposta al trattamento ad un anno.

Nel complesso, i risultati di questa analisi post-hoc rappresentano, a detta dei suoi autori, il primo report proveniente da un trial clinico controllato vs. placebo sul trattamento della nr-axSpA ad avere individuato in alcune caratteristiche cliniche, in particolare la presenza di infiammazione dell’articolazione sacro-iliaca, dei predittori di risposta al trattamento.

Bibliografia
Maksymowych W et al. Predictors of Response in Patients with Non-Radiographic Axial Spondyloarthritis Receiving Certolizumab Pegol in the C-axSpAnd Study. ACR2020, Abs. 1347.